Covid-2019, pubblico e calendario: che Formula 1 2021 sarà?

Formula 1 2021 Covid-19

Credits: Red Bull press area

Manca poco al via della stagione di Formula 1 2021, con 23 gare e con la pandemia del Covid-19, che non sembra volersi fermare mai

Siamo entrati da poche settimane nel 2021, un altro anno condizionato dall’epidemia di Coronavirus. Le recenti notizie dall’Italia e dal resto del mondo sulla pandemia, continuano a tenerci sulle spine. Ogni nuovo inizio di anno per gli appassionati di Formula 1, per chi lavora in questo sport, è spesso caratterizzato da ottimismo e speranza. Stavolta, il solito countdown che ci accompagna al primo weekend di gara, dopo l’esperienza della passata stagione è contraddistinto da preoccupazione, paura e incertezza.

Una situazione certamente non facile quella che si sta vivendo, anche se da una parte in Formula 1 sembra regnare l’ottimismo. Forse troppo per quanto riguarda l’organizzazione di un calendario che sicuramente subirà diverse modifiche, in base all’andamento della pandemia e alle restrizioni delle autorità locali. La macchina organizzativa messa in campo nel 2020 per far disputare i gran premi in totale sicurezza ha raccolto un certo grado di soddisfazione come abbiamo sentito nelle recenti dichiarazioni di Jean Todt e del neo CEO della Formula 1 Stefano Domenicali, che tuttavia preferisce mantenere una certa cautela, consapevole che questa situazione non finirà presto.

RITROVEREMO I TIFOSI NEGLI AUTODROMI?

Ci stiamo avvicinando a grandi passi all’inizio della nuova stagione agonistica: tra non molto assisteremo alle presentazioni delle vetture, ai test pre-stagionali e al primo gran premio in programma a marzo. La 72° stagione di Formula 1 sarà caratterizzato da un calendario di 23 gare, un numero davvero importante e complesso dal punto di vista organizzativo. Tutto questo in una situazione come questa, durante la quale la pandemia di Covid-2019 continua a colpire e a contagiare, compresi i piloti.

Chiaramente il livello di preoccupazione aumenta e coinvolgerà anche il calendario che ha già subito le prime variazioni, con il GP d’Australia che in origine avrebbe dovuto dare il via al campionato ed è stato spostato al 21 novembre. Passando così il testimone al Bahrain, che ospiterà per primo la Formula 1 nella nuova stagione. Successivamente ritroviamo Imola come seconda tappa, che dopo il successo riscosso nel 2020 cercherà di fare ancora meglio in vista del futuro.

Lo scorso anno, ci siamo trovati di fronte a uno scenario surreale, con l’assenza di pubblico e quel clima festoso che si respirava. Purtroppo la pandemia ha fermato i viaggi e impedito ai tifosi di raggiungere le località ospitanti e assistere alle manifestazioni negli autodromi. Probabilmente anche quest’anno sarà difficile che i cancelli dei circuiti possano riaprirsi al pubblico, ma questo dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria. In un campionato così lungo, sicuramente qualcosa potrebbe accadere anche per quanto riguarda la riapertura degli impianti al pubblico.

PRONTO UN PIANO B, IN CASO DI NUOVE CANCELLAZIONI

Tra le difficoltà che questa situazione sta creando all’interno dell’organizzazione del mondiale c’è anche il distanziamento sociale. Una questione che ricadrà sul possibile svolgimento dei gran premi nei circuiti cittadini, che oltretutto devono essere preparati con largo anticipo. In questo momento, Azerbaijan e Canada sono sul filo del rasoio, con la possibilità che possano essere spostati o cancellati dall’attuale calendario. È arrivata la conferma per il GP di Monaco ma chiaramente anche qui si naviga a vista.

Gli organizzatori della Formula 1 sono convinti di poter realizzare un campionato così lungo. Dopo quanto successo nella passata stagione, c’è voglia di poter portare a termine tutte le 23 gare. Tuttavia in caso di nuove cancellazioni, si potrebbe prevedere il ritorno di circuiti cosiddetti tappabuchi come Portimão, Nürburgring e Hockenheim. In caso di riduzione del numero di gare, ci starebbe pensando alla possibilità di avere una rotazione di alcuni eventi. Insomma, le premesse paiono quelle di un 2020 bis. Ma proviamo a confidare che a lungo andare le nubi si diraderanno…