Marko su Ricciardo: “Punto di svolta, dopo Red Bull”
È ufficiale l’addio con effetto immediato di Daniel Ricciardo alla Racing Bulls, e dunque dalla Red Bull
Daniel Ricciardo lascia il team Visa Cash App RB, e la Red Bull! Il pilota australiano, che chiude la sua carriera anche in Formula 1 dopo 13 anni, sarà sostituito da Liam Lawson per le restanti gare della stagione 2024.
Yuki Tsunoda si ritroverà il pilota neozelandese. Era accaduto per alcune gare del 2023, quando Lawson sostituì Daniel, infortunatosi in un incidente in FP1 del GP d’Olanda, a Zandvoort.
Una notizia che ovviamente, ha sorpreso e sconvolto il paddock, benché era nell’aria da qualche gran premio, anche a a Singapore, ultima gara di Daniel Ricciardo.
Il pilota australiano, nel corso della sua carriera in Formula 1, iniziata nel 2011 ha saputo farsi apprezzare. Il suo talento, soprattutto nei duelli e sorpassi spesso al limite, le sue staccate all’ultimo e cambi di direzione. Ma anche la simpatia, i suoi sorrisi e le gag, con le quali animava e divertiva il paddock, gli altri piloti, ma anche il pubblico.
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Insomma, una bella presenza che esce di scena. Oltretutto in questo modo, e a poche gare alla conclusione di una stagione, che tuttavia l’ha spesso visto arrancare tra le ultime posizioni. C’è stata qualche sporadica presenza e lotta per la zona punti. Ma la vettura che si è trovato a guidare, non si è rivelata all’altezza delle capacità di Daniel Ricciardo: prestazioni e competitività da dimenticare, e problemi di affidabilità.
Tuttavia, la possibilità che per Daniel Ricciardo potesse essere l’ultima stagione in Formula 1, c’era da aspettarselo. Nelle ultime stagioni, è sembrato di vedere un altro Ricciardo. A parte la vittoria a Monza con la McLaren nel 2021, le sue prestazioni sono sembrate sempre più calanti, tanto da essere appiedato dal team di Woking al termine della stagione 2022, e per buona parte della stagione 2023 è rimasto senza sedile.
Poi il ritorno alle gare con l’allora AlphaTauri (diventata Visa Cash App RB, da quest’anno), per sostituire Nyck De Vries. Ci ha riprovato, ma alla fine non è andata come avrebbe sperato.
Dal vivaio Red Bull al team ufficiale, le prime gioie, poi…
Helmut Marko, che conosce bene Daniel Ricciardo, prova a spiegare i motivi che hanno portato la decisione della Red Bull di interrompere la collaborazione con l’australiano. In poche parole, crede che l’ormai ex pilota abbia perso il suo famoso “istinto killer”, quando a fine 2018 lasciò il team ufficiale Red Bull.
Daniel Ricciardo, da giovane pilota del vivaio Red Bull, era stato promosso nel team ufficiale nel 2014, restandoci fino al termine del 2018. Divenne ben presto, uno dei migliori piloti della Formula 1 di quell’epoca: riusciva a sfidare e spesso battere compagni di squadra, del calibro di Sebastian Vettel (fresco 4 volte campione del mondo di Formula 1 con la Red Bull) e un giovanissimo ed emergente, Max Verstappen.
Poi, è arrivata la chiamata dalla Renault, guidata da Cyril Abiteboul, che ha convinto Daniel Ricciardo a intraprendere una nuova avventura con loro. Nel 2019, il pilota australiano è il nuovo pilota del team di Enstone, con l’obiettivo di portare il team al successo, sperando di ripetere quanto fatto negli anni Red Bull. Tuttavia, si è ritrovato delle vetture non competitive, che non gli ha permesso di ottenere ciò che avrebbe voluto.
Così dopo due stagioni infruttuosi, Ricciardo viene ingaggiato dalla McLaren a partire dal 2021. Altra avventura, che si rivelerà non particolarmente felice, in termini di risultati, prestazioni e competitività, ad eccezione della sua ottava vittoria in carriera, arrivata a Monza in occasione del GP d’Italia nel 2021.
Altre due stagioni alquanto frustranti per il pilota australiano, il quale ha cercato di adattarsi, ma invano alle vetture del team di Woking. Poi, la collaborazione si concluse con un anno di anticipo (2022), rispetto al termine effettivo del contratto firmato con il team britannico.
Marko: “Mai avuto vetture vincenti in Renault e McLaren
Helmut Marko, affrontando l’argomento in esclusiva con Motorsport-Total.com, riconosce che la carriera di Ricciardo non si era mai ripresa dopo la prima uscita dalla Red Bull. Inoltre di aver perso lungo il tragitto, il suo “istinto killer”.
“Penso che la decisione di lasciare la Red Bull Racing, fu il punto di svolta nella sua carriera. Poi, non ha avuto vetture vincenti, sia in Renault che in McLaren. Ha vinto a Monza, ma queste erano circostanze speciali,” ha aggiunto Marko.
“Non so esattamente cosa sia successo, in quanto se lo avessimo saputo, avremmo potuto aiutarlo. Ma in termini di velocità, e soprattutto le sue staccate all’ultimo, e quando si spostava a destra o a sinistra… negli ultimi anni, ci ha provato ma non c’erano più. Il suo istinto killer, se n’era andato,” ha spiegato Marko.
Daniel ha battuto Vettel, poi l’arrivo di Max…
Helmut Marko, tuttavia riconosce che l’arrivo di Max Verstappen, ma anche il motore Honda, da poco introdotto nelle vetture della Red Bull, potrebbero aver spinto Ricciardo a lasciare Milton Keynes.
“Aveva alcune riserve nei confronti dei motori Honda, e apparentemente era stato convinto dalle dolci parole della Renault e di Cyril Abiteboul. Finanziariamente, non c’era molta differenza tra quanto Renault, gli avrà retribuito e quanto noi gli offrivamo”.
“Gli ho poi detto: ‘I shoeys (il rito con il quale Ricciardo, festeggia le sue vittorie: bevendo lo spumante dalle sue scarpe, a quanto pare molto comune in Australia) saranno difficili per te’. Di fatti, non penso di aver visto la Renault a podio,” ha spiegato Helmut Marko.
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“È arrivato da noi, battendo Vettel con tre vittorie, contro le zero del campione tedesco nel 2014. Dopodiché, Daniil Kvyat si rivelò più veloce di lui, ma nel corso della stagione aveva anche lui sotto controllo”.
“Poi, è arrivato Max e diventava sempre più forte. Perciò, quella è stata una delle ragioni che l’ha spinto a prendere la decisione di scegliere la Renault, anziché noi,” ha raccontato il consulente della Red Bull.
Marko: “Il giro più veloce? Ha ancora del potenziale”
Naturalmente, non sono mancate le critiche dei fans, sul modo in cui è stato comunicato l’uscita di Ricciardo, malgrado le voci già in circolo nel corso del weekend del GP Singapore. Poi l’annuncio ufficiale arrivato giovedì 27 settembre, con Marko che ha dichiarato che Ricciardo, era stato preventivamente informato di ciò che sarebbe potuto accadere.
Con quel suo ultimo giro, che ha determinato il giro più veloce al GP Singapore, Daniel Ricciardo ha in qualche modo voluto salutare la Formula 1.
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“La tempistica era collegato a vari fattori e obblighi. Lui è stato informato, e la sua prestazione d’addio più degna è stata, credo, il giro più veloce. Un modo per dimostrare di avere ancora del potenziale, non continuamente e non al livello che avrebbe giustificato il suo arrivo in Red Bull. Ma è stata una performance impeccabile,” ha aggiunto Marko.
“Penso che gli sia stato comunicato chiaramente, di far meglio di Yuki Tsunoda. È riuscito nell’intento, soltanto in poche gare, quindi era chiaro che la storia del figlio prodigo, che si riunisce alla Red Bull Racing sfortunatamente, non ha avuto il lieto fine“.
“Daniel ha dichiarato di essere totalmente in pace con se stesso, e di aver accettato la situazione. Vedremo quali saranno i suoi progetti per il futuro,” ha aggiunto in conclusione, lo storico consulente austriaco della Red Bull.
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