Addio De Vries: chi come lui negli ultimi 20 anni
De Vries saluta la Formula 1, ma non è il solo a non aver completato una stagione: i 10 piloti dalla carriera più breve
Sono bastate 10 gare a Red Bull per decidere di licenziare Nyck De Vries, favorendo il ritorno in Formula 1 di Daniel Ricciardo. Pur aggiungendo alle statistiche l’apparizione nel GP d’Italia dello scorso anno, quella dell’olandese rimane una delle carriere più brevi per un pilota titolare in Formula 1. Non tenendo conto dei rookie in griglia, infatti, si possono osservare appena due curriculum più corti di quello di De Vries. Ecco un’analisi dei dieci piloti ad aver corso meno gare nel Circus dal 2000 in poi – subentranti esclusi.
9° posto ex aequo: Ralph Firman e Giorgio Pantano
Sono due i piloti ad aver preso parte ad appena 14 Gran Premi nella loro carriera in Formula 1: l’irlandese Firman e l’italiano Pantano. Il primo è stato ingaggiato da Jordan nel 2003 per guidare la EJ13 in squadra con Giancarlo Fisichella. Mentre il compagno riuscì a dimostrare il proprio valore, arrivando addirittura alla vittoria in Brasile, Ralph Firman fece decisamente più fatica. Al termine della stagione, il pilota di Norwich aveva racimolato solamente un punto e due gare di riposo dopo un incidente in Ungheria. Non venne successivamente riconfermato per il 2004.
A sostituire l’irlandese fu proprio Giorgio Pantano, che approdò in Jordan insieme a Nick Heidfeld. Dopo un’inizio di carriera nei kart in cui venne riconosciuto come “talento incredibile”, fece fatica ad approdare nel Circus. Ci riuscì proprio nel 2004, pur avendo perso un iniziale sedile in Jaguar. L’italiano non riuscì a ottenere punti, cosa che fece Timo Glock nel GP del Canada, quando sostituì Pantano per problemi di sponsor. Tornò a correre a Indianapolis, ma decise di non terminare la stagione per ragioni finanziarie e di favoreggiamento nei confronti di Heidfeld. Qualche indiscrezione volle un suo ritorno in Formula 1 nel 2010 in HRT, ma nessuna concretezza.
8° posto: Roberto Merhi
La carriera di un pilota prevede, solitamente, il passaggio attraverso le categorie propedeutiche come Formula 3 e Formula 2, prima di approdare nella classe regina del motorsport. Vi sono però alcune eccezioni, come quella di Max Verstappen, che ha saltato la tappa del campionato cadetto, o quella di Roberto Merhi. Lo spagnolo, difatti, ha debuttato in Formula 1 nel 2015, facendo il salto dalla Formula Renault 3.5 al sedile di Marussia. La sua stagione si interrompe dopo appena dodici gare, una delle quali non disputata per problemi del team.
Le prestazioni del compagno di squadra, Will Stevens, a sua volta debuttante, si rivelano migliori di quelle di Merhi, sebbene non vengano portati a casa punti. Subentra dunque Alexander Rossi per cinque gare, con due ulteriori apparizioni del pilota valenciano in Russia e negli Emirati Arabi. Successivamente, Roberto Mehri scende di categoria, debuttando in Formula 2 solo dopo la parentesi nel Circus. Nel 2023 è invece passato alla categoria elettrica, sostituendo Oliver Rowland per il team Mahindra in Formula E.
7° posto: Rio Haryanto
Unico pilota indonesiano ad aver corso in Formula 1, Rio Haryanto ha visto la bandiera a scacchi appena 9 volte, a cui si aggiungono tre ritiri. Il pilota di Surakarta è stato ingaggiato da Manor nel 2016 e ha affiancato Pascal Wehrlein nel team britannico. Dopo i primi risultati deludenti, in cui il miglior piazzamento di Haryanto risulta un quindicesimo posto a Monaco, l’indonesiano viene declassato a pilota di riserva. Sebbene il principale motivo fosse un problema economico, dovuto al blocco di alcuni pagamenti da parte del Governo Indonesiano, Rio Haryanto non ha avuto più occasione di tornare in Formula 1. Al suo posto, invece, ha debuttato Esteban Ocon.
3° posto ex aequo: Friesacher, Doornbos, Chandhok e De Vries
Sono ben quattro i piloti apparsi in soli 11 Gran Premi nella loro carriera. Patrick Friesacher, austriaco, fu il primo pilota di uno dei programmi junior più prolifici di sempre: quello di Red Bull. Si separa dai bibitari nel 2004 dopo il rifiuto di passaggio in Formula Nippon, in quanto Friesacher volle proseguire nel cammino in direzione del Circus. Giunge alla meta l’anno successivo, ingaggiato da Minardi dopo una stagione da terzo pilota. Viene escluso dopo appena undici gare per motivi finanziari e il suo miglior piazzamento risulta un sesto posto. Gli unici punti della sua carriera corrispondono dunque ai tre ottenuti nel controverso GP degli Stati Uniti.
Le rimanenti otto gare vennero disputate da Robert Doornbos, fino ad allora terzo pilota per Jordan. Le successive tre presenze vengono accumulate negli ultimi GP della stagione 2006, dopo l’addio di Klien a Red Bull. L’olandese subentra dopo un’ennesima stagione da terzo pilota, voluto in scuderia dal nuovo Team Principal, contro il quale gareggiò in Formula 3000: Christian Horner. Doornbos resta, sempre con il ruolo di riserva, anche nel 2007.
Karun Chandhok è con tutta probabilità uno dei più conosciuti della lista, più per il suo lavoro fuori dalla monoposto, soprattutto nel Regno Unito. È infatti uno dei commentatori di Sky Sports F1 UK dal 2018, mentre appena 8 anni prima si trovava al volante. Nel 2010 disputa dieci Gran Premi per HRT, venendo rimpiazzato da Sakon Yamamoto a partire dal GP di Germania. Resta in Formula 1 la stagione successiva, da terzo pilota per Lotus, in cui prende parte alla gara sul circuito del Nurburgring, sostituendo Jarno Trulli. A sua volta, Nyck De Vries disputa appena undici gare prima del termine – almeno per il momento – della sua carriera.
2° posto: Nicolas Kiesa
Appena 5 gare per il danese, che subentra a Justin Wilson nel 2003 in Minardi, dopo l’addio del britannico per approdare in Jaguar. Non riesce a trovare spazio per la stagione 2004 a causa delle scarse possibilità finanziarie. Sembra attenderlo un posto nel team di Faenza per l’anno successivo, ma gli viene preferito Friesacher all’ultimo. Si accasa dunque in Jordan come terzo pilota per le ultime otto tappe del campionato.
1° posto: Yuji Ide
La carriera di Yuji Ide è indimenticabile per tutte le ragioni più errate possibili. Debutta a 31 anni nel team Super Aguri, nella formazione tutta giapponese composta da sé e Takuma Sato, nel 2006. Arriva nel Circus e fatica ad adattarsi a causa di una conoscenza scarsa dell’inglese, dovuta alla sua precedente carriera nel solo paese del Sol Levante. Non riesce a trovare il feeling e guida con traiettorie insolite, ritirandosi nelle prime due uscite stagionali. Vede il traguardo in Australia, classificandosi al tredicesimo nonché ultimo posto, con un ritardo di oltre tre giri.
Il peggio arriva, però, sul tracciato romagnolo di Imola, al GP di San Marino. Nel tentativo di compiere una manovra azzardata, Ide si scontra con Christijan Albers, la cui monoposto si ribalta ripetutamente. Nessuna conseguenza fisica per l’olandese, che però si ritira, così come successivamente il pilota di Saitama. Tale situazione ha richiesto l’intervento della FIA stessa, che ha proceduto revocando la Superlicenza al giapponese. La sua carriera, dunque, si è conclusa dopo soli 4 Gran Premi. Ha poi terminato la stagione in Formula Nippon, senza racimolare nemmeno un punto.