Formula 1 Gran Premio Bahrain Red Bull Powertrains: da super favorita a fallimento colossale? 23 Marzo 2022 Alessia Verde © Red Bull Content Pool Nonostante i motori della Red Bull Powertrains fossero i favoriti, sono quelli che hanno sofferto dei maggiori problemi di affidabilità in gara Lo scorso anno veniva annunciata la nascita del reparto Red Bull Powertrains. Il team austriaco, infatti, per la prima volta nella sua storia ha deciso di mettersi in proprio e di gestire personalmente la produzione dei propri propulsori. Adottati, ovviamente, anche dalla Scuderia AlphaTauri, da sempre una sorta di “sorella minore” della squadra di Milton Keynes. Mettere su un intero team, che produca un motore a partire da zero, non è affatto, però, una missione semplice. Specialmente se i tuoi avversari sono colossi come Renault, Ferrari e Mercedes. E così, quello del Bahrain doveva essere anche il grande debutto delle nuove Power Unit di casa Red Bull. Un debutto preceduto, tra l’altro, da grandissime aspettative. Non solo alimentate dalle prestazioni riscontrate durante i test pre-stagionali, ma anche dalle sessioni di prove libere del primo weekend di Campionato. Tutt’e tre, infatti, sono state capeggiate da una monoposto di casa Red Bull: il venerdì mattina da Gasly, e le ultime due dal Campione del Mondo in carica. Insomma, anche se le Ferrari restavano alle calcagna, si era già individuata la potenziale favorita di questa prima gara del 2022. Lights out 🔜 Where will you be watching the #BahrainGP? 🇧🇭🌍 pic.twitter.com/WQFVMnba4D — Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) March 20, 2022 IL TERRIBILE DEBUTTO IN BAHRAIN Il primo smacco, però, arriva in qualifica: Leclerc riesce a firmare la prima pole della stagione, la decima della sua carriera. Tuttavia, Verstappen è sempre lì in agguato, e li separa un nonnulla. In gara, poi, arrivano le vere difficoltà. Il motore Ferrari Superfast, che oltre di nome sembra esserlo anche di fatto, si è rivelato il più veloce in pista. Le due Red Bull, nonostante seguissero le Rosse a poco distacco, non riuscivano mai ad avere la potenza necessaria per compiere il sorpasso e mantenerlo. Ma il vero disastro si verifica a pochi giri dalla fine: la prima monoposto a cedere è l’AlphaTauri di Gasly. Il propulsore Red Bull va in fiamme, e in pista entra la Safety Car. Oh nooooo! 😭 — Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) March 20, 2022 Dopo poco, il pilota francese viene seguito da Max Verstappen. A causa di un problema meccanico, l’olandese è costretto a terminare la sua prima gara da Campione del Mondo in carica con un ritiro. Quando casa Red Bull si trova già dimezzata, anche Perez perde terreno: il motore della sua monoposto si spegne improvvisamente. Di tutta questa bagarre, l’unico a gioire è il giovane Tsunoda. Al suo secondo anno in Formula 1, pilota un po’ testardo e forse ancora poco maturo, è il solo della famiglia Red Bull a riuscire a portare a casa punti, con un umile ottavo posto. P16 👉 P8 just yuki things pic.twitter.com/sfnlWZTgTx — Scuderia AlphaTauri (@AlphaTauriF1) March 20, 2022 RED BULL POWERTRAINS: UN PROGETTO FALLIMENTARE? Insomma, l’era della nuova Red Bull Powertrains non poteva essere inaugurata in modo peggiore: tre delle quattro monoposto schierate in pista sono andate K.O. La delusione della performance Red Bull è forse minore soltanto a quella della McLaren – intrappolata in 57 giri di infinita umiliazione. Ma soprattutto, il vero problema per Milton Keynes deriva dal fatto che queste Power Unit saranno congelate fino al 2025. E se i problemi di affidabilità saranno difficili da risolvere, il nuovo progetto della Red Bull si rivelerà un fallimento totale. E’ vero che, comunque, parliamo soltanto della prima gara. Poi, è vero anche che di problemi di affidabilità potremmo vederne parecchi nel corso della stagione, trattandosi dei primi esperimenti con monoposto totalmente nuove. Ma quando nel corso di un unico Gran Premio collassa non una sola vettura, ma ben tre, il problema è davvero grosso. Soprattutto considerando che quella di domenica scorsa è stata la prima vera occasione per vedere come reagiva il nuovo motore alle difficili e sofferenti condizioni di una gara vera e cruda. Tough day. Very disappointed with the final outcome 😔 Got some work on our hands from now on. We’ll get on top of it and keep pushing to bounce back stronger 👊 pic.twitter.com/KsuxfZQNoD — Max Verstappen (@Max33Verstappen) March 20, 2022 La Red Bull rischia di aver fallito completamente il progetto? Di un motore che, da regolamento, dovrà essere mantenuto per altre due stagioni? Le prossime settimane potrebbero, da questo punto di vista, rivelarsi davvero decisive riguardo alle prestazioni di Milton Keynes. Se i problemi diventeranno sistematici, saranno infatti urgenti soluzioni immediate per riuscire a tenere testa ai risultati dello scorso anno. Ma quale sarà davvero la situazione, ciò che è innegabile è che questo non è stato per niente l’inizio che ci si aspettava dalla scuderia del Campione del Mondo in carica. Tags: 2022, Max Verstappen, Pierre Gasly, Red Bull Racing, Scuderia AlphaTauri, Sergio Perez Continue Reading Previous GP Arabia Saudita, anteprima: il circuito e il meteoNext Sainz: “Sarà una lotta a tre”