George Russell non correrà in Mercedes nel 2020

George Russell

Credit: George Russell FB

Nonostante il sedile di Bottas sia sempre più in bilico, e l’opaca prestazione in Ungheria non ha di certo aiutato il finlandese, sembra proprio che George Russell non correrà per la Mercedes il prossimo anno.

I candidati che nelle ultime settimane sono stati selezionati come i possibili sostituti di Bottas portano il nome di Esteban Ocon, attuale terzo pilota della Mercedes, e di George Russell, stellina del settore giovanile del team di Stoccarda, in forza alla Williams.

Eppure nelle ultime ore sembra proprio che il 21enne britannico dovrà accontentarsi di almeno un’altra stagione di apprendistato lontano da Brackley. A sostenerlo è stato lo stesso Toto Wolff, boss della Mercedes.
Il manager austriaco ha evidenziato come correre per le Frecce d’Argento, alla sua seconda stagione di Formula 1, possa essere troppo stressante per George Russell: “Non hai la possibilità di imparare a bordo della Mercedes perché ti trovi a guidare una vettura che può vincere gare e campionati, la tensione è sempre ai massimi livelli – ha spiegato Wolff ai colleghi di Motorsport.com – Per un giovane del suo talento, che ha le potenzialità di diventare un Campione del Mondo nel prossimo futuro, essere messo in Mercedes ora credo sia deleterio. L’ultima cosa che desidero è bruciare George. Sarebbe troppo presto per lui.
Quando abbiamo firmato il suo contratto con la Williams, sapevamo a cosa si andava incontro. Ed è in questa scuderia che proseguirà il suo percorso di apprendistato“.

Eppure, non si può dimenticare di alcune eccezioni, tipo Max Verstappen. Il pilota olandese, dopo nemmeno una stagione e mezza dal suo debutto nella massima serie automobilistica, venne promosso a seconda guida Red Bull.

Nonostante la foga lo abbia qualche volta tradito, in pochissimo tempo è maturato, anche grazie all’enorme supporto fornitogli dal team di Milton Keynes e proprio quest’anno ne sta raccogliendo i frutti: “È stato impressionante vedere la sua progressione sotto ogni aspetto, personale e professionale. Non c’è mai stata una parola di troppo e questo è il comportamento che ogni pilota dovrebbe avere – ha proseguito – Non possiamo dimenticare che Verstappen, sebbene sia un grandissimo talento, è stato una vera e propria eccezione nel nostro ambiente: è stato fatto correre in Toro Rosso per imparare e per permettergli di commettere errori e anche in Red Bull gli è stata data questa possibilità“, ha concluso.