Formula 1 guarda la Formula 2 in vista del 2026

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All’Autodromo di Monza è stata presentata la nuova generazione della Formula 2, un possibile esempio per le nuove vetture della Formula 1

Alla viglia del weekend del GP Italia, è stata presentata una vettura di nuova generazione della Formula 2, che prepara i giovani piloti nel loro percorso verso la Formula 1.

Un design innovativo, con un’ala posteriore assomigliante a una coda di un pavone, che ha incuriosito i presenti e molti team principal della Formula 1. La nuova vettura, che prenderà parte ai prossimi Campionati di Formula 2 a partire dal 2024.

Una filosofia progettuale sempre più simile alla Formula 1, che vuole offrire ai piloti una miglior preparazione. Il muso, la zona anteriore, il fondo e l’ala posteriore, sono stati così realizzati per ridurre le turbolenze aerodinamiche e offrire una miglior possibilità di avere azioni in pista e duelli ravvicinati.

L’ala posteriore è caratterizzata da linee, simili alle vetture della Superformula, ovvero la categoria giapponese, che ha visto il debutto della nuova generazione. Invece l’unione tra gli endplate e il mainplane, è molto simile alle nuove vetture di Formula 1 di queste ultime due stagioni.

L’ala posteriore ha una forma, molto simile a quella attualmente in uso in Formula 1. La grande differenza che si può vedere, è legato al flap, molto pesante e grande. L’obiettivo è che con questo set-up, si possa avere una vettura, con il DRS più efficiente,” ha così spiegato Bruno Michel, Direttore Generale del Campionato FIA di Formula 2.

La nuova specifica è stata creata, per migliorare il sistema DRS, incrementando la velocità tra l’apertura e la chiusura del flap dell’ala posteriore. Aspetto interessante, in quanto è tra le questioni da affrontare in Formula 1, in vista dei nuovi regolamenti del 2026.

Risolvere la difficoltà dei sorpassi

La Formula 1 si sta muovendo verso un’aerodinamica più attiva, con l’obiettivo di ridurre il drag sui rettilinei e contrastare la perdita di potenza, delle nuove power units, visti i timori sulla difficoltà di compiere sorpassi.

Togliendo la resistenza a tutte le vetture, il potenziale dell’incremento della velocità a DRS aperto, sarà ridotto. In questo modo, i sorpassi nei rettilinei saranno più difficili. Ciò potrebbe essere alleviato, con un flap più grande, come vediamo sulla vettura di Formula 2.

La Formula 1 sta facendo molti sforzi, per cercare di sbarazzarsi dell’effetto scia artificiale del DRS, con la conseguenza che il delta non sia abbastanza grande, da permettere alle vetture inseguite di essere superate.

Pat Symonds, Direttore Tecnico della Formula 1 ha recentemente dichiarato a Motorsport.com: “Uno degli obiettivi, che stiamo cercando di fare per il 2026, è di sbarazzarci dell’effetto scia artificiale del DRS“.

“Attualmente, stiamo parlando di una vettura che ha quattro elementi aerodinamici. Non penso che finiremo con quattro elementi aerodinamici, piuttosto con due o tre. Ma, mentre i regolamenti tecnici si occuperanno di questo aspetto, altri saranno gestiti dai regolamenti sportivi,” ha così aggiunto Symonds.

Michel: “Guidare le innovazioni, per il Circus”

Il lavoro continua in vista del 2026, che riguarderà molto il telaio, con qualche idea che potrebbe essere presa dalla Formula 2 e inserita nei nuovi progetti della Formula 1.

Bruno Michel ha poi aggiunto che, la nuova Formula 2 continuerà a guidare le innovazioni, come era successo con i pneumatici da 18 pollici, e l’utilizzo dei carburanti eco-sostenibili.

“In passato, la Formula 2 è stata pioniera di alcune cose, per la Formula 1. E continueremo a farlo. Abbiamo iniziato con le mescole da 18 pollici, prima che arrivassero in Formula 1, e contribuito al loro sviluppo. In Formula 2 si sta già lavorando con i bio-carburanti. Penso che ci siano molte cose, che possiamo mettere in campo in Formula 2, e che poi possano essere implementati in Formula 1,” ha così spiegato Michel.

Reid: “La nostra vettura, può incontrare i requisiti del Circus”

Robert Reid, vice presidente della FIA per lo sport, concorda che le tante idee che sono state perseguite in Formula 2, dai sistemi di sicurezza alle dimensioni della vettura, all’aerodinamica, erano importanti anche per aiutare le altre categorie, inclusa la Formula 1.

“Stiamo continuamente imparando, in tutte le direzioni. Abbiamo una vettura, che può incontrare i requisiti della Formula 1, e tutte queste informazioni che raccogliamo, possono finire in pentola,” ha così risposto Robert Reid a Motorsport.com, parlando del DRS in Formula 2.

“Insieme alla FIA, abbiamo un reparto dedicato alle monoposto: non abbiamo un team di Formula 1, e il resto della piramide. Quindi, sono gli stessi ragazzi che lavorando in tutta la piramide, come Tim Goss, per quanto riguarda il reparto tecnico”.

“E con questa coerenza, abbiamo migliorato il peso dello sterzo, o la dimensione dell’abitacolo, o la sicurezza. È molto importante per noi, poter avere quell’intera piramide,” ha così aggiunto Reid.