Situazione Mercedes: Wolff e Hamilton stanno esagerando?

Mercedes Wolff Hamilton- Russell

Credits: Mercedes AMG Petronas F1 Twitter

La situazione in Mercedes è davvero critica? Secondo Toto Wolff e Lewis Hamilton la risposta è sì. Tuttavia, c’è chi non è d’accordo e afferma…

Il team di Brackley è arrivato al primo Gran Premio preoccupato per le prestazioni della sua W14. Le conferme non sono tardate ad arrivare, con una Mercedes più lenta di sei decimi in qualifica rispetto alla Red Bull. Dopo la deludente prestazione, le parole di Toto Wolff avevano fatto intendere di come la situazione per la Freccia d’Argento fosse critica e che servisse un miracolo per far tornare la W14 competitiva. Dal canto suo, Lewis Hamilton aveva criticato pesantemente la squadra per non aver ascoltato i suoi consigli. Ma forse Wolff e Hamilton sono stati troppo drastici nei confronti di Mercedes?

Cercando di venire ai ripari, Wolff ha ammesso che la Mercedes ha sbagliato il suo concetto per la vettura e ha promesso cambi radicali sulle monoposto per le prossime gare. Nonostante queste voci di crisi, il team di Brackley ha disputato un buon weekend di gara in Australia. George Russell è stato al vertice per qualche giro del Gran Premio, mentre Lewis Hamilton è riuscito a tenere a bada l’Aston Martin di Fernando Alonso e a guadagnarsi il secondo gradino del podio. Quindi le parole di Wolff e Hamilton su Mercedes sono fuorvianti?

Le parole di Wolff e Hamilton non convincono

L’ex ingegnere di Ferrari e BMW, Ernest Knoors, ritiene che i problemi della W14 siano stati esagerati. In merito a ciò afferma: “Ritengo che la situazione sia stata ingigantita. E’ chiaro che la Mercedes non ha ancora la vettura per lottare per la vittoria, ma il livello che ha mostrato in Arabia Saudita e in Australia è buono. Certo, se lo paragoniamo a quello della Red Bull, di lavoro da fare ce ne è ancora tanto, ma il punto di partenza non è così disastrato come si vuol far credere. Inoltre ritengo che le parole di Hamilton vengano da un momento di frustrazione. Per un campione come lui deve essere difficile non riuscire a tenere testa al compagno di squadra“.

Secondo l’ingegnere, il vero tallone d’achille su cui dovrebbero davvero preoccuparsi è l’affidabilità. La prima vittima è stata George Russell, costretto al ritiro durante il GP d’Australia per un guasto al motore, finendo il weekend a quota zero punti. Knoors afferma: “E’ preoccupante che Russell si sia fermato per un guasto meccanico. L’affidabilità è sempre stato il punto di forza della Mercedes, almeno fino alla scorsa stagione. Non hanno avuto quasi mai guasti tecnici, fino al Gran Premio di Abu Dhabi dell’anno scorso con Lewis Hamilton. Ora hanno qualcosa che si rompe e penso che questo sia più preoccupante del ritmo che dicono di aver perso“.

Knoors è dunque convinto che la crisi di Mercedes sia stata ingigantita da Wolff e Hamilton. Probabilmente per quest’ultimo più che parlare di problemi alla vettura, bisognerebbe concentrarsi sul fatto di come lui per primo non riesca ad avere feeling con la monoposto. Nonostante queste affermazioni, l’ex Ferrari non crede che la Freccia d’Argento abbia improvvisamente il passo per sfidare la Red Bull in gara.

Cosa aspettarsi dalle prossime gare?

Secondo Knoors, la stagione sarà caratterizzata da alti e bassi un po’ per tutti i team. Si aspetta un saliscendi di prestazioni da parte di Aston Martin, Mercedes e Ferrari, insomma le tre forze che dovrebbero impensierire Red Bull. Il successo delle monoposto però non dipenderà solo dal lavoro dei vari team, ma anche da come la filosofia della vettura e gli pneumatici saranno in grado di adattarsi a ogni particolare tipo di tracciato. Sulla situazione del team di Brackley, Knoors conclude: “Penso che Hamilton e la Mercedes finiranno secondi o terzi. Tutto dipenderà da quanto i nuovi aggiornamenti riusciranno ad avvicinarli alla Red Bull“.

La pensa diversamente Toto Wolff. L’austriaco è convinto che la prestazione dell’Australia non sia lo specchio reale della situazione in casa Mercedes. Il team principal afferma: “Penso che il circuito dell’Albert Park sia stato un vantaggio per noi. La nostra vettura manca un po’ di prestazioni nel retrotreno e la pista ci ha sicuramente aiutato. Credo che questo, unito al weekend poco brillante della Ferrari, ci abbiano fatto sembrare più bravi di quanto dovremmo essere“. Non ci resta che lasciar parlare la pista per vedere chi ha veramente ragione.

Margherita Ascè