Formula 1: tutti felici per la pausa di aprile?
La pausa di aprile sarà per molti team un’occasione per portare avanti i lavori di miglioramento iniziati sulle monoposto. Molte le cose da sistemare per alcune scuderie e i loro piloti. Ma vediamo quali…
Dopo la gara disputata a Melbourne, la Formula 1 si prende una pausa di inizio stagione che durerà per tutto il mese di aprile. La prossima gara sarà in Azerbaijan alla fine del mese. Il motivo di questo lungo stop è la mancata presenza in calendario del Gran Premio della Cina, annullato a causa delle continue preoccupazioni per la pandemia di COVID-19 che costringono Shangai ad adottare ancora oggi protocolli rigorosi. Purtroppo, non è stato raggiunto nessun altro accordo per un’eventuale sede alternativa in cui disputare la gara.
A differenza della pausa estiva, che secondo il regolamento prevede due settimane di chiusura obbligatoria delle fabbriche di costruzione e produzione dei team, questa pausa pasquale è a pieno ritmo per i piloti e le squadre, in vista della ripresa della stagione. Ma chi, tra piloti e team sulla griglia potrebbe trarre maggior vantaggio da queste tre settimane di tregua dalle corse? Scopriamolo nel dettaglio.
Alpine e la voglia di riconferma
Dopo aver concluso la passata stagione con il quarto posto nel Campionato Costruttori, le aspettative in casa Alpine non possono che essere elevate. Purtroppo l’inizio di stagione non è stato dei migliori, ma la A523 ha molto potenziale, bisogna solo capire come sbloccarlo. Dopo una serie di errori con Esteban Ocon in Bahrain, l’Arabia Saudita ha rappresentato un fine settimana di gara più tranquillo, con il team di Enstone che si è portata a casa un’ottava e una nona posizione. Buona anche la reazione delle monoposto in Australia, con un finale però da dimenticare.
Durante la gara di Melbourne si sono mostrati dei chiari passi in avanti, con un Gasly che è stato in grado di impensierire per parecchi giri la Ferrari di Carlos Sainz, occupando la quinta posizione. La gara però si è conclusa in modo disastroso per il team: Gasly dopo la terza ripartenza, mentre cercava di rientrare in traiettoria, spinge Ocon contro il muro e entrambe le Alpine vengono danneggiate. Purtroppo tutti e due i telai sembrerebbero da buttare e molte parti della vettura saranno da riparare. Il team principal Szafnauer ha dichiarato che la pausa sarà sfruttata per accumulare il maggior numero di pezzi di ricambio possibili.
Charles Leclerc: si riparte da zero
La stagione per il monegasco non sarebbe potuta iniziare peggio di così: un DNF meccanico in Bahrain, una penalità da scontare a Jeddah e un DNF in Australia. Con queste prestazioni, Leclerc si trova con soli sei punti in classifica. Situazione impensabile se si pensa all’esordio della scorsa stagione. La frustrazione del pilota non potrebbe essere più evidente e il suo problema è che non c’è una speranza concreta a cui potersi aggrappare. La SF-23 è una vettura capricciosa, lenta e l’affidabilità della sua power unit lascia a desiderare.
Con la Red Bull di un’altra categoria e la Mercedes che dà segni di ripresa, senza contare la forza Aston Martin, la stagione del monegasco rischia di diventare l’ennesima “stagione della ricostruzione”. In realtà, non è solo Leclerc a dover lavorare sodo, ma l’intera Scuderia. Con Fred Vasseur che sta trovando il suo ruolo all’interno del team e si appresta a prenderne il controllo, la pausa di aprile della Formula 1 offrirà la possibilità di valutare con più calma gli sviluppi per il futuro. Quale sarà il quadro della situazione alla fine di questo stop?
Mercedes e la fame di riscatto
Dopo un inizio di stagione all’insegna del panico e della tristezza, il team della Mercedes si è risollevato notevolmente rappresentando una vera e propria spina nel fianco per Verstappen in Australia. Sia Russell che Hamilton sono scattati davanti all’olandese all’inizio della gara e sarebbe stato interessante vedere la bagarre tra i tre piloti. Mentre Red Bull sembra ancora molto lontana in termini di prestazioni, Mercedes non ha avuto nulla da invidiare ad Aston Martin e Ferrari: Fernando Alonso è stato in grado di tenere Hamilton sotto pressione per tutta la durata della gara, ma il pilota inglese non è mai sembrato realmente sotto attacco.
Le previsioni negative sul futuro della W14 sembrano, per il momento, accantonate. Rimane comunque la possibilità, come ha precisato Toto Wolff, che la vettura sia stata aiutata dall’asfalto veloce e scorrevole del circuito dell’Albert Park. Le quattro settimane di pausa prima del Gran Premio di Baku, forniranno alla squadra di Brackley tutto il tempo necessario per capire al meglio la vettura e puntare alla prima vittoria stagionale.
Norris e Sargeant in cerca di continuità
Il 2023 è stato un grande declino per Norris. Dopo la scorsa stagione, passata a condurre il gruppo “dei restanti migliori”, il pilota inglese si è ritrovato tra le mani una monoposto che di competitivo ha ben poco. La McLaren si trova a dover lavorare duramente solo per poter tornare alle posizioni i cui si trovava la scorsa stagione. Queste sono sicuramente circostanze demotivanti per il britannico, che ora più che mai ha bisogno di ritrovare una certa continuità nelle prestazioni in gara. Con la rifondazione della squadra, la pausa pasquale consentirà al pilota e al team di adattarsi mentalmente alla nuova posizione di centro classifica e di ricominciare a ricostruire. Quanta pazienza avrà Norris per farlo?
Dopo un weekend di debutto davvero impressionante in Bahrain, la stagione di Logan Sargeant è andata un po’ fuori controllo nei due weekend successivi. In Arabia Saudita l’americano è stato eliminato nel Q1 e ha chiuso la gara in sedicesima posizione. In Australia invece è arrivato il vero e proprio “momento da rookie”, con il pilota della Williams che ha commesso un errore di valutazione alla partenza e ha tamponato De Vries. E’ facile, soprattutto per un esordiente, che la pressione aumenti e sfoci in una spirale negativa. La pausa anticipata di questa stagione consentirà di respirare prima del prossimo blocco di gare e permetterà a Sargeant di lavorare su sé stesso.
Perez: aiutante o rivale?
Quale sarà il destino di Perez? Aiuterà Verstappen a portare a casa il titolo, piegandosi al ruolo di secondo pilota o potrà lui stesso lottare per il trofeo finale? Non appena la sua sfida per il mondiale sembrava aver imboccato la giusta strada, Perez è stato autore del tipo di weekend che non ci si aspetta dai campioni, come quello seduto sull’altra Red Bull. Il messicano ha lottato con la costanza per tutto il fine settimana australiano e tra errori del team e del pilota stesso e guasti meccanici, alla fine è riuscito a rimontare fino alla quinta posizione con un’ottima prestazione.
Durante gli ultimi due Gran Premi si è visto come l’olandese sia in grado di fare davvero la differenza su una vettura che sembra cucitagli addosso. Nonostante corrano con le stesse monoposto, il divario che Verstappen riesce a creare tra lui e l’altra freccia austriaca fa capire come quest’ultimo abbia una marcia in più. La pausa della Formula 1 di aprile darà però la possibilità a Perez di allenarsi in vista del circuito cittadino di Baku, anche se il suo compagno di squadra è stato il protagonista nelle ultime due stagioni.
Margherita Ascè