Sainz alla Ferrari sulle orme di Re Fernando

© McLaren Press Area
Il percorso che porterà Carlos Sainz Jr. alla Ferrari nel 2021 è molto simile a quello di un predecessore molto scomodo, il due volte Campione del Mondo Fernando Alonso, ma paragonarli è molto difficile.
L’inizio in Minardi, un passato in Renault, un breve periodo in McLaren e l’approdo in Ferrari. Questa è stata – parte – della carriera del pilota spagnolo più famoso e vincente di sempre, Fernando Alonso. A quasi undici anni dall’arrivo del pilota di Oviedo alla Rossa di Maranello un altro spagnolo, stavolta di Madrid, sembra seguirne le orme. Carlos Sainz Jr. sarà dal 2021 il pilota che affiancherà Charles Leclerc in Ferrari. Il venticinquenne della McLaren sostituirà Sebastian Vettel alla fine di un matrimonio durato sei anni. Oltre ad avere un passato nelle stesse scuderie, quanto in fondo possono spingersi i parallelismi tra i due piloti di Formula 1?
STORIE A CONFRONTO
Fernando nasce nel 1981 in una famiglia della working class spagnola di Oviedo, capoluogo del Principato delle Asturie, nel nord della penisola iberica. La passione per il mondo delle corse gli viene trasmessa dal padre, meccanico in fabbrica ed ex-pilota di kart. Carlos vede la luce tredici anni più tardi, nel 1994, e si può dire sia nato con il volante in mano. Figlio d’arte del pilota di rally Carlos Sainz, il madrileno viene al mondo due anni dopo il secondo trionfo mondiale del padre in WRC.
Entrambi iniziano giovanissimi nei kart, avanzando con successo nelle categorie minori. Prima di approdare nella massima serie Nando vince e convince nelle World Series by Nissan (Oggi World Series by Renault) per poi passare alla Formula 3000 nel Team Astromega. Il passaporto per la Formula 1 si chiama Minardi, di cui Alonso diventa test driver e terzo pilota per la stagione 2000. Il debutto ufficiale come pilota arriverà nel 2001, ed “El Nano” diventerà il terzo pilota più giovane della storia a prendere parte a un GP. Resterà nella scuderia di Faenza per due anni prima di passare alla Renault in qualità di terzo pilota, diventandone poi pilota ufficiale nel 2003.
Mentre nella scuderia di Enstone l’asturiano conquista il suo primo Mondiale Piloti, un undicenne Sainz fa il suo ingresso nel mondo dei kart. Ci resterà fino al 2009, l’ultimo anno di Alonso in Renault. Quando Alonso si trova nell’occhio del ciclone per via del famoso Crashgate, Sainz entra a far parte del Red Bull Junior Team e corre in Formula BMW. Nando termina l’esperienza con la Rossa e Carlos diventa pilota della Toro Rosso, scuderia nata dall’acquisizione della Minardi. Alonso fa il suo ritorno in McLaren e il madrileno passa dalla scuderia satellite della Red Bull alla Renault. Le carriere dei due entrano in rotta di collisione a fine 2018, quando a Woking decidono di assegnare il sedile lasciato libero da un Fernando ormai trentasettenne proprio a Carlos Jr..
From meeting your childhood hero, to following in his footsteps…#F1 @Carlossainz55 @alo_oficial pic.twitter.com/bHeelDCa4v
— Formula 1 (@F1) May 14, 2020
I NUMERI DEGLI SPAGNOLI
Le similitudini tra i due spagnoli purtroppo per adesso si limitano alle tappe del loro percorso nella Massima Serie. Come ci si potrebbe facilmente aspettare, un eventuale confronto diretto tra i numeri dei due iberici sarebbe quanto mai impietoso per Sainz. Nel 2019, all’età di 25 anni, il numero #55 della McLaren ha disputato la sua miglior stagione finora, chiudendo al sesto posto nel Campionato Piloti e ottenendo il primo podio in carriera nel GP del Brasile. Alla stessa età Nando entrava nella leggenda avendo già vinto una volta il Titolo Mondiale con la Renault e avviandosi di gran carriera verso il secondo dando battaglia a un certo Michael Schumacher.
Fissando sempre l’asticella della carriera a quando la carta d’identità dell’asturiano segnava un quarto di secolo, contando dunque solo meno di un terzo della storia di Nando nella Massima Serie, le cifre registrate sono da capogiro. 37 podi, 15 vittorie, 15 pole e 6 giri veloci sono un bottino invidiabile che molti altri campioni della Formula 1 non hanno mai raggiunto in carriere intere. Volendo spingerci ancora oltre, calcolatrice alla mano potremmo fare un rapido conto dei punti accumulati dai due. Per quanto riguarda Sainz, il pilota madrileno ha messo a referto 267 punti totali nei suoi 5 anni in Formula 1.
Contare i punti di Fernando risulta più complicato. Ufficialmente i punti guadagnati dal pilota di Oviedo fino ai 25 anni sono stati 381. E’ doveroso però ricordare che dal 2003 fino al 2009 il sistema di punteggio assegnava punti solo ai primi otto classificati con una logica differente da quella odierna (10 al primo, 8 al secondo, 6 al terzo e così via fino ad arrivare a 1 all’ottavo). Riportando dunque il gruzzoletto provvisorio di Alonso a numeri più moderni, vedremmo la somma sfiorare quota 920 punti. Indubbiamente la vettura è un fattore discriminante in questo senso, ma il buon Fernando ha più volte dimostrato di essere in grado di essere competitivo con monoposto altresì considerate mediocri (Sì Ferrari 150º Italia, ci stiamo riferendo a te).
ALONSO PRIMA PUNTA, SAINZ MEDIANO
Nel 2020, dieci anni dopo il passaggio di Magic Alonso in Ferrari, un altro spagnolo viene ufficializzato come pilota per la Rossa. E’ indubbio che un’eredità così pesante possa gravare sulle spalle di un pilota giovane, ma gli eventi e le motivazioni che hanno portato i due alla corte di Enzo Ferrari non potrebbero essere più diversi. Inaspettatamente sotto questo punto di vista Sainz potrebbe essere considerato quasi avvantaggiato rispetto al collega più celebre. Nel 2010 gli uomini del Cavallino Rampante contavano su Alonso per riportare il mondiale a Maranello, assente in bacheca dal 2007.
Quello che presumibilmente ci si aspetta da Sainz è al contrario un cosciente lavoro di squadra a supporto del pupillo di casa Charles Leclerc. L’attuale compagno di Lando Norris infatti dovrà dare man forte al pilota monegasco nell’assalto al Campionato Piloti e Costruttori. L'”Hot Chili ” ha già dimostrato di saper lavorare sotto pressione, come testimoniano i risultati in Toro Rosso al fianco di Verstappen. Nonostante la poca differenza d’età Carlos ha molta più esperienza in Formula 1 di Leclerc, fattore da non sottovalutare. A noi comuni mortali non è dato sapere cosa passi nella mente di un pilota, ma possiamo solo ipotizzare che, se le aspettative dovessero gravare così come previsto sul “povero” Charles, Carlos potrebbe avere vita facile in Ferrari.
A dispetto del soprannome Sainz si è mostrato essere freddo nei momenti importanti, come il sorpasso ai danni di Nico Hulkenberg all’ultimo giro del Gp di Abu Dhabi può testimoniare. Lo spagnolo ha già dato prova di essere un pilota maturo e la sua presenza in Ferrari sarebbe sicuramente un valore aggiunto per la Scuderia, che come dichiarato da Mattia Binotto ha deciso di cambiare rotta puntando sui giovani. Sicuramente non avrà il manico di “Re Fernando“, ma siamo sicuri di poterci aspettare grandi cose, sperando che nel suo periodo a Maranello Sainz possa togliersi più di qualche soddisfazione.
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— Formula 1 (@F1) May 14, 2020