Red Bull guarda al passato e risolve i conti con Singapore

Red Bull Singapore

©Red Bull racing press area

Red Bull e Singapore non sono mai andate molto d’accordo, a causa delle caratteristiche della monoposto. Quest’anno però il team sembra aver preso una svolta

Si sa, Red Bull e il circuito di Singapore non hanno mai avuto un buon rapporto. Per questo il team si approccia a questo weekend con il massimo dell’attenzione, dedicandosi a limitare i danni. Il tracciato asiatico è di fatti caratterizzato da dossi e cordoli, punti deboli della RB20. Quest’anno la situazione è parsa sin da subito peggio del previsto, con Perez e Verstappen che lamentavano una vettura poco maneggevole e la fatica a mettere in temperatura le gomme. Il rischio era quello di finire dietro in qualifica, fondamentale in un circuito come quello di Singapore.

Alla fine del venerdì Helmut Marko, consulente motorsport del team, ha dichiarato come sulla macchina dell’olandese “non funzionasse niente”, indipendentemente dal tipo di pneumatici montati. Ciò ha costretto gli ingegneri di Milton Keynes a lavorare fino a tarda notte con il simulatore, alla ricerca di un assetto migliore e di una soluzione ai problemi sulla vettura.

La chiave è la prestazione

Già dal giorno successivo, Red Bull sembrava aver ritrovato la retta via. Tutto risiede nel passato quando, nel 2023, si era ritrovata a fare i conti con delle caratteristiche sfavorevoli, stendendo il tappeto rosso alla Ferrari di Sainz, che vinse la gara. In sostanza il team, non volendo ripetere la spiacevole esperienza dell’anno precedente, ha voluto adottare un approccio fin troppo conservativo, finendo per sacrificare le prestazioni. Ciò che ne risultò fu una vettura che non riusciva a portare gli pneumatici nella giusta finestra, conseguenza di una bassa aderenza meccanica.

L’elemento che ha contribuit0 a far “risorgere” la RB20 è stata la scelta di sacrificare elementi di guida, in modo da potersi concentrare sulla pura performance. Christian Horner, team principal, ha commentato la scelta della squadra: “Penso che volessimo evitare che si ripetesse quanto accaduto l’anno scorso e forse abbiamo compensato eccessivamente. Il modo in cui il team ha reagito, lo sforzo profuso in quella reazione, ci ha permesso di dare a Max una macchina molto migliore sabato. E ovviamente in gara non abbiamo potuto competere con Norris, ma avevamo coperto il resto del gruppo“.

Red Bull ha lasciato Singapore con in tasca una seconda posizione, sperando di aver lasciato alle spalle le recenti difficoltà. Ora l’obiettivo è quello di tornare ad essere competitivi, per contrastare la “minaccia McLaren”, che ha superato gli austriaci nel campionato costruttori. “Penso che abbiamo una vena di sviluppo. Abbiamo capito alcuni dei problemi con la macchina e stiamo iniziando ad affrontarli. Eravamo migliori a Baku; eravamo migliori qui. Quindi sì, ci saranno un sacco di notti in bianco a Milton Keynes”, ha aggiunto Horner.