Red Bull accusa Aston Martin di spionaggio industriale?

GP Spagna Red Bull Aston Martin spionaggio industriale

Credit: @JoePompliano, Twitter

Non sarà un GP di Spagna tranquillo per la Red Bull. Il team di Milton Keynes è convinto che da RB18 sia stata copiata da Aston Martin. L’incubo dello spionaggio industriale torna in Formula 1

Quando il campionato si trova a disputare appena la sua sesta gara della stagione, la parola che ha fatto il suo debutto in questo fine settimana è “plagio”.
Non poteva non saltare all’occhio una certa somiglianza tra la nuova Aston Martin AMR22, che ha fatto il suo debutto proprio sulla pista di Barcellona, e la monoposto della Red Bull. È stata copiata la RB18. Questa è l’accusa che è stata immediatamente fatta da parte degli uomini di Milton Keynes che hanno anche insinuato il dubbio dello spionaggio industriale.

Secondo la Red Bull, dietro a questa analogia potrebbe nascondersi un possibile trasferimento di informazioni alla squadra di proprietà di Lawrence Stroll. Infatti nel corso dell’inverno, il team con base a Silverstone ha ingaggiato sette ingegneri provenienti proprio della Red Bull.
Le somiglianze tra la RB18 e la AMR22 sono evidenti tanté che al Montmelò la monoposto di Aston Martin è stata soprannominata “Red Bull verde”.

Proprio a seguito di alcune indiscrezioni arrivate alla Federazione Internazionale, la FIA avrebbe condotto un’indagine. Sebbene sia evidenziato che Aston Martin non abbia infranto alcuna regola, in casa Red Bull non ci stanno.

La difesa Aston Martin dallo spionaggio industriale

Nonostante i dubbi provenienti da Milton Keynes, Andrew Green, direttore tecnico dell’Aston Martin, ha ammesso che la AMR22 non può essere definita come una copia della RB18. Proprio perché è stata concepita per la prima volta a metà del 2021. Quindi carte alla mano, parecchi mesi prima di vedere in pista le vetture di nuova concezione e tempo addietro dell’ingaggio dei tecnici Red Bull, avvenuto in inverno.

Non abbiamo ricevuto alcuna informazione – ha rimarcato Andrew Green in conferenza stampa – La FIA ha aperto un’indagine e ha ritenuto che non ci fossero state irregolarità e questo anche perché la nostra vettura, esattamente come le altre, è stata concepita lo scorso anno“.

Il progetto delle monoposto 2022 non è stato semplice per nessun team. Aston Martin, come probabilmente tante altre squadre, non sicura quale cencept sarebbe stato il migliore avrebbe deciso di portare avanti due percorsi di sviluppo nettamente diversi.

Sebbene la scuderia di Lawrence Stroll abbia iniziato la stagione con la monoposto dal design differente rispetto a quello Red Bull, per ammissione di Green, i loro dubbi sull’aver fatto la scelta sbagliata si sarebbero concretizzati una volta vista dal vivo la RB18 ai test pre-stagionali in Spagna. Con la vecchia AMR22 sembrava di trovarsi davanti a un “vicolo cieco”. Ecco perché Aston Martin si sarebbe impegnata a portare la nuova vettura per il GP di Spagna.

Red Bull apre un’investigazione interna

Il team di Milton Keynes ha dovuto rassegnarsi alla decisione presa dalla FIA, nonostante l’indubbia somiglianza con l’auto progettata da Adrian Newey. Ma la Red Bull non ci sta e ha annunciato che avvierà un’indagine interna per capire se ci sia stato, effettivamente, qualche fuga di notizia.
Secondo Christian Horner, team principal della scuderia anglo austriaca, è impossibile raggiungere un tale livello di similitudine senza aver avuto l’occasione di visionare dei documenti o disegni con marchio Red Bull. Infatti, l’uso di quest’ultimi nella progettazione delle nuove parti di Aston Martin sarebbe un furto di proprietà intellettuale. Quindi un reato che comporterebbe pene per gli autori.

Occhi puntati sugli ex?

Proprio come obiettivo della sua campagna di espansione, non è un mistero che nel corso degli ultimi anni Aston Martin abbia fatto rifornimento di tecnici di alto profilo, specialmente in Red Bull. Uno degli ultimi a lasciare il team di Milton Keynes per passare a quello di Silverstone è stato proprio Dan Fallows, l’ex capo dell’aerodinamica della Red Bull.

Proprio il passaggio in Aston Martin del tecnico inglese è stato lungo e tortuoso. Fallows avrebbe potuto essere operativo nella nuova scuderia a partire dal dicembre 2023. Invece, grazie a un’intesa trovata tra i due team ha potuto assumere il ruolo di Direttore Tecnico di Aston Martin dallo scorso 2 aprile.
Ma il britannico non è stato il solo a cambiare casacca.

Marko, tra l’ironico e il polemico

Anche in questa occasione, Helmut Marko, super consulente della Red Bull, non si è lasciato scappare l’occasione di tenere la lingua a freno. Secondo il manager austriaco sarà importante capire come Aston Martin abbia potuto arrivare a riprodurre la RB18 in maniera così dettagliata senza aver consultato i progetti privati.

La copia non è vietata ma non possiamo dimenticare le sette persone che ci hanno lasciato per trasferirsi altrove e che il nostro ex capo dell’aerodinamica si sia unito ad Aston Martin con uno stipendio sproporzionato – ha protestato Marko ai microfoni di Sky Sport Germania – Non sto parlando solo di Fallows. Semplicemente, come Red Bull, ci stiamo chiedendo: è possibile fare una copia senza disegni e appunti, e riuscire a ottenere una copia così dettagliata di un’altra monoposto?”, ha concluso.