Questione Red Bull: nuovo motorista si, ma parziale

Credits: Motorsport.com

Difficile avvio per il team britannico della Red Bull, che si vede sottratto dei privilegi come nuovo motorista nel 2026

Tra gli argomenti più dibattuti negli ultimi giorni c’era il conferimento ai rivali della Red Bull lo status di nuovo motorista, il quale sicuramente, avrebbe portato al team britannico una serie di vantaggi nello sviluppo e nell’utilizzo del budget. La delicatissima partita politica per il piano definitivo di approvazione dei regolamenti per le power unit nel 2026 si fa sempre più sottile, considerato anche l’impegno da parte della concorrenza (Ferrari e Mercedes) nell’impedire che ciò accada. Di fatti, stando a quanto dichiarato nel regolamento, Red Bull sarà considerata nuovo motorista, ma non godrà degli stessi vantaggi di Audi.

Questo dovuto anche alla questione che la Red Bull resta ancora fortemente collegata con Honda e abbia ancora accesso alla proprietà intellettuale dell’azienda. Tuttavia, il boss Christian Horner si appresta a ricordare alla Fia come Honda e Red Bull Powertrains siano due unità ‘scollegate’.  Nonostante i tentativi del boss della Red Bull di risollevare la situazione la Fia fa chiarezza sulla situazione, prevedendo una ‘clausola’ sulle decisioni in merito alla questione.

La postilla cita: “La fia dichiara che, se a seguito della documentazione richiesta, la commissione determinerà che il produttore della Power Unit non soddisfa i requisiti necessari, la Fia si riserva il diritto, a sua discrezione, di riconoscere lo status parziale di motorista”Pertanto, la Fia ha già dichiarato che riconoscerà Red Bull come nuovo motorista solo per il 90%. Cosa significa questo? Che la scuderia di Milton Kenyes perderà il 10 % dei benefit sul cost cap, e che già tra il 2023 e il 2024 perderà $1 milione e mezzo sul budget cap. In aggiunta, durante il corso delle stagioni la Red Bull potrebbe perdere un ulteriore milione e mezzo di dollari sui benefits previsti sui costi di capitale.