Red Bull, respinta la richiesta sui motori: la Ferrari a capo della coalizione

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© Red Bull Content Pool

Maranello porta a casa il primo trionfo contro la Red Bull: la Ferrari a capo della coalizione che ha fatto respingere la richiesta di Milton Keynes

Ancora lontani dalla pista si consuma il primo scontro politico di questa stagione, da cui la scuderia di Maranello ne è uscita vittoriosa. La Red Bull sarà infatti costretta a retrocedere: la loro richiesta di essere considerati “nuovi” fornitori di PU dal 2026 è stata negata. Il team di Milton Keynes aveva presentato tale domanda in modo da avere più ore di test rispetto ai concorrenti, così come il regolamento prevedere per i nuovi fornitori. Una coalizione tra Mercedes, Renault e Audi, con a capo la Ferrari, è riuscita invece a fermare le ambizioni Red Bull sui motori.

La Gazzetta dello Sport riferisce infatti che il presidente della Ferrari John Elkann e l’amministratore delegato Benedetto Vigna hanno guidato la campagna, in modo da “far valere il peso politico del Cavallino Rampante“. I team, davanti ai rappresentanti della FIA, hanno sostenuto che nonostante la Red Bull Powertrains sia nata solo nel 2022, il team aveva già molta esperienza e conoscenza nell’ambiente. Le parti lese hanno citato anche l’arrivo a Milton Keynes di firme di alto profilo, come l’ex capo dell’ingegneria meccanica della Mercedes, Ben Hodgkinson.

Inoltre, Red Bull Powertrains lavorerà con Honda fino al 2025. E soltanto nel caso in cui Ford avesse scelto di fornire un propulsore in modo indipendente, avrebbero avuto diritto alle ore extra. Come nel caso di Audi. La Ferrari avrebbe quindi rifiutato di accettare il documento della FIA sui nuovi fornitori di motori fino a quando lo status della Red Bull non fosse stato chiarito.

LE PAROLE DI HORNER: “UN’IMPRESA CORAGGIOSA”

Christian Horner si è espresso sulla questione, rimanendo entusiasta del lavoro in fabbrica e sottolineando la difficoltà di un’impresa del genere. Il boss Red Bull ritiene che il primo motore interamente realizzato nella loro base di Milton Keynes sarà montato su una monoposto Red Bull entro la fine dell’anno: “Ci restano 150 settimane prima che un motore esca per la prima volta da una corsia dei box sul retro di una macchina Red Bull.” riporta PlanetF1.com.

Quindi è una grande sfida. E’ un’impresa coraggiosa, pensare che un team indipendente possa affrontare quel tipo di produzioni. Ma ancora una volta, si tratta dello stesso approccio che abbiamo avuto per il telaio. E alla fine i vantaggi di avere tutto sotto lo stesso tetto sono significativi. Quindi questo richiede un bel po’ di tempo e di attenzione, solo per assicurarci che stiamo raggiungendo i nostri obiettivi in quell’area“.