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Credits: Formula 1

L’orizzonte del 2022, con tutte le novità che introdurrà, è sempre più vicino. Adesso la priorità del Circus è la questione motoristica, dove puristi e innovatori si daranno battaglia

Quella che inizierà a marzo, sarà l’ultima stagione della Formula 1 per come la conosciamo adesso. Dalla prossima, infatti, le monoposto saranno completamente rivoluzionate, con l’introduzione dell’effetto suolo, dato dalla significativa diminuzione del carico aerodinamico. Tra le altre cose, i piloti potranno guidare in scia più facilmente, senza il timore di perdere il controllo o di danneggiare motori e componentistica, aumentando il grado di spettacolo.

Analisti e, soprattutto, tifosi sperano che il nuovo regolamento possa rimescolare le carte in tavola, annullando l’esponenziale vantaggio della Mercedes. Dalle parti di Brackley si vince tutto ciò che c’è da vincere dal 2014, stagione della rivoluzione regolamentare sui motori. In quell’anno, infatti, in Formula 1 fece irruzione la tecnologia ibrida.

Archiviate le modifiche sull’aerodinamica, la prossima evoluzione del mondo della Formula 1 riguarderà proprio i propulsori delle monoposto, che verranno rinnovati rispetto al regolamento introdotto nel 2014. Previsto per il 2026, ma con l’ipotesi di un anticipo per favorire il risparmio dei costruttori, le idee su come far progredire le power unit sono diverse. Vediamo, adesso, cosa dovremo aspettarci.

RINNOVAMENTO MOTORI FORMULA 1: PROGRESSO O RESTAURAZIONE?

Naturalmente, come in ogni tematica, si registra una sorta di scontro tra progressisti e conservatori. Infatti, nonostante non sia nemmeno iniziata la stagione del 2022, sono diversi i commenti, e le proposte, su cosa introdurre nella prossima generazione di power unit. Di recente si è pronunciato Stefano Domenicali, nuovo CEO della Formula 1, che ha già puntato diversi obiettivi per il prossimo futuro, risparmio dei costi e introduzione di nuovi costruttori su tutti.

Sul tema è intervenuto anche l’ex boss, Bernie Ecclestone, che ha esplicitamente chiesto un ritorno al passato: “Mi metterò sicuramente nei guai per averlo detto, ma qualcuno tiri fuori nuovamente i vecchi motori aspirati. Tutti li hanno avuti in passato, i costi diminuirebbero, il classico rombo tornerebbe e le scuderie potrebbero usarle per cinque anni”.

Recentissime, inoltre, sono anche le dichiarazioni di Alejandro Agag, numero uno della Formula E, già concentrato sul futuro: “Mi piacciono i motori a combustione ma la loro era sta volgendo al termine. Vorrei una fusione tra Formula 1 e Formula E. Altrimenti la Categoria Regina dovrà aspettare 19 anni per essere elettrica e questo cambiamento si effettuerebbe troppo tardi. Al momento la Formula E è diversa ma penso che la fusione sia fondamentale e porti benefici”.

Sulla questione aleggia anche “l’ombra” dell’idrogeno, carburante, a dire il vero non molto diffuso, alternativo sia a benzina e diesel che all’elettrificazione. Proprio a causa dell’esclusività delle monoposto elettriche, diversi dirigenti e commentatori hanno citato quest’ipotesi, nonostante fosse già stata scartata in passato.

IL FUTURO DEI MOTORI DI FORMULA 1

Al netto di ogni volontà restauratrice, è evidente come Formula 1 e progresso camminino insieme. Sono convinto, personalmente, che questo sport, grazie alla sua storia e alla sua credibilità, debba essere un laboratorio per tutta l’industria dell’auto. Per questo motivo, contrariamente a quanto affermato da Ecclestone, tornare indietro non è la scelta migliore. La Formula 1, certamente, è anche intrattenimento, ma ciò non può giustificare il conservatorismo nelle scelte regolamentari. Basti pensare alla questione dell’halo.

E quindi, cosa ci riserverà il futuro? E’ evidente come, quando l’elettrificazione totale sarà realtà, anche la Formula 1 dovrà reagire, magari fondendosi davvero con la Formula E. Ma ciò potrà avvenire solamente quando le prestazioni saranno sugli stessi livelli, pura utopia al momento, anche se l’evoluzione delle monoposto elettriche promette bene.

Le alternative? Semplice, bisognerà seguire l’evoluzione del mercato e dello sviluppo dell’auto. La tecnologia ibrida, quindi, implementata con carburanti sostenibili, resta l’opzione migliore. Possibilmente, anche l’idrogeno potrà dire la sua, nel corso dei prossimi anni. Insomma, non resta che aspettare e sperare che il progresso ci possa regalare uno spettacolo sempre migliore e più innovativo.