Formula 1 Regolamento I piloti con penalità dovrebbero essere esclusi dalle qualifiche? 26 Luglio 2022 Silvia Gentile Credits: Scuderia Ferrari Press Area Un pilota che ha ricevuto la penalità di partire al fondo della griglia, dovrebbe comunque partecipare alle qualifiche? Prima di mettere fine alla propria gara con uno sfortunato errore, Charles Leclerc è stato leader del Gran Premio di Francia fin dal primo giro, grazie anche alla pole position conquistata con l’aiuto del compagno di squadra Carlos Sainz. A seguito del guasto al propulsore durante il Gran Premio d’Austria, Sainz è stato dotato di un nuovo motore a combustione interna, turbocompressore, MGU-H e MGU-K. Tutti e quattro i componenti erano al di fuori del limite di tre parti per ciascuna vettura per la stagione. Con una penalità in griglia di oltre 15 posizioni imposte di conseguenza, il regolamento sportivo chiarisce che è necessaria una partenza dal fondo della griglia. Era dunque necessario che lo spagnolo prendesse parte alle qualifiche? Certo, si poteva pensare che la lotta fosse con Kevin Magnussen, al quale era stata data la stessa penalità, ma aveva senso una battaglia per la penultima posizione? Forse, più probabilmente, la partecipazione di Sainz era finalizzata ad aiutare Leclerc a conquistare la pole. E così infatti è stato. La pole di Leclerc è stata possibile grazie alla scia di Sainz Durante la parte finale delle qualifiche, lo spagnolo è sceso in pista proprio con l’intento di “trainare” il suo compagno di squadra lungo il lungo rettilineo del Mistral fino alla curva di Signes. L’azione di Sainz si è rivelata estremamente vantaggiosa per Leclerc, che ha conquistato la pole position con un distacco di tre decimi su Verstappen. Sainz ha svolto il suo compito in modo ammirevole, infatti i tempi rivelano che Leclerc ha quasi eguagliato il tempo di Verstappen nel secondo settore, ma il contributo fondamentale del compagno gli ha dato modo di guadagnare fino a un quarto di secondo sul giro. “Penso che siano circa due decimi di quello che ricordo in macchina, rispetto al giro della Q2 senza il traino. Quindi è stato significativo. Sarebbe stato molto più vicino con Max senza la scia. Comunque è stato un bell’aiuto”. Le azioni di Sainz, ovviamente, sono state possibili anche perché il madrileno sapeva già di non poter ottenere una buona posizione per se stesso e di dover partire dal fondo della griglia. Sapendo che la sua sessione di qualifiche sarebbe stata irrilevante, è sceso in pista con nessun’altra missione se non quella di aiutare la squadra. La stessa cosa ha fatto la Haas con Kevin Magnussen, che, infatti, dopo non essere risucito nell’impresa di portare Schumacher oltre al Q2, non ha nemmeno preso parte al Q3. La Red Bull, a differenza della Ferrari, non poteva attuare strategie del genere. Verstappen e Perez hanno dovuto semplicemente procedere con le qualifiche da soli. Dato che il loro vantaggio di velocità in rettilineo era stato annullato dal servizio di Sainz, si sono accontentati del secondo e terzo posto. È giusto che chi deve scontare una penalità prenda ugualmente parte alle qualifiche? A differenza di una penalità di griglia standard di 5 o 10 posizioni, per la quale un pilota disputa ancora qualifiche con l’intento di assicurarsi uno spazio in griglia vantaggioso, Sainz è stato utilizzato come pedina tattica dalla Ferrari. Il problema è che questa pedina non era disponibile per le altre squadre, che non avevano avuto il ‘vantaggio’ di avere un pilota con una penalità. Un’altra questione sollevata, forse non troppo improbabile, è il fatto che un team potrebbe usare il pilota per giocare sporco. Ad esempio Sainz avrebbe potuto ostacolare il flying lap di un rivale, poiché la conseguente penalità non avrebbe avuto alcun impatto sulla sua gara. O peggio, avrebbe potuto rimanere coinvolto in uno scontro con un’altra vettura. A quel punto, alla luce del budget cap, la squadra rivale avrebbe avuto ripercussioni significative e avrebbe potuto obiettare che quel pilota fosse sceso in pista solo con quell’obiettivo. A questo punto, si tratta di una possibilità tattica che deve essere impedita? È un’occasione per un team o un pilota poco sportivi di ostacolare i rivali in maniera disonesta? Si dovrebbe impedire a qualcuno che sa già di iniziare dall’ultima posizione di partecipare alle qualifiche? Una soluzione sarebbe quella di valutare i tempi delle FP3 nel caso più piloti debbano scontare la stessa penalità. Se una tale regola venisse introdotta, però, ci sarebbero altre conseguenze. I team, infatti, dovrebbero valutare se convenga rinunciare alle qualifiche oppure scendere in pista con un propulsore più vecchio e ricevere la penalità solo dopo. In questo caso non avrebbero la possibilità di fare alcuna strategia. Il rovescio della medaglia è, ovviamente, che le tattiche a disposizione della squadra colpita arrivano con un prezzo, data la penalità in griglia imposta al proprio pilota. Tags: 2022, Carlos Sainz Jr, Charles Leclerc, Scuderia Ferrari Continue Reading Previous Polemica Leclerc: “Imparasse da Verstappen…”Next Coulthard: “La Ferrari deve darsi da fare”