Haas, l’omaggio alla bandiera russa mette a rischio la livrea
La livrea della nuova monoposto, volutamente ispirata alla bandiera russa, potrebbe non avere lunga vita nel corso della stagione 2021
La Haas ha presentato la sua nuova vettura proprio nei giorni scorsi. Nel momento in cui abbiamo visto le prime immagini della monoposto, abbiamo pensato tutti la stessa cosa, vero? Ci siamo subito accorti di come i colori scelti dalla scuderia siano perfettamente in sintonia con la bandiera russa. Forse siamo stati anche entusiasti nel vederli, perché tutto sommato lo stile della nuova vettura ci è apparso piacevole alla vista.
Tuttavia, questo tipo di livrea potrebbe non durare a lungo. Partiamo dall’inizio: dalla fine della stagione 2020, la Haas ha reso pubblica la propria strategia volta ad accogliere in squadra dei piloti in grado di attrarre sponsor e budget aggiuntivo. Per questo motivo, per il 2021 sono stati scritturati Mick Schumacher e Nikita Mazepin.
Proprio quest’ultimo ha portato con sé una sponsorizzazione chiave per il team, rappresentato dalla società di fertilizzanti russa Uralkali. In virtù di questa nuova partnership, la Haas ha deciso di omaggiare il nuovo sponsor inserendo sulla livrea della vettura proprio i colori della bandiera russa. Tuttavia, il team non ha fatto i conti con la decisione presa dalla Court of Arbitration for Sport nei mesi scorsi.
DIVIETO DI COMPETERE SOTTO I COLORI DELLA RUSSIA
Ne avevamo parlato in un articolo pubblicato a febbraio, in cui vi raccontavamo gli ultimi sviluppi della decisione che il CAS aveva preso in merito alla violazione delle norme anti doping. La sentenza, in particolare, sottolineava come fosse assolutamente vietato agli atleti russi partecipar a delle competizioni mondiali gareggiando proprio sotto i colori della propria bandiera. Per far fronte a questa decisione, gli sportivi (tra cui lo stesso Mazepin) avrebbero dovuto competere sotto bandiera neutrale.
Gunther Steiner, in merito alla questione, ha dichiarato: “Ovviamente non possiamo usare la bandiera russa come tal, ma possiamo usarne i colori nella livrea della monoposto. Alla fine è l’atleta a non poter esporre la propria bandiera, non la squadra. Il team, tra l’altro, è americano”. Un’affermazione che, vista dall’esterno, sembra avere senso. Tuttavia, la World Anti-Doping Agency non la pensa esattamente allo stesso modo.
“La Wada è a conoscenza della questione e la sta esaminando con le autorità competenti“, ha dichiarato uno dei portavoce a Motorsport.com. D’altro canto, anche la FIA è entrata in gioco, sottolineando come la decisione del CAS non parli specificatamente né di livrea né di particolari colori sulla monoposto. A questa valutazione si aggiunge poi anche la stessa Uralkali, che ha lavorato per utilizzare un nuovo corporate logo caratterizzato proprio dai colori russi, pensato appositamente per la loro attività in Formula 1.