Formula 2, Riassuntone GP Sakhir: Schumacher in vetta

Formula 2 Riassuntone GP Sakhir Schumacher

Credits: FIA Formula 2 Twitter

Il GP di Sakhir chiude la stagione 2020 di Formula 2 con la PREMA che fa incetta di titoli per team e Mick Schumacher che conquista il campionato piloti

Nel weekend di luci e ombre del GP di Sakhir alla fine è Mick Schumacher a reclamare il titolo di campione 2020 di Formula 2. Gioia immensa per la PREMA, che vince il titolo per team in due categorie diverse, Formula 2 e Formula 3. Il giovane pilota della Ferrari Driver Academy si congeda dunque dalla categoria cadetta con la vittoria più importante della sua carriera finora. Il tedesco la spunta su Callum Ilott, altro talentino della FDA, e su tanti altri contendenti che fino alla fine possono dire di averci provato.

Il figlio del Kaiser torna in Bahrain con due match point: il primo lo spreca con un pessimo errore in qualifica centrando l’incolpevole Nissany e rimanendo così relegato alla diciottesima piazzola per la partenza della Feature Race, il secondo lo gestisce cautamente, consapevole di essere ago della bilancia nel suo stesso successo. Nonostante il vantaggio non gli permetta di dormire sogni tranquilli, il rischio maggiore è quello di perdere per propri demeriti anziché a causa di un’improbabile vittoria dell’avversario.

Mick infatti comanda la classifica finale senza salire a podio durante tutto il weekend, accontentandosi di piazzamenti strategici che gli consentono di mantenere agilmente la leadership. Il vero mattatore nel deserto è ancora una volta Tsunoda, il rookie della Carlin. Il giapponese abbandona il circuito nella periferia di Manama con una pole position, una vittoria e un secondo posto. Il bottino di questa settimana, unitamente alle vicende in pista dei diretti avversari, gli permette di salire al terzo posto nella classifica generale.

Il secondo appuntamento bahreinita è scevro di colpi di scena, in controtendenza rispetto a quasi tutti gli altri episodi della stagione 2020. Come sempre non è mancata l’azione, e non si può negare che la bagarre in pista sia viva e accesa. I protagonisti di questa edizione si danno battaglia fino all’ultimo cercando di mettersi in mostra e chissà, forse caricandosi per l’anno venturo. Tra chi ha voluto lasciare un segno in più prima del salto di qualità e chi invece ha voluto così dare momentaneamente l’addio al sogno Formula 1, ripercorriamo gli avvenimenti di questo weekend.

FORMULA 2 GP SAKHIR FEATURE RACE: NULLA SI MUOVE

Nel sabato pomeriggio del secondo weekend bahreinita gli occhi sono inevitabilmente puntati sulle monoposto di Callum Ilott e Mick Schumacher. Il tedesco scatta dalla diciottesima piazza dopo l’erroraccio commesso durante le qualifiche, mentre l’inglese è già in zona punti. I due contendenti al titolo sono su due strategie gomme differenti e sono autori di un duello a distanza a suon di tempi cronometrati. Allo spegnimento dei semafori il pole sitter Tsunonda parte male, insidiato fin da subito dal futuro pilota Haas Nikita Mazepin.

Il russo è aggressivo sin da subito e non lascia scampo agli avversari, distinguendosi soprattutto nelle ultime tornate per manovre difensive ai limiti del regolamento. Parte bene anche il connazionale Shwartzman, si inchioda Lundgaard. MVP di giornata è sicuramente Zhou: il cinese della UNI-Virtuosi prende il via dalla undicesima piazzola ed è autore di un’ottima rimonta, resa difficile da una penalità inflittagli per eccesso di velocità in pit lane. Il ventunenne di Shanghai non si dà per vinto e non solo risale in seconda posizione a suon di sorpassi, ma riesce a mettere tra sé e gli inseguitori una distanza tale da assicurarsi il mantenimento della seconda posizione.

Ilott è inizialmente avvantaggiato dall’azione del compagno di squadra. Nelle retrovie Schumacher sgomita sin da subito ed è bravo a evitare possibili contatti. Riesce a gestire bene gli pneumatici mescola hard utilizzati nel primo stint di gara e fa faville con le soft. Recupera cinque posizioni nei primi tre giri e si mette da subito alla caccia della top ten. Il giro veloce conquistato dopo il primo pit stop gli assicura i due punti addizionali che, uniti ai sei garantiti dal settimo posto, gli permettono di eguagliare il bottino giornaliero del rivale Ilott.

Nelle battute finali rispunta Tsunoda, bravo a riprendersi la posizione sul brasiliano Drugovich e Mazepin. Vince il giapponese che non può che essere rammaricato per l’opportunità sprecata lo scorso weekend. Sul podio sale Mazepin, ma due penalità da cinque secondi ognuna per manovre scorrette inflittegli nel post-gara vedono il trofeo e i punti assegnati a Drugovich con il russo che scala nono. La reverse grid vede Ticktum che mette le mani sulla pole della Sprint Race, affiancato da Daruvala. Mick Schumacher scatta invece dalla seconda fila, appaiato proprio con Ilott.

FORMULA 2 GP SAKHIR SPRINT RACE: E’ L’ORA DI SCHUMACHER

La resa dei conti è rimandata alla domenica mattina, con la Sprint Race che decide chi tra Schumacher e Ilott sarà il campione della stagione 2020 di Formula 2. I contendenti al titolo partono bene, ma lo spunto migliore è del tedesco che arriva a combattere per la P2. Difendendosi però Mick accusa un primo bloccaggio all’anteriore sinistra, cosa che influenza il resto della gara. Il figlio del Kaiser infatti dopo un primo momento di allungo vede il gruppo riaccorciare, pack guidato proprio da Ilott.

Dietro l’inglese ci sono Shwartzman e Zhou, e il campionato diventa dunque una questione di squadra. Schumacher inizialmente si difende benissimo da Ilott, ma la condizione non ottimale dei suoi pneumatici gli causa ulteriori bloccaggi, il tutto a favore del rivale della UNI-Virtuosi. L’inglese però è più lento di Shwartzman che potrebbe così superare entrambi e fare da tappo. Mick però non coglie questa opportunità e per punizione viene sfilato anche da Zhou.

Ormai in crisi con la mescola dura la PREMA lo richiama così ai box per un pit stop opzionale che suona quasi come una condanna. L‘aggressività lascia danneggiato anche il battistrada di Ilott. Sfilato sempre da più avversari l‘inglese FDA vede sfuggirgli anche le ultime speranze del titolo e decide di restare fuori quasi rassegnato. Il leader del campionato intanto riesce a recuperare del distacco ma è una rincorsa alla zona punti difficile e inutile: Schumacher è matematicamente campione.

Mentre l’attenzione è tutta sul duello per la leadership del campionato Tsunoda compie un’altra magnifica rimonta e arriva in zona podio. Ticktum, al comando dall’inizio, è insidiato da Daruvala che gli ruba la testa della corsa al venticinquesimo giro. Alla trentunesima tornata il pilota DAMS deve arrendersi anche al giapponese della Carlin che completa così una stupenda doppietta. Chiude quarto Zhou, quinto Shwartzman. Ilott scivola fuori dai punti e termina al decimo posto, sfilato in ordine da Alesi, Ghiotto, Drugovich e Mazepin.

SEASON FINALE

Proprio come in una serie tv la Formula 2 non ha mai offerto un momento di tregua. Con il colpo di scena ad attendere dietro l’angolo abbiamo assistito alla crescita e alla maturazione di personaggi già noti, siamo stati testimoni dell’ingresso di nuove personalità in scena che non hanno perso tempo per mettersi in mostra. Le prime vittorie di Shwartzman, la crisi del russo e la risalita di Ilott, Schumacher che da preda diventa predatore e Tsunoda sempre a caccia della vetta sono solo alcuni dei filoni narrativi di questo lungo e atipico 2020.

A giochi fatti possiamo affermare senza ombra di dubbio che la stagione della categoria cadetta appena conclusasi sia stata forse una delle più emozionanti degli ultimi anni. Sebbene in modo più mitigato, anche la Formula 2 ha dovuto fare i conti con la pandemia di Coronavirus, cosa inevitabilmente ripercossasi sul calendario. Eppure ciò non ha tolto nulla allo spettacolo, con i protagonisti sempre ruota a ruota fino all’ultimo giro in scenari talvolta inediti. 12 vincitori diversi in 22 gare hanno assicurato varietà e imprevedibilità in un campionato mai scontato.

Come ogni stagione televisiva che si rispetti, quella 2020 di Formula 2 si chiude a Sakhir con un enorme cliffhanger. Attualmente abbiamo solo alcuni indizi su cosa ci aspetterà il prossimo anno: la categoria cadetta abbandonerà il format del weekend a due gare per abbracciarne uno da tre, il vincitore della Formula 3 Oscar Piastri andrà a riempire il vuoto lasciato dal partente Schumacher, Luca Ghiotto dirà probabilmente addio alla categoria, Drugovich in UNI-Virtuosi.

L’azione non è però ancora finita in questo 2020, con i piloti e le scuderie che sono rimasti in Bahrain per i consueti test di fine anno. Viste le premesse, l’appuntamento bahreinita, più che uno spin off, rappresenterà un bellissimo trailer per il 2021. Dal canto nostro, non vediamo l’ora di poter assistere all’episodio 2021×1.