Formula 1

Credits: Formula 1 Web Site

L’obiettivo di ogni pilota è arrivare nella competizione su ruote più famosa del mondo. Vediamo le prestazioni delle vetture dei vari campionati

Tutti i bambini che giocano con le macchinine sognano di arrivare in Formula 1. Ambizione che, naturalmente, si fortifica se quel bambino avrà la possibilità di gareggiare sui kart prima e sulle monoposto dopo. Ma quanto sono veloci, davvero, queste vetture? E qual è la differenza con le categorie più importanti del motorsport? Scopriamolo insieme.

Le monoposto di Formula 1, al netto di assetti specifici, scia e DRS, raggiungono la quota di 322 km/h. Ad ogni modo, è di Valtteri Bottas il record per la velocità più alta raggiunta in un Gran Premio: si tratta della strabiliante cifra di 372,5 km/h, “conquistata” nel 2016, in Messico, a bordo della Williams FW38. Non bisogna dimenticare, però, che nel 2006 la Honda portò la RA106 a ben 397,3 km/h nello splendido scenario di Bonneville Salt Flats.

Una monoposto di Formula 1 dell’era ibrida va da 0 a 100 km/h in poco meno di due secondi. Tuttavia, è nelle curve che le monoposto esprimono la parte migliore. Basti pensare alla 130R del circuito di Sukuza, percorribile anche a 300 km/h. Insomma, si tratta davvero della regina del motorsport!

LA PARTICOLARITÀ DELL’INDYCAR

Le vetture che gareggiano nel campionato IndyCar sono progettate per raggiungere velocità maggiori rispetto alle monoposto di Formula 1, con quest’ultime che si fanno valere soprattutto nelle curve, dove recuperano i decimi persi. Lo scatto 0-100 è mezzo secondo più lento rispetto alla classe regina.

I piloti IndyCar raggiungono le velocità più elevate nelle piste ovali, il vero “habitat” della categoria, dove il pedale dell’acceleratore viene schiacciato per gran parte della gara. Il record assoluto di velocità media venne segnato nel 1996, nella celeberrima 500 Miglia di Indianapolis, con Aerie Luyendyk capace di girare in qualifica con una media di 381,4 km/h.

LA “CANTERA” DELLA FORMULA 1

La Formula 2 è una categoria monomarca, con tutte le vetture fornite dalla Dallara. Naturalmente, trattandosi di una categoria propedeutica, la velocità è molto minore rispetto alla Formula 1. Effettivamente non può esserci un confronto diretto, trattandosi per lo più di un programma di sviluppo per i piloti.

Nel corso del recente Gran Premio d’Austria, ad esempio, il poleman Frederik Vesti ha stabilito un tempo pari a 1:14.123. Max Verstappen, per fare un confronto, è stato il più veloce al Red Bull Ring con il tempo di 1:04.984. Secondo i dati, con l’aiuto del DRS e il carico aerodinamico impostato per un circuito veloce come Monza, una Formula 2 arriverebbe a 334,7 km/h. Lo scatto 0-100 arriva in quasi tre secondi. Anche in questo caso, le monoposto esprimono il meglio di sé nelle curve.

Lo stesso discorso può essere applicato alla Formula 3, categoria propedeutica per la serie cadetta. Anche in questo caso vi è una differenza di prestazioni tra le vetture Dallara, anche se meno contenuto rispetto alla Formula 1. L’ex GP3 raggiunge una velocità massima di 299,3 kh/h, con lo scatto 0-100 completato in tre secondi.

LA NASCAR, L’AMERICANA PER ECCELLENZA

Allontanandoci dalle monoposto, vale la pena analizzare le macchine NASCAR, simbolo del motorsport statunitense, spinte da un ottimo motore V8. I piloti, che gareggiano su auto molto più pesanti rispetto a una Formula 1, possono raggiungere quota 322 km/h.

Per motivi di sicurezza le prestazioni di queste automobili sono limitate. In partenza, si arriva a 100 km/h in circa tre secondi e mezzo. Le monoposto di Formula 1 sono molto più performanti, anche se bisogna ricordare che superano la velocità di una Formula 3, monoposto molto più leggera a differenza delle statunitensi.

L’ALTERNATIVA DELLA FORMULA 1

Tornando tra le competizioni FIA è il WEC, il campionato del mondo endurance, a riscuotere molto successo, con diversi costruttori che l’hanno preferito alla Formula 1. Anche in questo caso, dato che l’obiettivo della direzione è mantenere il gruppo compatto, sono imposti limiti di velocità per motivi di sicurezza.

Tuttavia, per scoprire la vera potenza della categoria, Porsche ha dimostrato cosa è in grado di fare una vettura WEC senza alcuna limitazione. La Porsche 919 Hybrid Evo ha infranto il record sul giro a Spa, con Neel Jani che ha segnato un ottimo 1:41.77, raggiungendo una velocità di 359 km/h lungo il celebre rettilineo Kemmel. È stato Lewis Hamilton su Mercedes, con la pole position ottenuta con un 1:41.252, ad abbassare il record nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio 2020.

Timo Bernard, invece, ha guidato la Porsche 919 Hybrid Evo al Nürburgring Nordschleife, per tentare di battere il record di Stefan Bellof, 6:11.13, punto di riferimento dal 1983. Risultato? 5:19.54 e record precedente annientato. Per quanto riguarda le vetture che gareggiano nel WEC, Bruno Senna della Rebellion Racing è riuscito a raggiungere i 350 km/h; quindi, le monoposto di Formula 1 conservano il loro vantaggio.

LA “SORELLA A BATTERIA” DELLA FORMULA 1

La Formula E è nata con l’obiettivo di aprire la strada al passaggio del motorsport alla mobilità elettrica. Chi vince il confronto tra le monoposto 100% elettriche e le monoposto ibride della Formula 1? Anche in questo caso non si tratta di un paragone facile, dato che la categoria di Alejandro Agag corre quasi esclusivamente su circuiti stradali temporanei che non sono progettati per velocità fulminee.

Tuttavia, l’attuale vettura Gen2 di Formula E, che vanta 250 kilowatt di potenza, può raggiungere una velocità massima di 280 km/h, secondo le informazioni diffuse dalla direzione. L’accelerazione dettata dall’elettrico porta le Gen2 da 0 a 100 km/h in circa 2,8, poco meno rispetto a una Formula 1 ma di più rispetto a Formula 2 e Formula 3.