E se i piloti di Formula 1 fossero come noi?

Credits: Press Area Pirelli

La prima auto di Charles Leclerc è stata una 500 del 1969. Lando Norris ha dimenticato il passaporto. Mentre Lewis Hamilton ha scordato il compleanno di sua madre. Questi sono solo alcuni dei simpatici episodi raccontati dai piloti di Formula 1

In un video caricato sul canale YouTube della Formula 1, i piloti hanno sciolto alcune simpatiche curiosità. Quale è stata la loro prima macchina? Quando è stata l’ultima volta che si sono cercati online? Quando è stata l’ultima volta che si sono dimenticati qualcosa di importante? Queste alcune delle domande a cui hanno risposto i drivers. Un escamotage per avvicinare i fans ai loro beniamini, in un periodo in cui non è possibile recarsi in autodromo.

COME NOI, O QUASI

C’è chi ha avuto una prima guidaagevolata” come Mick Schumacher con una Mercedes Classe A, o Sebastian Vettel con una BMW X3. C’é chi ha avuto a che fare con un’auto d’epoca, come Charles Leclerc con la sua Fiat 500 del ’69. C’è chi ha avuto un inizio piùmodesto“, come Sergio Perez che ha preso in eredità una Chevrolet guidata dapprima dai suoi fratelli. E c’è anche chi è stato molto “precoce” come Carlos Sainz, che ha ricordato di quando a due anni gli fu regalata una macchinina elettrica.

E poi chi non si è mai cercato su Google? Ammettiamolo, tutti almeno una volta lo abbiamo fatto per scoprire cosa apparisse su di noi nella main page del motore di ricerca. Per un Sebastian Vettel che scherza dicendosi troppo occupato con tre bambini a casa, c’é sempre un Fernando Alonso che in maniera trasparente confessa di averlo fatto “in mattinata probabilmente“. E chi dice invece di averlo fatto “una settimana fa” come Lewis Hamilton e Yuki Tsunoda.

Spiritoso Max Verstappen che alla domanda inerente a quando risalisse l’ultima volta in cui si fosse dimenticato qualcosa di importante ha raccontato di quando “l’anno scorso in un GP mi sono dimenticato i calzini“. O chi in maniera più seria ha raccontato di aver scordato lo zaino al controllo di sicurezza all’interno di un’aeroporto, proprio come George Russell, o il più classico passaporto, come Lando Norris.

Una soluzione quella della Formula 1, che cerca di avvicinare i tifosi ai piloti “umanizzando” degli uomini e dei ragazzi che nella loro vita hanno deciso di divertirsi e divertire mettendo però a rischio la loro vita. Bello vedere che dietro al pilota determinato e ambizioso, c’é una persona genuina che come noi, a volte, si dimentica di qualche compleanno.