Caschi d’oro 2020, “Autosprint” premia in diretta streaming il mondo della F1

autosprint caschi d'oro 2020

© Autosprint

I “Caschi d’oro 2020”, cinquantacinquesima edizione delle statuette consegnate da “Autosprint”, hanno avuto un parterre de roi in diretta streaming sul sito della rivista motoristica. Tanti i premi e le parole

Ci sono Jean Todt, Angelo Sticchi Damiani, Giovinazzi e i video messaggi di Sainz, Hamilton, Perez o Toto Wolff. Ma anche un salto nel passato, con Jo Ramirez e Riccardo Patrese. Seppur frenata dal Covid, come tantissimi eventi nel corso dell’ultimo anno, la cerimonia è stata ben officiata da Andrea Cordovani e Mario Donnini, direttore e giornalista di punta del giornale, e da Federica Masolin, volto noto di Sky Sport per la Formula 1.

TODT E GLI ALTRI

La giornata si è aperta con Jean Todt e Angelo Sticchi Damiani, premiati per la stagione 2020 che anche grazie a loro ha potuto avere vita. Per Todt il direttore di “Autosprint” Andrea Cordovani parla di “Premio di metà carriera”, per tutte le cose ancora da realizzare da parte dell’ex team principal Ferrari. Gli esiti della pandemia, che avevano messo a rischio il Mondiale dello scorso anno, sono stati ben domati dal presidente FIA e dal presidente ACI, con cui “Autosprint” collabora strettamente da tempo. Todt ha ricordato i cinque eventi italiani del 2020, tra cui il GP dell’Emilia-Romagna e i 1000 Gran Premi festeggiati dalla Ferrari al Mugello, che per la prima volta ha ospitato un GP di Formula 1. 

C’è un premio anche ben gradito dalla Ferrari e da Laurent Mekiees, quello che spetta per il secondo anno consecutivo alla Ferrari Driver Accademy, dal quale proveniva Leclerc e dal quale proviene Mick Schumacher, che nel 2021 esordirà in Formula 1 con la Haas. Da parte Ferrari c’è anche il messaggio di Carlos Sainz, premiato in questa edizione dei Caschi d’oro 2020 per la stagione scorsa dopo esserlo stato nel 2015 come Rookie of the year. Qualche minuto anche in compagnia di Antonio Giovinazzi, premiato quale rappresentante italiano in Formula 1, le cui parole le abbiamo riportate a parte. C’è anche Franz Tost, team principal Alphatauri, e come poteva non essere così dopo che la scuderia di Faenza è andata a punti 14 gare su 17 con la ciliegina della vittoria a Monza in settembre? Anche per lui un videomessaggio di ringraziamento per il premio ricevuto.

RAMIREZ E PATRESE

L’uno, ultimo vice campione del mondo italiano, l’altro un F1 coordinator tra i più importanti di sempre, da ricondurre all’epoca d’oro della McLaren e ai ruggenti anni di Senna e Prost. Riccardo Patrese e Jo Ramirez hanno condito la giornata dei Caschi d’oro 2020 di storia, e quando si parla di Formula 1 non può che esserci anche un riferimento al passato. Patrese, oltre al casco d’oro “legend” appena ricevuto, racconta dell’altro premio ricevuto nel 1976 da James Hunt, e ricorda quanto sia cambiata la Formula 1 dal solo fatto che quando lui si sedeva nell’abitacolo non ci fossero nemmeno le comunicazioni radio. “Non è un altro sport, è sempre lo stesso sport, ma oggi la Formula 1 è diversa. Ma si ha sempre passione per la Formula 1…”.

E la Mercedes, ovviamente. Wolff e Hamilton premiati, manco a dirlo, come plurivincitori della stagione, e in chiusura un tributo anche riservato al GT, con Eddie Cheever junior, classe 1993 e figlio dell'”americano a Roma” che in Formula 1 ha corso 123 Gran Premi. Ai Caschi d’oro 2020 non manca una proiezione su Le Mans, dove la Ferrari tornerà a competere nel 2023 con le Hypercar, fatto che segnerà un ritorno nella regina delle gare di durata. Nino Vaccarella fu l’ultimo pilota a vincere nel 1964 a Le Mans con una Ferrari, e il pilota GT Alessandro Pierguidi, collegato con lo studio di “Autosprint” insieme ad Antonello Coletta, responsabile della dviisione competizioni GT della Rossa, potrebbe spezzare il digiuno: “Sarebbe un sogno, ma sappiamo quanto è dura. Ho già vinto altre gare a Le Mans e sarebbe incredibile vincere anche la gara assoluta”.