Alonso tra le carenze dell’Alpine A521 e il sogno Tripla Corona
Fernando Alonso spiega le carenze che la sua Alpine attualmente possiede. Inoltre, precisa che lui dovrà migliorare più della monoposto
Alpine è nel mezzo di un’intensa e serrata lotta quest’anno per essere la migliore del centro-gruppo in Formula 1. I francesi hanno grandi rivali e, finora, non si sono distinti per avere una monoposto migliore della McLaren o della Ferrari. Fernando Alonso rivela che le carenze dell’Alpine sono inerenti al grip e alla potenza. “Penso che, le mancanze riscontrate siano più in termini di grip e potenza. Ciò che è sempre necessario per migliorare il tempo sul giro secco”, afferma così lo spagnolo in una dichiarazione pubblicata dal sito ufficiale della Formula 1.
“Per quanto riguarda il bilanciamento, la vettura era abbastanza buona in Bahrain, ma in ogni circuito si verificheranno prestazioni differenti. Quindi dobbiamo controllare come andrà qui, ma specialmente sarà importante valutare come andrà durante i prossimi due o tre GP. Ma sono contento della squadra, gli aggiornamenti portati qui potrebbero dare beneficio ad alcune prestazioni della monoposto. Qui a Imola vedremo quali aree dobbiamo migliorare“, dichiara Alonso in merito alle carenze dell’Alpine.
Ma nonostante le carenze mostrate dall’Alpine, Alonso sottolinea che più della vettura ciò che deve migliorare è se stesso, seppur in Bahrain sembrava già essere in uno stato di grazia. “Allo stesso tempo ho bisogno di migliorare me stesso più della monoposto. Probabilmente dopo aver effettuato la prima gara ho meno pressione addosso relativa al mio ritorno, quindi riuscirò a divertirmi ancora di più. In Bahrain sentivo di dover affrettare tutte le procedure, che per me erano comunque nuove, dopo la mia assenza dal Circus. Sicuramente qui andrà meglio“ , prosegue così il due volte campione del mondo di Formula 1.
PERCHE’ E’ SPECIALE TORNARE A IMOLA
Durante la consueta conferenza stampa del giovedì che ha dato il via al weekend di gara a Imola, Alonso non si è soffermato soltanto sulle carenze dell’Alpine. Ma ha anche spiegato quanto sia speciale tornare a Imola, nonostante l’assenza dei tifosi pesa. “E’ speciale Imola, ma non solo per me. C’è storia e tradizione, a tutti però mancano i tifosi. E’ una di quelle gare dove vedi il rosso ovunque sugli spalti, ma ce la metteremo tutta per regalare un bello spettacolo a chi ci seguirà da casa. Qui ho ricordi inerenti sia al 2005, ma anche al 2006, seppur in questo caso in negativo (secondo al traguardo, ndr) ma la passione che traspare rende tutto speciale”.
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IL SOGNO TRIPLA CORONA CONTINUA, MA…
L’asturiano ha proseguito soffermandosi sulla Tripla Corona, rispondendo così alle dichiarazioni di Jacques Villeneuve, che pensa che lo spagnolo abbia già gettato la spugna in IndyCar. Alonso ha spiegato che tornerà a Indianapolis solo per vincere e ottenere la Tripla Corona, dal momento che non vuole disputare l’Indy 500 solo per puro divertimento. Inoltre nel caso in cui non tornasse, non sarà perché Villeneuve o qualcun altro ha detto che ha già gettato la spugna, ma sarà perché non è abbastanza motivato.
“Tripla Corona? E’ un sogno che ho ancora. Se disputerò nuovamente l’Indy 500 sarà per ottenere la Tripla Corona, non è una gara che disputo solo per divertimento. Onestamente non sono sicuro se l’effettuerò nuovamente. Se lo farò non sarà perché qualcuno mi ha detto che non potrò vincere. Se non lo farò è perché non avrò la motivazione necessaria per disputarla“, ha affermato Alonso nella consueta conferenza stampa del giovedì a Imola, secondo il portale americano Motorsport.com. Lo spagnolo ha proseguito dichiarando che ogni pilota ha i propri sogni e obiettivi, perciò non sarà affatto influenzato da ciò che gli altri pensano o dicono a riguardo.
“Abbiamo tutti opinioni e punti di vista differenti su come raggiungere i nostri obiettivi. Chiaramente che ciò che gli altri dicono non influenza il mio modo di pensare e vedere le cose”. Alonso ha concluso dichiarando quanto sia differente il mondo del Circus rispetto a quello delle gare di durata. “Ritengo che ci siano tante cose da imparare oltre alla Formula 1, che è un ambiente piuttosto chiuso. C’è una routine, il tuo stile di guida rimane invariato negli anni e non si può improvvisare molto. Nelle gare di durata, invece, devi essere te stesso molto più che altrove”.