DichiarazioniFormula 1

Alonso sul Brasile 2006: “Non sembrano passati 15 anni”

Il pilota spagnolo torna a parlare dei suoi due mondiali, conquistati entrambi a Interlagos

Il campione di Oviedo ripercorre le tappe cruciali dei titoli vinti a bordo della Renault, riconoscendo di aver avuto anche un po’ di fortuna

Il Brasile è un luogo che inevitabilmente riporta alla mente bei ricordi per Fernando Alonso. Proprio sul circuito di Interlagos, infatti, lo spagnolo conquistò i suoi due titoli mondiali, nel 2005 e nel 2006. Domenica Alonso tornerà a gareggiare in Brasile a distanza di 15 anni dalla sua seconda affermazione iridata. Si tratta di una distanza temporale di tutto rispetto, su cui il pilota dell’Alpine ha voluto spendere qualche parola.

L’ULTIMO MONDIALE DI ALONSO: 15 ANNI E NON SENTIRLI

Il Brasile ovviamente mi riporta alla mente dei bellissimi ricordi“, afferma il campione asturiano, “e non sembrano passati 15 anni. Nel 2006 avevamo un pacchetto solido, ma verso il finale di stagione le Ferrari erano veloci e consistenti“. Il duello tra Fernando Alonso e Michael Schumacher fu pesantemente condizionato dalla rottura del motore del tedesco in Giappone. Il ferrarista si presentò in Brasile con la missione proibitiva di recuperare 10 punti. La penalità in griglia comminatagli nel medesimo weekend contribuì ad affossarne le speranze.

A Suzuka, nella gara precedente al Gran Premio del Brasile, Michael si era ritirato“, prosegue Fernando. “Questo significava che ci sarebbe bastato conquistare un solo punto a Interlagos per vincere il campionato. Schumacher fu anche costretto a scontare una penalità in griglia, e questo ci semplificò ulteriormente le cose. Nonostante ciò, anche quando ti trovi in una situazione del genere non puoi abbassare la guardia. Sei consapevole dell’obiettivo da raggiungere, e devi assicurarti di eseguire tutto correttamente“.

Sono passati 15 anni da quel Gran Premio del Brasile, ma Alonso ricorda le celebrazioni per la vittoria con estrema nitidezza. “Anche se la situazione in campionato è molto favorevole, tu, da pilota, spingi sempre al massimo. Alla fine riuscimmo a disputare un’ottima gara, finendo al secondo posto. Questo fu sufficiente per la conquista del titolo. Non volevamo rischiare nulla! Le sensazioni provate al termine del Gran Premio furono fantastiche. Vedere tutta la nostra squadra celebrare la vittoria in un campionato così serrato fu veramente speciale, conclude il campione asturiano.

Alessandro Bargiacchi

Alessandro Bargiacchi

Sono toscano doc, nato a Firenze nel 1992. Adesso vivo in Casentino. Ho una laurea triennale in scienze politiche e una magistrale in semiotica. Adoro la musica e il teatro, così come lo sport, e a queste passioni cerco di dedicare tutto l'impegno e il tempo possibile. I miei primi ricordi legati a un Gran Premio 1 risalgono a Silverstone 1999, alle immagini sbiadite di Schumacher che colpisce violentemente le barriere di protezione. Negli anni, crescendo e cominciando a capire un po' meglio come funziona una gara automobilistica, sono diventato un vero appassionato di Formula 1, con un sincero amore sportivo nei confronti di Kimi Räikkönen, che ho avuto la fortuna di tifare per 20 anni.

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