Analisi della redazione Formula 1 8 Marzo e motori: la monoposto è donna 8 Marzo 2022 Maria Sole Caporro Credits: Susie Wolff Official Twitter Account Le donne nel mondo dei motori e delle monoposto sono sempre meno rare, simbolo che il cambiamento è iniziato. Ma quante pilote si vedono dietro un volante? Da sempre il mondo dei motori sembra sia sempre stata una realtà elitaria di uomini, soprattutto per quanto riguarda le questioni dietro il volante. Tuttavia negli ultimi anni sempre più donne prendono parte a collaudi, progettazioni, fino a diventare capo del settore strategico e, perchè no, anche pilote. Maya Weug, Tatiana Calderòn, Amna Al Qubaisi, sono solo alcuni nomi delle prodigiose donne che sono al volante di una monoposto nel ventunesimo secolo. Essere nell’universo dei motori, così apparentemente chiuso per una donna, quanto può essere deleterio per l’immagine anche delle monoposto? Non dovremmo parlare di grammatica, ciononostante è importante rimarcare quanto sia difficile avere una carriera in un determinato settore quando il mind-set è tarato su un determinato standard. La forma femminile di “pilota” coincide, appunto, con il maschile. Secondo la grammatica italiana la declinazione “pilot-essa” è ridondante, poichè già esistente è il termine “pilota”. Quante ne abbiamo viste? E’ interessante notare quanto al volante di motori, o meglio, di monoposto in Formula 1, la figura della donna sia ridotta a solo cinque pilote in tutta la storia. CHI SONO LE DONNE PIU’ CONOSCIUTE A GUIDARE UNA MONOPOSTO? La prima ad inaugurare la pista è stata Maria Teresa De Filippis nel lontano 1958 con una Maserati, ritiratasi in seguito alla sconvolgente morte del suo allora “team principal” Behra. La De Filippis ha tagliato il traguardo in una sola occasione, senza mai andare a punti. A questo ci penserà Lella Lombardi nel 1975 al GP di Spagna. Gran Premio che viene ricordato soprattutto per la tragedia provocata dall’incidente di Stommelen. Quella di Lella è stata un’impresa entrata nella storia, cosa che non dovrebbe sorprenderci. Cosa impensabili accadono negli anni ’70, tra lo scioglimento dei Beatles, guerra fredda, e la disco music, c’è spazio anche per ben due donne alle qualifiche di un GP. Divina Galica tenta infatti di qualificarsi per il GP di Gran Bretagna insieme alla Lombardi. La storia si chiude non molti anni fa quando Giovanna Amati debuttò in F1 come seconda guida della scuderia Brabham nel 1993. La strada per arrivare alla categoria regina non è facile neanche per piloti uomini, fortunatamente il mondo dei motori è permeato da una moltitudine di figure femminili. Oltre le sopracitate è doveroso ricordare la talentuosa Susie Wolff. Ad oggi CEO della scuderia Venturi in Formula E, non è da sottovalutare il suo passato da pilota in DTM e in Formula 3 Inglese, ma soprattutto quello di collaudatrice per la Williams nel 2014. Difficile pensare ad un mondo senza donne, ancor più difficile però era in passato pensare alle monoposto con donne al loro interno. Da sempre le mogli dei piloti, le cronometriste, le giornaliste, sono figure che permeano il circus, ma arriverà il momento in cui il numero delle figure femminili aumenterà anche dentro ad una vettura nella categoria regina, tanto da non farci più caso? Tags: 2022, Lella Lombardi, Susie Wolff, Tatiana Calderon Continue Reading Previous Pirelli: scelte le mescole per i primi tre Gran Premi 2022Next Horner: “La Mercedes ha bullizzato Masi”