Blog Life Formula 1 43 volte Alonso: 43 aneddoti per omaggiare il poliedrico spagnolo 29 Luglio 2024 Sabrina Aceto © Aston Martin Twitter Nel giorno del suo 43esimo compleanno, attraverso 43 aneddoti, ripercorriamo la carriera e non solo di Fernando Alonso: l’anima più eccelsa del MotorsportPer descrivere l’essere poliedrico, la versatilità e l’eterno amore per le sfide dell’asturiano, non basterebbe un libro intero. Ogni parola sembra non rendergli giustizia, eppure nel giorno del suo compleanno, tramite 43 aneddoti voglio raccontare non solo lo stile di guida coraggioso e oltre il limite di Alonso, la sua intelligenza tattica in pista e le incredibili abilità tecniche, contornate da una straordinaria capacità di adattamento, ma l’amore viscerale che ha per questo sport. Lo spagnolo è l’emblema di una forza criptica, che lo rende l’esempio perfetto del non arrendersi mai. Quando si parla di Fernando Alonso si parla di un Campione che dimostra di esserlo in qualsiasi categoria si cimenta, mostrando una capacità di adattamento a qualsiasi vettura sorprendente e fuori dal comune, un fenomeno che ama quello che fa, che vive di questa passione e che inevitabilmente riesce a trasmetterla a tutti coloro che lo seguono. Non si sa spiegare perfettamente come fa, ma sa catapultare i suoi tifosi in ogni suo nuovo progetto, perché il suo entusiasmo è contagioso. Tutto ciò contribuisce a creare il mito, più di qualsiasi record infranto o vittoria ottenuta.¡, !Gracias por seguir inspirándonos año tras año con tu pasión y determinación ¡Déjanos tu mensaje de felicitación para @alo_oficial y celebremos juntos este día tan especial! pic.twitter.com/fQuq6MBh18— MUSEO Y CIRCUITO FERNANDO ALONSO (@CircuitoMuseoFA) July 29, 2024 43 volte Alonso: 43 aneddoti per raccontare l’inarrestabile e carismatico asturianoTra Alonso e il Motorsport è stato amore a prima vista: il kart costruito dal padre e destinato alla sorella, di cinque anni più grande di lui, è diventato la sua più grande passione, nonostante avesse soltanto tre anni;Sin da subito riesce a mettersi in mostra e a imporsi in varie categorie di kart, progredendo in maniera esponenziale: ottiene la prima vittoria a soli sette anni e nello stesso anno si aggiudica l’iridato con ben 8 vittorie all’attivo;Nel 1990 passa alla categoria Juniores e l’anno seguente, sul tracciato di Los Santos de la Humosa ottiene il secondo posto nel campionato spagnolo di categoria;Notato da Genis Marcó, proprietario della Genikart e importatore di telai e motori, nel 1993, a soli dodici anni Alonso riesce a imporsi sulla concorrenza nazionale;Nel 1995 ottiene la terza piazza ai Mondiali di Braga, l’iridato a quelli di Gand nel 1996 e diversi titoli nazionali e vittorie anche in Italia e Francia;Nel 1998, a soli 17 anni, lo spagnolo prova per la prima volta una vettura da corsa. Ciò può sembrare un azzardo, eppure i risultati dimostrano che non è così. Dopo tre giorni di test nel circuito di Albacete riesce infatti a eguagliare il tempo sul giro del precedente pilota, Marc Gené;Successivamente debutta e vince nella World Series by Nissan, ottenendo così, ad appena 18 anni, un posto come collaudatore in Formula 1 con il team Minardi per il 2000;Con il team di Faenza debutta come terzo pilota nel Circus nel 2001: riesce a mettere in risalto tutto il suo talento, nonostante la scarsa competitività della vettura, infatti desta la curiosità di Flavio Briatore che lo vuole a Enstone;Nel 2003 infatti, con il team Renault, inizia il suo cammino verso la consacrazione;Nel 2003 sul circuito di Sepang in Malesia ottiene la prima pole position, mentre la prima vittoria arriva nel GP d’Ungheria dello stesso anno;Nel 2004 conquista quattro podi, mentre insegue il sogno di battere Michael Schumacher e la sua Ferrari;Sogno che realizzò nel 2005, conquistando il primo iridato sul tracciato di Interlagos. L’asturiano è stato il più giovane campione del mondo nella storia della Formula 1, record strappatogli da Lewis Hamilton nel 2008 e poi da Sebastian Vettel nel 2010;Nel 2006 fa il bis ottenendo il secondo iridato della carriera con Renault;Nel 2007 il passaggio in McLaren da vita a un’elettrizzante rivalità con il debuttante dell’epoca: Lewis Hamilton. Della sanguinosa lotta tra i due, ne beneficia Kimi Raikkonen che vince l’iridato con Ferrari;Nel 2010 approda alla corte del Cavallino Rampante per cinque stagioni e per ben tre volte dona ai tifosi della Rossa la speranza di riportare il titolo a Maranello, ma strategie errate e una vettura non all’altezza non gli consentono di andare oltre il secondo posto;Nel 2017, in concomitanza con l’attività nel Circus, decide di disputare la 500 miglia di Indianapolis e inseguire il sogno Tripla Corona. Dopo 179 su 200 giri, il sogno va in frantumi a causa del propulsore Honda. Nonostante ciò, l’asturiano del team McLaren Andretti è stato eletto Rookie dell’anno. Ritenta l’assalto alla 500 miglia di Indianapolis anche nel 2019 e 2020, ma senza successo;Nel 2018 prese parte alla 24 Ore di Daytona con la Ligier JS P217 del team United Autosports, ma terminò la gara in trentottesima posizione, a causa di una foratura che provocò vari danni;Nel 2018, sempre in concomitanza con l’attività in Formula 1, decide di cimentarsi nel WEC per il Mondiale di Endurance del 2018/2019 al volante della Toyota, nella categoria LMP1, con Sebastien Buemi e Kazuki Nakajiman, ottenendo l’iridato della categoria e vincendo la 6 Ore di Spa, due volte la 24 Ore di Le Mans, la 6 Ore di Silverstone (seppur poi entrambe le Toyota vennero squalificate) e la 1000 miglia di Sebring;Nel 2018 decide di ritirarsi dal Circus, dopo una parentesi fallimentare in McLaren: è il momento di proseguire l’esplorazione di nuovi orizzonti;Nel 2019 disputa e vince la 24 Ore di Daytona, stavolta alla guida della Cadillac con Kamui Kobayashi, Renger Van der Zande e Jordan Taylor, sotto il diluvio torrenziale;Nel 2020, Alonso partecipa e conclude in tredicesima posizione al Rally Dakar con il team Toyota Gazoo Racing;Nel 2021 torna in Formula 1 con l’Alpine (l’ex Renault), per poi approdare nel 2023 con l’Aston Martin, con cui ha rinnovato il contratto;L’asturiano detiene il record di pilota con il maggior numero di GP disputati con ben 391 gare effettuate e di GP conclusi, che sono 325;Ma i record non finiscono qui: Alonso con ben 21 stagioni all’attivo è anche il pilota ad aver disputato più stagioni in Formula 1 e di conseguenza ad aver percorso il maggior numero di giri (ben 21.287) e chilometri (ben 106.477);I numeri ottenuti nel Circus non rendono giustizia al talento e al longevo percorso del carismatico spagnolo nella classe regina del Motorsport: 2 iridati, 106 podi, 32 vittorie, 22 pole position e 26 giri veloci;Da sempre innamorato del mondo del ciclismo, in cui avrebbe voluto approdare qualche anno fa con la creazione di una squadra, progetto che non ha ancora concretizzato, tramite la sua azienda di abbigliamento, Kimoa, riesce a fornire una linea di abbigliamento personalizzata al team spagnolo di fuoristrada MMR Bikes. Una collezione limitata di capi che combinano qualità, design, impegno e rispetto per l’ambiente;Competitivo sin da bambino, ma non soltanto su una monoposto. Il suo viaggio per andare e tornare da scuola era emozionante come nessun altro. Aveva creato “tre settori intermedi” lungo il percorso, mediante un ponte, un cartello e un gatepost, e ogni mattina mentre correva attraverso le tranquille e ombreggiate strade di Oviedo, si era prefissato due obiettivi: migliorare i suoi tempi in ogni settore ed essere più veloce della nonna, il cui compito era quello di portarlo a scuola. Simbolo che la competizione fa parte dell’asturiano anche nella quotidianità;Ma anche al supermercato la sua competitività non si placa, infatti va correndo con la madre, perché seppur ama fare la spesa, anche in quel caso vuole sempre stare davanti;In Spagna è considerato un’icona: colui che è riuscito a far innamorare un’intera nazione della Formula 1, ipnotizzandola con le sue maestrie in pista;Infatti è senz’altro tra i piloti spagnoli più forti della storia del Circus: nessuno spagnolo aveva mai ottenuto un risultato migliore del quinto posto in Campionato prima di lui;Alonso detiene anche il record di più giovane spagnolo ad aver vinto una gara nella massima serie a 22 anni e 26 giorni d’età;Nelle sue adorate Asturie, Fernando è considerato una divinità. Nel 2015, vicino la sua città natale, Oviedo, ha inaugurato un museo interamente dedicato alla sua carriera e non solo. In esso, sono esposte le monoposto con cui ha gareggiato: a partire dai kart. Oltre ai motori, vi sono anche le sue tute e i suoi caschi;Ma oltre il museo vi è anche un tracciato omologato per kart. Alonso, infatti, prendendo spunto dalle curve e dai rettilinei dei suoi tracciati preferiti, ha disegnato un circuito. Ciò con l’obiettivo di aiutare tutte le giovani promesse del Motorsport a costruire una carriera di successo;Alonso, infatti è noto per la sua etica del lavoro e per la sua dedizione a progetti come appunto la Fa Karting School e l’A14 Management, entrambi creati con l’intento di aiutare i giovani piloti di tutto il mondo a realizzare i loro sogni e per restituire parte del suo immenso bagaglio di esperienza allo sport a cui ha dato e che gli ha dato così tanto;L’asturiano è inoltre ambasciatore dell’Unicef dal 2005;“Il Principe delle Asturie” e “Il Samurai” sono senz’altro i soprannomi più popolari dati ad Alonso. Soprannomi che rispecchiano rispettivamente l’impatto fondamentale avuto nella sua patria come promotore attivo del Circus e l’amore per la cultura del Samurai. Amore mostrato tramite un tatuaggio che ha dal collo fino a metà schiena, che ritrae appunto il leggendario combattente;Il legame con il Giappone non si limita soltanto all’aspetto sopracitato: per diverso tempo nelle sue avventure sui tracciati è stato accompagnato da una speciale mascotte in stile otaku, ribattezzata Tomita. Mascotte acquistata in un negozio di giocattoli a Tokyo, che nella realtà è l’eroe di un videogioco molto popolare in Giappone, intitolato “Tales of Graces” e che con l’asturiano ha acquisito ancor di più popolarità, diventando una vera celebrità;Oltre ai soprannomi citati, Fernando è definito anche “Magic Alonso” e infine per via della sua statura viene chiamato “El Nano”;L’asturiano è l’emblema di una forza criptica, che lo porta costantemente a migliorarsi e a sfidare il tempo che passa;La straordinaria capacità di adattamento di cui dispone, gli ha permesso non solo di eccellere in qualsiasi competizione motoristica a cui ha preso parte, ma anche di saper applicare quanto appreso, in categorie nettamente contrapposte. Grazie al mix appreso in Formula 1, WEC, Indianapolis, Daytona e Dakar ha affinato la sua tecnica di guida, facendo della poliedricità la sua arma vincente e diventando ciò che più si incarna alla perfezione: un pilota incredibile capace di ipnotizzare a ogni sorpasso;In ogni progetto a cui prende parte, riesce completamente a catapultare e appassionare i suoi tifosi, che si chiedono sempre quale sarà la prossima elettrizzante sfida a cui prenderà parte;Il suo amore e dedizione assoluta per il Motorsport sono a dir poco tangibili, infatti riesce a trasmetterli anche ai suoi tifosi in maniera incredibile: nessuno può imbattersi nella sua storia, senza rimanere folgorato dal legame imprescindibile che ha instaurato e che alimenta di volta in volta con il Motorsport;Alonso ha ammesso con coraggio che non ha un piano B per il futuro, dopo una vita trascorsa nel mondo dei motori, perché l’essere un pilota è ciò che lo caratterizza pienamente. “Io sono un pilota, lo sono sempre stato e lo sarò sempre” questa sua affermazione è una pura dichiarazione d’intenti. Pensare di stare a casa lontano dai motori lo spaventa e sicuramente i suoi tifosi pensano la stessa cosa: che Motorsport sarebbe senza la personalità eccelsa e l’infinita voglia di sfida dell’asturiano?pic.twitter.com/rFr8ueSZMA— Screamdelic (@Kinagol22) July 29, 2024 Tags: 2024, 24 ore Daytona, Aston Martin, Fernando Alonso, Toyota Continue ReadingPrevious Ufficiale! Sainz in Williams dal 2025Next Bayer su Ricciardo: “Daniel ha portato una nuova energia nel team”