Webber: “Ottimistico parlare di inizio a giugno”

Mark Webber: "Renault ha ancora molto lavoro da fare"

© Facebook Mark Webber

In un’intervista pubblicata pochi giorni fa su YouTube Mark Webber ha commentato gli ultimi sviluppi nel Circus. L’australiano non crede che il campionato possa essere disputato già a partire da giugno

L’inizio del campionato 2020 di Formula 1 è l’argomento che più tiene banco sulle bocche di tutti gli appassionati di motorsport. Ad ora il primo appuntamento della stagione sarebbe il GP del Canada in programma al Circuit Gilles Villeneuve di Montréal il 14 giugno. Alcuni però sono scettici in merito a questa eventualità, sostenendo che la data effettiva in cui si spegneranno i primi semafori del 2020 è molto più lontana. Tra i dubbiosi c’è Mark Webber, l’ex-pilota Red Bull nove volte vincitore di un GP. Intervistato da Andy Blow, co-fondatore di Precision Hydration, azienda specializzata nel settore dell’integrazione e idratazione di atleti professionisti, l’australiano ha dichiarato: “(In Federazione) credono di iniziare a giugno ma credo sia molto, molto ottimistico”.

Webber, che così come altre star ha prestato il proprio volto per veicolare messaggi positivi in questa situazione così difficile, fa riferimento agli organizzatori del GP di Gran Bretagna che starebbero vagliando l’ipotesi di rimandare la gara in data da destinarsi nonostante l’evento sia programmato un mese dopo l’evento in Canada. “E’un grande grattacapo perché la Formula 1 è un business straordinario che viaggia molto velocemente” – ha spiegato Mark – “E’ uno sport globale e logisticamente parlando è uno dei più impegnativi poiché il trasporto merci è un gran problema”.

LE IMPRESSIONI SUL NUOVO FORMAT DEL CIRCUS

Nel “lontano” 2019 dopo la pubblicazione di quella che sarebbe stata la stagione più lunga della storia fioccarono polemiche sulla sostenibilità di ben 22 appuntamenti in calendario. Se l’impressione era quella di avere date troppo ravvicinate, la situazione che si prospetta adesso potrebbe essere addirittura più complessa. Per risolvere il problema della logistica, in Federazione starebbero pensando ad accorciare i weekend, spalmando prove libere, qualifiche e gara su due giorni soltanto. Webber ha accolto con piacere la proposta, poiché secondo lui: “E’ una grande idea per aiutare le scuderie a raggiungere certi eventi senza dover correre”.

Durante l’intervista il pilota quarantatreenne di Queanbeyan ha raccontato anche cosa ha provato quando è stata annunciata la cancellazione del GP di casa. “Mano a mano che il weekend avanzava è diventato abbastanza chiaro come l’evento non potesse essere disputato” – rivela Webber –E’ stato straordinario. Vedere i piloti che tornano a casa colpisce, da lì si è capito quanto la faccenda fosse seria. Non ho mai visto qualcosa del genere“.