Una Ferrari alla Dent nel Principato di Monaco

Credits: Media Ferrari

A Monaco si è palesata una Ferrari fortemente antitetica, che alla fine delude con Leclerc ed esulta con Sainz

Una Ferrari a due facce quella vista tra le strade di Monaco. Bipolare, e a tratti schizofrenica, proprio come l’Harvey Dent di Gotham City, l’amico e allo stesso tempo nemico di Batman. Oscillante fra la delusione di Charles e l’euforia di Carlos. Due storie diverse quelle dei piloti del Cavallino che si intrecciano per poi separarsi. 

Nel Principato la SF21 c’è. Già dal giovedì la Rossa si candida inaspettatamente per un fine settimana da protagonista. Ma si dice che son solo prove libere: “Sabato torneremo a vedere i soliti valori in campo”. A Monte Carlo (si sa) non si sorpassa. Per questo la Qualifica assume una tale importanza da essere il momento della verità. Leclerc prima acciuffa la Pole e poi sbatte contro le barriere alle Piscine. “Non è giusto”, esclama Sainz all’esposizione della bandiera rossa mentre è costretto ad abortire il suo giro.

ILLUSIONI

Gioia e frustrazione. Con il monegasco entusiasta e lo spagnolo rammaricato nel vedere sfumare un’occasione (al momento unica). Ma quel bacio lascia in apprensione. Un sogno che può diventare incubo. “Se sostituiamo il cambio addio partenza dal palo e addio a ogni chance di vittoria”, avrà detto qualcuno. Sarà per il fatto che la Ferrari non vede la possibilità di vincere un GP dal lontano 2019, o sarà per quel “vedi Ricciardo che, nel 2018, qui vinse nonostante i problemi alla Power Unit”, che alla fine viene preso l’azzardo.

La comunicazione è: “Tutto Ok. Charles farà la sua partenza dal palo. Manca poco all’inizio della gara e le monoposto prendono il via per poi disporsi in griglia. Qualche centinaia di metri e le telecamere riprendono Leclerc all’uscita dal tunnel con le mani in testa. Qualcosa non va. “No, no, no. The gearbox guys”. Tutte le speranze del monegasco crollano in quell’istante.

Ma non è il cambio. E’ un’altra la componente incriminata. A cedere è il collegamento fra il semiasse posteriore e il portamozzo della ruota sinistra – come evidenziato da D. Sparisci sul Corriere della Sera. E allora una domanda sorge spontanea. Ma possibile che non abbiano controllato l’intero retrotreno? Possibile che durante le ispezioni non sia emerso nulla di anomalo? Sta di fatto che Charles è costretto a rientrare ai box. “La maledizione di Monaco colpisce ancora”. Ma non c’è maledizione o sfortuna, non qui almeno.

Premesso che non mi sento di puntare troppo il dito, e considerando pure il fatto che finché la vettura non è in pista non si è mai sicuri al 100% che tutto funzioni, la colpa qualcuno all’interno se la prenderà. Il pilota che ha sbattuto? Chi ai box non ha esaminato con più attenzione? Va valutato che forse se Leclerc non l’avesse messa a muro non avrebbe conquistato nemmeno la Pole. Come anche che i meccanici in pochissime ore abbiano dovuto sostituire l’avantreno, parte del posteriore e soffermarsi su quella che era (o meglio dire ora sembrava) la preoccupazione più grande.

CONTRASTI

Aggettivi come frustrazione, delusione e rammarico sono stati già spesi. Ma non va dimenticato che c’é un lato del box che invece esce soddisfatto. Cosa che rischia, con tutto quello che è accaduto, di passare in secondo piano. L’assenza dalla griglia di Leclerc ha fatto portato Carlos in terza posizione, poi il disastroso pit stop di Bottas (e il conseguente ritiro del finlandese) lo ha messo in seconda. Così lo spagnolo acchiappa il primo podio nel Principato e il suo primo podio con la Ferrari.

Ma non c’entra la buona sorte per Sainz. C’è stato il trovarsi al posto giusto al momento giusto“, e non è mai fortuna. E’ essere abili. Carlos è solo alla sua quinta gara con la scuderia del Cavallino e a Monte Carlo sembrava uno che fosse lì da anni. La fiducia con la vettura e con il tracciato erano palesi fin dalle FP1. In Q3 abbiamo visto il suo sconforto nel non poter neanche tentare il giro, ma la confidenza mostrata durante il weekend lo ha comunque ripagato. Il secondo posto è frutto del non aver fatto errori (a differenza del suo compagno di squadra) e dell’essere stato sempre costante.

E così i sentimenti di Charles e Carlos si sono invertiti. Ma non sono (solo) loro a incarnare Due Facce. La Rossa alla domenica ha mostrato due lati che non solo solo quelli dei box. Un lato chiaro e un lato scuro, come la Luna. Fra errori e prestazione. Fra l’esser lieti nel ritrovare, almeno a Monaco, una Ferrari competitiva capace di agguantare un podio e l’essere amareggiati nell’aver sprecato l’opportunità di vincere.