Red Bull e il mistero della performance di Albon

Credits: Red Bull Press Area

A pochissimi giorni dall’inizio della terza tappa del mondiale, la scuderia austriaca fatica ancora a capire quale possa essere stata la causa della deludente prestazione del pilota tailandese

Sembra essere una Red Bull un po’ in difficoltà, quella che si appresta a varcare i cancelli dell’Hungaroring. Dopo il doppio ritiro della prima gara, il Gran Premio d’Austria non è stato soddisfacente nemmeno nella sua veste di terzo appuntamento del mondiale. Per Alex Albon, infatti, è stato un quarto posto amaro, soprattutto se si vanno a contare i 44 secondi di distanza da Lewis Hamilton, leader inconfutabile del terzo appuntamento.

Al giovane pilota della Red Bull sembra essere mancato il ritmo, soprattutto nei tratti più lunghi, e non è riuscito a girare su tempi simili a quelli dei piloti che lo precedevano. Una performance deludente, che ha gettato nello scompiglio la scuderia. Attualmente, infatti, il team di Helmut Marko sta ancora passando al vaglio le cause che avrebbero potuto influire sul ritmo di Albon, senza però essere riusciti a dare una. Risposta concreta.

MAGGIOR DIMESTICHEZZA CON UNA MONOPOSTO LEGGERA

Riflettendo e analizzando i dati dello scorso Gran Premio, sembra che Albon si sia trovato maggiormente a proprio agio nel guidare una vettura più leggera, caratterizzata quindi da un minor carico aerodinamico. Un’ipotesi che tenderebbe a essere confermata anche da Christian Horner e dalle sue considerazioni sulle prestazioni del tailandese.

Alex ha fatto una gara divisa a metà. Nella prima parte stava lottando ed era in difficoltà, poi nella seconda metà ho pensato che stesse guidando bene e che il suo ritmo fosse buono. Dobbiamo capire cos’è successo anche con lui, anche per aiutarlo a sentirsi più a suo agio con una monoposto a pieno carico, perché il suo ritmo nella seconda parte è stato molto forte”.

In effetti, da metà Gran Premio in poi, Albon è sembrato essere più in forma, tant’è che ha lottato molto bene con Sergio Perez. Analizzando i dati, inoltre, in quello stesso frangente il tailandese avrebbe corso 3 o 4 decimi più veloce rispetto a Valtteri Bottas, che in quel momento montava gomme più fresche.

PAROLA ALL’INGEGNERE DELLA RED BULL

Dal punto di vista dell’ingegnere capo Paul Monaghan, il problema riscontrato da Albon troverebbe la sua origine nel bilanciamento della monoposto. A causa di diversi fattori, infatti, quest’ultimo è destinato a modificarsi continuamente nel corso della gara, portando i piloti a sentirsi più o meno a suo agio a seconda delle condizioni della vettura e della pista.

Quando abbiamo fatto il pit stop e montato gomme nuove, ha detto che il bilanciamento della macchina era molto buono. Il deterioramento però è sembrato essere maggiore dal suo punto di vista, rispetto a quanto non lo sia stato per Max. Abbiamo ascoltato il suo feedback […] ma relativamente alla causa specifica del suo problema, non siamo ancora sicuri”.

A livello di pneumatici, Albon sembra aver sofferto maggiormente le vesciche che si sono venute a creare sulle sue gomme. Per questo avrebbe cercato di preservare gli pneumatici, andando comunque il più veloce possibile. Tuttavia, in casa Red Bull rimane da capire quale sia stato veramente il motivo di una differenza così evidente tra l’inizio e la fine della gara. Questo non solo per migliorare eventualmente l’assetto della monoposto, ma anche per permettere ad Albon di sentirsi completamente a suo agio all’interno dell’abitacolo.