Prost è contrario ad una Formula 1 alimentata a batteria

Prost-Formula 1

Credits: Renault Formula 1 Press Area

Prost esprime la propria opinione circa il futuro delle power unit in Formula 1.

Il Circus sta ancora gestendo le conseguenze del Coronavirus, ma le tempistiche gli impongono di affrontare anche un altro argomento. Infatti, è già arrivato il momento di pensare al futuro, in particolare ai motori che verranno usati sulle monoposto dal 2026. Ci sono molti aspetti da considerare prima di effettuare una scelta, ma il più importante resta l’obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2030. I vertici della Formula 1 hanno infatti voluto mostrare il loro impegno nell’ambito politico e ambientale a livello internazionale, investendo su un tipo di Motorsport più sostenibile.

La prima risposta al problema potrebbe essere un processo di elettrificazione. L’ideatore della Formula E, Alejandro Agag, ha recentemente dichiarato: “Quando le vetture di Formula E saranno veloci tanto quanto le monoposto con i motori a combustione, credo che le due categorie possano unirsi.
A pensarla in modo diverso è il quattro volte Campione del Mondo francese. Infatti, in un’intervista a L’Equipe, Prost ha sottolineato come la Formula E, essendo al 100% elettrica non abbia spazio per l’evoluzione, una caratteristica invece fondamentale per la Formula 1.

PROST: “L’ELETTRICO POTREBBE NON ESSERE IL FUTURO”

Il campione francese ha inoltre spiegato come il Circus si stia sforzando per limitare le emissioni di carbonio e quali obiettivi hanno già raggiunto. Infatti ha così commentato: “Ora vengono consumati solo 30 litri da 100 chilometri da percorrere a 300 chilometri all’ora. Stiamo lavorando nella periferia per garantire una riduzione di carbonio e di sprechi”.

Prost è contrario ad una “fusione” con la categoria elettrica, e per questo motivo ha invitato la Formula 1 a trovare ulteriori soluzioni.
“L’elettricità pura, alimentata a batteria, potrebbe non essere il futuro della Formula 1, secondo me. L’idrogeno potrebbe essere un’opzione, ma è un’energia innovativa molto costosa. Dobbiamo riflettere anche su questo aspetto”, ha così concluso.