Pirelli risponde a Hamilton: “Finestra di utilizzo simile al passato”

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© Pirelli Press Area

La risposta della Pirelli alle critiche di Hamilton sulla ristretta finestra di utilizzo degli pneumatici non tarda ad arrivare

Al Gran Premio di Miami Lewis Hamilton lamentava il fatto che gli pneumatici odierni presentano la finestra di utilizzo piú ristretta di sempre. Onestamente, è probabilmente la cosa più frustrante, ha detto il sette volte campione del mondo. “In passato si aveva una finestra di lavoro molto più grande con cui lavorare”, ha aggiunto.

La Pirelli non tarda a replicare al proposito. Il fornitore di pneumatici per la Formula 1 ritiene che il fatto che la finestra sia ristretta non é dovuto alle caratteristiche diverse delle gomme, quanto piuttosto al fatto che ormai i gap tra le vetture sono molto ridotti rispetto al passato e dunque ogni piccolo dettaglio é rilevante.

In passato, quando c’erano diversi decimi di secondo in termini di differenza tra le vetture e dunque entrare e uscire dalla finestra di utilizzo non era davvero fondamentale per le prestazioni. L’ingegnere capo della Pirelli Simone Berra ha detto: Penso che anche in passato sia stato lo stesso, ma probabilmente era meno critico perché il livello di dettaglio che abbiamo al momento è abbastanza significativo. In passato, 15-20 anni fa, c’erano auto o piloti anche divisi per mezzo secondo o sette decimi di secondo quindi il fatto che la finestra di utilizzo fosse ristretta non era cosí rilevante.

Come definire la finestra di utilizzo e le sue implicazioni

In generale,  per definire la finestra di utilizzo di uno pneumatico, si considera l’andamento del grip, nonché dell’aderenza, in funzione della temperatura dello stesso. Inizialmente, quando lo pneumatico non é in temperatura – dunque per bassi valori di T – il grip é ridotto. Man mano che la temperatura aumenta, aumenta anche il grip sino a raggiungere un picco. Una volta superato il picco, si ha una perdita di aderenza dovuta a un sovrariscaldamento dello pneumatico.

Secondo quanto spiegato da Mario Isola,  l’intervallo di lavoro del pneumatico é l’area di temperatura entro il 3% del picco di aderenza possibile. Piú gli pneumatici si trovano vicini al picco assoluto, meglio é
Isola ha aggiunto: “C’è poi una curva tra due punti che cerchiamo di rendere più piatta e, soprattutto, più ampia possibile. Il nostro obiettivo è quello di dare ai piloti uno pneumatico con un ampio plateau, per garantire una finestra operativa più grande”, ha concluso.