Perez e l'abilità di saper ri-partire

Credits: Red Bull Press Area

Perez è sinonimo di resilienza. In Bahrain ha dimostrato la sua innata abilità a saper reagire e a ripartire

“Riuscirò a salire sul podio” avrà probabilmente pensato Sergio Perez, sabato mattina mentre beveva il suo caffè in Bahrain. Infatti da quest’anno la carriera di Checo ha avuto una svolta essendo stato assunto dal secondo team in classifica (ma forse anche primo, ci arriveremo dopo), al posto di Albon. La Red Bull negli ultimi anni sembra essere tornata in forma sfornando delle super monoposto che sono in grado anche di battere i tempi della imbattibile Mercedes. Il messicano, che proprio qui aveva riportato il suo paese alla vittoria in Formula 1 per la prima volta dai tempi di Carlos Pace, ha ritrovato la sfortuna a dargli il bentornato in pista.

LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI

Sergio Perez sabato pomeriggio non riesce ad entrare nel Q3 e si piazza solamente undicesimo, a dieci posizioni dal suo compagno Verstappen. Tuttavia sappiamo benissimo la sua innata abilità di riuscire a classificarsi nella top 10 anche a partire dal metà griglia. Stavolta però c’è stato qualche altro piccolo inconveniente.

Parte il giro di formazione e a Perez si spegne la macchina, panico. Che succede? Poco prima avevano cambiato la centralina ma, da bravo ingegnere, Sergio accende e spegne la sua monoposto e riesce a riavviarla. D’altro canto questo non è stato sufficiente per farlo partire dalla griglia e parte dai box, dietro al penalizzato Vettel. 

MESSICO, NUVOLE E POI IL SOLE

E qui il messicano costruisce il suo piccolo capolavoro, quasi si divertisse a incassare inconvenienti per poi sfoderare il suo spirito di rivalsa. Arriva a insidiare la Ferrari di Leclerc, che lo tiene dietro fin quando può. Un week-end storto, si trasforma in un fine settimana positivo, Merito della macchina? Ovviamente! Merito del pilota? Certo, Checo, non solo dalla vittoria dello scorso anno, ha dimostrato di essere un pilota valido e determinato. Merito della fortuna? Beato lui che può beneficiarne. Come si suol dire, la fortuna aiuta gli audaci, e “audace” sembra essere proprio il secondo nome di Perez. 

Ad ogni modo, in conclusione, la Red Bull sembra aver avuto un buon inizio di stagione, qualcosa da correggere nella strategia che ha fatto mancare la vittoria a Max Verstappen, ma anche piazzare una monoposto da ventesima a quinta può ritenersi soddisfacente, quasi meglio che vincere con la macchina migliore (per un pelo, aggiungerei). Il 2021 comincia nel segno della sfida secolare tra Austria e Germania, sperando che non finisca come le altre volte, perché si sa, dalla storia si imparano gli errori da non rifare.

Maria Sole Caporro