Per Brundle pochi dubbi: Russell è l’uomo giusto!
Condividere il box con uno come Hamilton non è facile per niente. Ma il ragazzo classe ’98 ha le carte in regola per tener botta
George Russell lascerà la Williams al termine della stagione, dopo aver trascorso i suoi primi tre anni nel circus col team di Grove. Il britannico sostituirà Valtteri Bottas e affiancherà il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, che è con la Mercedes dal 2013. Russell in realtà ha già corso per la Mercedes nel GP di Sakhir del 2020 quando ha sostituito Hamilton positivo al COVID-19.
Alla prima gara il talento inglese ha stupito tutti lottando come un veterano per la vittoria finale, salvo poi doversi arrendere per la foratura di uno pneumatico, mentre stava rimontando dopo aver perso posizioni a seguito di un pit stop sbagliato dalla Mercedes. Adesso George è chiamato al grande salto. Diventare titolare in un top team accanto ad una leggenda di questo sport.
Le pressioni sulle sue spalle cresceranno esponenzialmente e per andar forte avrà bisogno di saperle gestire. Per Martin Brundle ci sono pochi dubbi: Russell è l’uomo giusto da affiancare a Lewis Hamilton, sia per talento che per personalità. L’opinionista di Sky cita come esempio la reazione al terribile incidente di Imola mentre cercava di sorpassare la Mercedes di Bottas al Tamburello.
“Non so quale altro giovane pilota dopo aver perso punti utili per il secondo anno di fila ad Imola in un’incidente, sarebbe uscito dalla macchina per dare la colpa all’altro pilota e poi sarebbe tornato a casa la sera stessa col jet di Toto Wolff. E’ evidente che è un ragazzo sicuro di sé. Penso che abbia un buon equilibrio in termini di fiducia che si ferma a un passo dall’arroganza. E penso che sia proprio lì che devi porti per gareggiare contro Lewis, che conosce bene la Mercedes“, ha spiegato l’ex pilota della McLaren agli inglesi di Autosport.
Per andar forte in un team come quello di Bracley, non basterà solo riuscire a tener testa a sua maestà Lewis Hamilton: la chiave sarà la costanza di rendimento. E’ lì che spesso è mancato Bottas, un pilota in grado di alternare qualifiche da campione e gare completamente anonime. Saranno queste le lacune che dovrà colmare Russell.
“Quando sei in una squadra da seconda metà della griglia puoi brillare saltuariamente e tutti ne parlano e quando poi cali nessuno se ne accorge. Quando sali su una macchina come la Mercedes, non puoi permetterti di calare. Tutti osservano come ti stai comportando. I riflettori saranno accesi ed è il pilota che decide se convertire quella luce in energia, o se quella luce lo farà appassire come un fiore”, chiude Brundle.