Nuovi team in Formula 1: vicini a una nuova svolta
Manca poco alla scadenza per la presentazione delle candidature per accedere in Formula 1: Domenicali illustra la prossima fase del processo
Quali sono i potenziali nuovi team che potrebbero aggiudicarsi un posto in Formula 1? Manca davvero pochissimo per scoprirlo. Il processo di presentazione delle domande aperto dalla FIA scadrà infatti il 15 maggio. Data dopo la quale i candidati avranno tempo fino a fine giugno per presentare tutti i dettagli della loro offerta. Al momento, sono soltanto tre le candidature confermate: quella di Andretti-Cadillac, quella di LKY Sunz e quella di Craig Pollock. Ma ce ne sono altre che potrebbero essere ufficializzate a breve.
Stefano Domenicali, amministratore delegato della Formula 1, ha di recente commentato la questione. L’eventuale ingresso di un undicesimo team, come dice Domenicali – anche se la FIA parla di un massimo di due squadre ammesse al Campionato – porterebbe non pochi problemi. Primo fra tutti, la resistenza degli attuali dieci team, che non hanno affatto intenzione di dividere l’attuale compenso economico con una nuova scuderia.
DOMENICALI: “VALUTEREMO LE CANDIDATURE”
Tuttavia, Domenicali assicura che l’interesse per la Formula 1 da parte di altri team sta crescendo, sebbene non tutti lo mostrino pubblicamente. “C’è chi ha fatto molto rumore e chi è stato più discreto.” ha affermato. “Come sapete, la FIA ha avviato il processo per sondare gli interessi di altri partner a entrare in Formula 1. La prima parte del processo terminerà a metà maggio. Da lì si studierà e verificherà visibilità tecnica e solvibilità finanziaria. E valuteremo se questo potenziale ingresso può essere integrato e dare maggior valore allo sport“.
Il contributo finanziario che la nuova scuderia dovrà portare allo sport è un altro fattore fondamentale. Oltre a una tassa di diluizione che la new entry sarà obbligata a pagare, al team sarà richiesto di partecipare attivamente all’ingente macchina finanziaria della Formula 1. Un obbligo pesante che, in poco tempo, non è facile da ottenere in Formula 1.