Domenicali: “Bisogna aumentare la tassa per i nuovi team”

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La priorità è “proteggere il business”: il CEO della Formula 1 critica la somma stanziata dalla FIA a 200 milioni di dollari

A metà febbraio la FIA ha aperto un procedimento per permettere a nuovi team di presentare la domanda di ingresso nel campionato di Formula 1. L’ammissione, che verrà comunicata entro il prossimo 30 giugno, potrà riguardare un massimo di due scuderie. Alle possibili new entry sarà poi richiesto di versare una tassa di 200 milioni di dollari, la cosiddetta tassa anti diluizione. Ma il CEO della Formula 1, Stefano Domenicali, ha recentemente affermato che la cifra da versare per i nuovi team potrebbe sensibilmente aumentare.

Tale tassa anti diluizione verrà ripartita fra gli attuali team di Formula 1. Il motivo della sua istituzione è infatti quello di ripagare le eventuali perdite che le dieci scuderie riscontreranno nel momento in cui dovranno condividere i profitti della Formula 1 con un ulteriore team. La somma di 200 milioni di dollari, tuttavia, è stata fissata alcuni anni fa. Quando questo sport non aveva ancora raggiunto gli attuali vertiginosi livelli di proventi.

DOMENICALI VUOLE AUMENTARE LA TASSA PER I NUOVI TEAM

Per questa ragione, Domenicali ha recentemente affermato che la Formula 1 si impegnerà per ridiscutere assieme alla FIA la cifra che dovrà essere versata da un eventuale new entry. “La FIA ha dato inizio al programma per far entrare un altro team. Nel nostro sistema, e nel Patto della Concordia, c’è la possibilità per farlo. Ma dobbiamo affrontare insieme la valutazione. Per vedere da una prospettiva tecnica, da una prospettiva sportiva e per la stabilità finanziaria, se un nuovo team porterà valore alla serie. E avremo una posizione diversa.” ha affermato.

La cosiddetta “tassa anti diluizione” è stata fissata a 200 milioni di dollari solo un paio di anni fa. Perché al tempo nessuno avrebbe pensato che il valore del business si sarebbe alzato così tanto. Oggi la situazione è completamente diversa, è evidente. Ed è nostro dovere assicurarci di proteggere il business nel miglior modo possibile, e avere il miglior risultato“. Domenicali ha anche assicurato che sono numerosi i costruttori che aspirano a entrare nella categoria regina.

Oltre alla più celebre richiesta del team Andretti, Domenicali ha affermato che lontano dai riflettori ci sono altre voci che puntano alla Formula 1. “Oggi, ci sono moltissimi [team] che vorrebbero entrare. Alcune scuderie sono più rumorose, altre restano in silenzio, ma stanno esprimendo il loro forte interesse. Eppure, per il CEO della Formula 1 il problema principale resta la cifra della tassa da pagare: “Come sempre nella vita qualcuno deve fare quel calcolo. E noi siamo parte di questo processo, e faremo la cosa giusta al momento giusto durante quest’anno.” ha concluso.