“Non è ancora pronto”, la stangata a Leclerc
Ferrari e Leclerc continuano a ricevere critiche: Forghieri giudica il monegasco come non ancora pronto per poter concretamente lottare per il mondiale
Avrà 87 anni ormai, ma quando parla Mauro Forghieri è difficile non prestare attenzione a ciò che dice. L’ex ingegnere di Ferrari, il quale ha operato negli anni ’60/’70/’80, ha detto la sua riguardo il pilota monegasco del Cavallino. Leclerc, che questa stagione sta lottando per vincere il campionato di Formula 1, è stato criticato da Forghieri in quanto ritenuto non ancora abbastanza pronto. Non manca però una frecciatina a Binotto nelle sue parole. Ferrari continua dunque ad incassare critiche, dopo quelle ricevute da parte di Villeneuve.
“È veloce ma deve crescere. Gli errori che continua a commettere dopo 5 anni di Formula 1 suggeriscono che, oggi, non è ancora pronto per l’iride. I tifosi della Ferrari devono accettare la realtà: il titolo se lo merita ancora Verstappen che è più glaciale e più completo come pilota”, ha dichiarato Forghieri a Libero rispetto a Charles Leclerc. “Il mondiale è in salita e si tratta di una salita stile Tour de France. 63 punti di svantaggio sono un’enormità ed è inutile piangersi addosso e dire che un errore può capitare. Qui c’è in gioco il mondiale e le speranze della Ferrari sono al lumicino pur avendo, dopo anni, una macchina buona”.
Ma le colpe non sono solo sue…
“Le colpe vanno divise fra tutti” afferma, però, l’ex ingegnere. “È giusto chiedersi se nella Squadra Corse ci sia davvero la gente giusta. Ha responsabilità Binotto, certo, ma non sono tutte sue le colpe. I tecnici e i cosiddetti strateghi dei box non assicurano quella linearità che porta al mondiale. Inoltre c’è il problema affidabilità delle F1-75 che ha un ruolo rilevante”. Poi Forghieri dà un consiglio al team principal italo-svizzero della Ferrari riguardo Leclerc: “Va aiutato ai box, consigliato meglio. Quando Niki Lauda arrivò in Ferrari, nel 1974, era bravo ma non bravissimo. Lo affinammo e l’anno dopo vinse il mondiale“.
In effetti, per quanto Leclerc sia consapevole degli errori commessi, magari dimostrandosi pure eccessivamente autocritico, affermando che la colpa sarebbe sua se perdesse di 32 punti il mondiale, bisogna tenere in conto tutte le altre situazioni che gli sono costate punti, ma non per suoi demeriti. I due zeri di Barcellona e Baku sono dovuti esclusivamente all’affidabilità, e gli sono costati 50 punti in totale. Se contiamo poi gli errori del muretto, Charles ha perso 13 punti a Monaco e, se vogliamo includere la ripartenza tra gli errori, 13 punti a Silverstone.
Un totale di 108 punti persi, ma ben 76 sono colpa della squadra e della macchina, non del pilota. Per quanto sia importante che Leclerc impari a non commettere più certi sbagli, è indispensabile che anche gli altri due elementi che compongono la scuderia si perfezionino. Finche non si troverà una quadra, il sogno dei Tifosi di riportare il titolo a Maranello rimarrà in bilico.