Monza sogna di ristrutturare l’anello sopraelevato

Monza anello sopraelevato

© Monza Eni Circuit

Il presidente dell’ACI pare voglia riportare in auge l’anello alta velocità, fuori uso dal 1969

Sono iniziate le negoziazioni per ripristinare le gare sul vecchio ovale di Monza. L’anello lungo 4250 metri è stato utilizzato a metà degli anni 50 e a inizio 60, prima di essere abbandonato dalle competizioni ufficiali. Secondo quanto riporta il sito inglese The Race, Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI, vorrebbe cercare fondi per rinnovare l’anello, in vista del 2022, quando l’autodromo brianzolo festeggerà il centenario.

Si dice che il progetto include la costruzione di nuove tribune e un leggero ammodernamento del circuito. Pare si voglia modificare una chicane per rendere più veloce la seconda di Lesmo. Sticchi Damiani, secondo quanto scritto da The Race, avrebbe chiesto “risorse straordinarie” da concedere “non solo per un restyling ma per un rinnovamento che possa garantire la presenza di Monza in calendario per altri 20 anni”.

Il Tempio della velocità, da quest’anno, dovrà sconfiggere la concorrenza di Imola e del Mugello, entrate o tornate in calendario in questa stagione, ma desiderose di rimanere nel Circus ancora. Quindi rinnovando il circuito sopraelevato, accanto alla pista attuale, Monza aprirebbe le porte anche ad altre categorie extra Formula 1.

RINNOVARE L’ANELLO PER EVITARE IL DEGRADO

Il presidente dell’ACI avrebbe confessato di essere “convinto che sarebbe molto bello recuperare la pista ad alta velocità” in modo che si possano organizzare gare anziché lasciare il circuito all’ “archeologia industriale”. Il bancking a 30 gradi è un popolare sito storico all’interno del parco della Villa Reale in cui si trova il circuito, ma per Sticchi Damiani le condizioni attuali sono un “colpo al cuore”.

L’anello fu utilizzato per quattro Gran Premi d’Italia tra il 1955 e il 1961, ma negli ultimi di quegli anni il pilota tedesco Wolfgang von Trips e 15 spettatori rimasero uccisi in un incidente a seguito di una collisione con l’auto di Jim Clark. Il tracciato poi è stato utilizzato dalle auto da corsa fino al 1969. Sebbene ci fosse stato il rischio demolizione negli anni 90, una parte di essa è ancora impiegata nel rally di Monza che quest’anno coinciderà con l’ultimo round del calendario del Campionato del mondo.