Montezemolo pessimista: «Schumacher? Non ci sono buone notizie»

Più di due anni sono trascorsi da quel 29 dicembre 2013, giorno in cui Michael Schumacher fu protagonista di un terribile incidente sugli sci in Francia. Un impatto violento, un errore camuffato tra le vesti di una bella giornata di vacanza è bastato per risultare fatale e compromettere la vita del 7 volte Campione del Mondo. Difficile e improbabile la sopravvivenza dell’ex pilota tedesco nei primi giorni in seguito all’incidente, smentita dalla realtà stessa ma non in grado di evolversi in miglioramenti più consistenti. Da allora mille ipotesi, mille speranze, la vicenda che si è diramata in fatti incresciosi e tragici con il furto della cartella clinica, la buona notizia nel giugno 2014 dell’uscita dal coma di Schumacher, ma nulla di più. Attualmente si trova nella sua residenza in Svizzera, assistito da un’equipe di 15 specialisti. Pesa 45 kg, non è in grado di deambulare, parlare, comunica solo con gli occhi. Per due anni, malgrado gli esigui miglioramenti, non è mai mancato il supporto dei tifosi e dal paddock. A parlare in questi giorni è stato Luca di Montezemolo, uno dei massimi esponenti dell’era Schumacher con il Cavallino. L’ex presidente Ferrari è stato intervistato da Giovanni Floris al Quattroruote Day a Milano, in occasione dei 60 anni del mensile, parlando anche di Michael trattenendo con difficoltà le lacrime.

«Schumacher? Ho continuamente sue notizie, e purtroppo non sono buone». Così ha esordito Montezemolo su Schumi, andando a confermare le previsioni poco incoraggianti divulgate in precedenza dal medico della FIA Gary Hartstein.

«E’ stato un grandissimo pilota – continua -con lui abbiamo condiviso un lungo tratto di strada umana e professionale, abbiamo avuto anche il piacere di avere i rispettivi figli quasi in contemporanea. Ma la vita è davvero strana. Lui è stato il pilota più vincente con la Ferrari, ha avuto un solo incidente serio in carriera nel 1999 e allora fu colpa nostra, non sua. Purtroppo una caduta accidentale, sugli sci, lo ha rovinato.»

La circostanza in cui si verificò l’incidente, soprattutto a pochi giorni dal fatto, è stata soggetta a numerose speculazioni che comportarono un gran ammontare di notizie non attendibili, riportanti velocità elevate dell’impatto. Malgrado non ci sia tuttora una ricostruzione ufficiale e univoca, tali dati risultano come una palese deformazione della realtà, pertanto Montezemolo difende l’amico e ci tiene a spegnere tali focolai quasi diffamanti sulla delineazione delle dinamiche dell’incidente: «Non è vero che Michael era uno sciatore spericolato, fuori dalla pista è sempre stato prudente. Lo era soprattutto sugli sci».