Mick Schumacher, prospettive e sogni di un astro nascente

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Credits: Mick Schumacher Instagram

Il tedesco sarà il rookie più osservato di tutto il campionato 2021. Vediamo adesso, sulla base del suo percorso sportivo, cosa dovremo aspettarci da lui

Sguardo gentile, capelli biondi e occhi azzurri che, inevitabilmente, ricordano il padre Michael: ecco come si presenta Mick Schumacher, classe ’99, neopilota del team Haas e membro della Ferrari Driver Academy. Nonostante la giovane età, il curriculum vitae del tedesco è quello di un pilotino modello. Schumi Jr., infatti, vanta un secondo posto in Formula 4 italiana (2016) e la vittoria in Formula 3 europea (2018) e in Formula 2 (2020).

Dopo questa positiva gavetta nelle categorie minori, lo scorso 2 dicembre il team fondato da Gene Haas ha annunciato il suo approdo nella Classe Regina. Cosa dovremo aspettarci dal pilota figlio d’arte, che arriva in Formula 1 con un palmarès più ricco di quello del giovane Michael?

MICK SCHUMACHER E GLI OBIETTIVI FUTURI

Naturalmente una cosa è certa: Mick non stupirà il mondo nel corso del suo esordio nel campionato. E gli elementi che sostengono questa tesi sono molteplici. Il tedesco andrà a guidare una Haas che, come tutto l’universo Ferrari, esce con le ossa rotte dal 2020. La Haas di Schumacher non sarà come l’Alfa Romeo Sauber di Charles Leclerc, che nel 2018 consentì al monegasco di occupare stabilmente la zona punti.

E poi, caratteristica fondamentale, Schumi Jr. non è quel pilota spettacolare che regala mosse che fanno urlare i telecronisti. Il tedesco fa parte di un’altra categoria, quella degli spietati costruttori. Sì, spietati. Schumacher è un pilota silenzioso e osservatore che, come dimostra la sua carriera da apprendista, si costruisce gara dopo gara, mattone dopo mattone, studiando, sudando e migliorando. Stupendo al secondo atto piuttosto che all’esordio.

Lampante è l’esempio del campionato di Formula 2 del 2020. Mick è stato costante per tutto l’anno, dove ha preferito raccogliere tutti i punti necessari per la vittoria, arrivando alla bandiera a scacchi con una posizione in meno piuttosto che con una penalità o la vettura danneggiata. Nonostante abbia vinto solo due gare, è riuscito ad arrivare a podio per ben nove volte. Il suo sfidante Callum Ilott? Tre vittorie e sei soli podi.

LA HAAS E IL CAMPIONATO 2021

E allora, non aspettiamoci l’esordio dei sogni, ma una stagione di transizione che il tedesco userà per calarsi meglio nel personaggio. Non attribuiamogli troppa pressione perché è figlio di un sette volte campione del mondo, perché i figli dai padri ereditano solamente i geni. E il cognome.

Le future vittorie di Schumi Jr. saranno le sue vittorie, non quelle del figlio di Michael. Interessante, inoltre, sarà il rapporto che l’educato e studioso Mick avrà con Nikita Mazepin, pilota impulsivo e aggressivo che sta già facendo discutere, più per le bravate, in verità, che per i meriti sportivi.

Non possiamo dunque non rivolgere un pensiero al carismatico boss Günther Steiner, che avrà l’arduo compito di gestire un box molto eterogeneo e, soprattutto, curare il gioiellino che la Ferrari ha affidato alla Haas sempre più maranellizzata, con la speranza, un giorno, di rivedere un M. Schumacher campione del mondo in tuta rossa. Perché sì, la Formula 1 è tecnologia e formalità, ma anche i sentimenti hanno la loro parte.