Mercato piloti 2023: rivoluzione sedili in Formula 1?
Sebbene debba ancora prendere il via ufficialmente la stagione 2022 di Formula 1, con ben nove piloti in scadenza di contratto a fine anno, i rumors sul futuro sono più insistenti che mai
È altamente probabile che nel 2023 la griglia di partenza della classe regina del Motorsport possa subire uno sconvolgimento come non si vedeva da anni. Soprattutto tenendo conto che si libereranno alcuni tra i sedili più ambiti del campionato. Ad alcuni sembrerà ancora presto per pensarci, eppure, col Mondiale alle porte, il mercato piloti 2023 impazza più che mai.
Sono ben nove i piloti in scadenza di contratto e questo fattore porta a pensare che potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione al termine della stagione.
Se alcuni rinnovi saranno pressoché scontati, sono tanti i punti interrogativi. Magari anche per motivi che vanno oltre alla questione Formula 1. Sicuramente una delle situazioni più calde riguarderà Max Verstappen. L’attuale campione del mondo di Formula 1, nel caso dimostri di poter puntare alla riconferma, probabilmente per proseguire in Red Bull richiederà un ritocco d’ingaggio. E nel caso in cui la scuderia austriaca non riesca a soddisfare la richiesta dell’olandese ci sarebbero almeno un paio di altre scuderie che non se lo farebbero scappare.
VERSTAPPEN E PEREZ
Sebbene l’olandese risulti vincolato alla Red Bull fino alla fine del 2023, nel suo contratto c’è una clausola legata alla performance che potrebbe aiutarlo a liberarsi anzitempo. Lo ha rivelato nel corso dell’ultimo anno il Team Principal della scuderia austriaca.
Anche se tenendo conto di come è andato a finire l’ultimo campionato di Formula 1, sembra davvero difficile pensare a una Red Bull senza Max Verstappen, nel caso l’olandese riesca a liberarsi dal team di Milton Keynes anticipatamente e Hamilton decida, per qualunque motivo, di lasciare la Formula 1, la Mercedes non si farebbe scappare Max, da sempre in cima alla loro lista delle preferenze in caso di separazione dal sette volte Campione del Mondo.
Più complesso e meno scontato è il rinnovo di Sergio Perez. Il messicano, nonostante abbia chiuso l’ultimo campionato in quarta posizione con 190 punti, in ogni caso ha perso la sfida “dei secondi” con Bottas, terzo a quota 226 lunghezze. Le probabilità di partenza di Perez sono alte non solo per questioni legate alla pista: non si può negare che nel 2021, soprattutto tenendo conto della monoposto a sua disposizione, il messicano ha deluso. Si contano sulla punta delle dita le occasioni nelle quali sia riuscito effettivamente ad aiutare Verstappen e i suoi risultati non sono stati sufficienti per permettere alla Red Bull di conquistare il titolo Costruttori.
Se teniamo conto poi della politica della scuderia austriaca di premiare i giovani, Pierre Gasly e Alex Albon, ma in particolar modo il pilota di Alpha Tauri si troverebbe in cima alla lista dei candidati preferiti per sostituire Perez in Red Bull. Se vuole aumentare le sue percentuali, il francese, deve confermare anche nel 2022, e magari fare anche meglio, quanto ottenuto l’anno scorso.
CARLOS SAINZ
È improbabile che decida di lasciare il Cavallino Rampante o che la Rossa decida di mandarlo via. Secondo alcune indiscrezioni il contratto di Carlos Sainz dovrebbe essere prolungato a giorni. Lo spagnolo si è guadagnato la riconferma in Ferrari anche per il 2023, tanté che alcuni rumors parlano di un suo possibile rinnovo fino al 2026. Arrivato a Maranello e visto come “secondo di Leclerc”, Carlos è riuscito a sfatare il mito del monegasco. L’iberico non avrà la velocità del teammate ma ha una costanza e una visione di gara tale da aver chiuso il campionato in quinta posizione con 164,5 punti, 5,5 punti davanti al suo ben più blasonato compagno di squadra.
DANIEL RICCIARDO
Tra quelli con il contratto in scadenza, l’australiano è forse uno di quelli con la situazione più delicata. E probabilmente più in bilico.
Tenendo conto della stagione di Norris, non possiamo affermare che Ricciardo abbia brillato in McLaren. Tranne la vittoria di Monza, nel corso dell’anno l’australiano non ha mai tenuto il passo del suo compagno di squadra, a inizio campionato ha faticato in maniera spropositata e per di più prende uno stipendio poco in linea con la politica McLaren. Il 2022 sarà l’anno della verità per il pilota di Perth: dovrà confermarsi ai livelli di Norris fin dalle primissime gare, ormai non ci sono più scusanti altrimenti Zak Brown potrebbe anche già avere pronta in canna la soluzione che porta il nome di Pato O’Ward.
Il messicano, che già si era messo al volante della McLaren nei test post-campionato di Abu Dhabi, potrebbe fare ufficialmente il suo debutto in Formula 1 proprio nel 2022, prendendo parte ad alcune sessioni di prove libere. Chissà, magari proprio al posto di Ricciardo.
FERNANDO ALONSO
La situazione dello spagnolo è molto differente da quella di tutti gli altri piloti, comparabile solo a quella di Vettel. Lo spagnolo, sebbene abbia il contratto in scadenza con Alpine, non sembra essere deciso a dire addio, questa volta in maniera definitiva, alla Formula 1.
Il driver di Oviedo, che nel 2022 compirà 41 anni, ha un’età dove molto probabilmente la motivazione che lo porta a voler continuare a correre è capire se ancora riesce a dire la sua nella lotta coi giovanissimi.
Se Alonso vorrà continuare a correre è molto probabile che Alpine non lo ostacolerà anche perché sicuramente, avere un pilota come lo spagnolo in squadra, porta un determinato interesse da parte degli sponsor.
Still got it… never lost it 😍
The legend @alo_oficial returned in 2021 and showed that he’s still one of the most determined drivers in F1 💪#F1 #ElPlan @AlpineF1Team pic.twitter.com/HWIw80uH6B
— Formula 1 (@F1) December 19, 2021
Sono mesi che l’iberico menziona “El Plan”. Nelle interviste e sui social. Cosa sta nascondendo il Leone di Oviedo? Inevitabilmente gli appassionati pensato sia legato all’enorme cambio regolamentare che toccherà da vicino le monoposto di Formula 1 nel 2022. Qualcuno ha ipotizzato che Alpine sia stata capace di studiare qualche aggiornamento talmente rivoluzionario capace di avvantaggiare la scuderia francese. Magari tanto da lottare per il titolo iridato.
Una cosa è certa: la stagione 2022 è l’occasione perfetta per un nuovo inizio e Alonso dovrà dimostrare ancora di continuare a meritare un sedile in Formula 1. Non c’è possibilità di dormire sonni tranquilli nemmeno in Alpine: a soffiare sul collo del due volte Campione del Mondo c’è nientepopodimenoche Oscar Piastri, campione F2, che è lì, in attesa di avere la sua grande occasione in Formula1.
PIERRE GASLY E YUKI TSUNODA
Quello di Gasly, come abbiamo lasciato intendere in precedenza, sarà uno dei nomi più caldi del 2022. Il francese, che nel 2019 è stato promosso in Red Bull per poi, ad agosto, essere rispedito in Toro Rosso, è sempre rimasto nell’orbita del team di Milton Keynes. Nel 2021 ha chiuso la classifica al nono posto assoluto con 110 punti, umiliando il suo compagno di squadra, Tsunoda. Il francese ben poco da rimproverarsi per l’anno appena trascorso, soprattutto dopo essere riuscito a salire ancora una volta sul podio, a Baku in Azerbaijan.
Si è dimostrato un pilota veloce, costante e un vero osso duro nella difesa. Chiedere a Lewis Hamilton, a Monaco, un parere a riguardo. Rispetto al campionato del 2020, Gasly ha migliorato la sua posizione in classifica piloti e, se riuscirà a mantenere questo livello per lui potrebbero riaprirsi le porte della Red Bull, nel caso in cui la scuderia austriaca decida di non rinnovare il contratto di Sergio Perez.
A differenza di Gasly, il futuro di Yuki Tsunoda è in bilico. Il giapponese apparentemente sembrerebbe non avere convinto. Ha alternato per tutta la stagione prestazioni brillanti a momenti di grande anonimato. Il ritardo di settantotto punti da Gasly pesa come un macigno per il giapponese che, più che per le azioni in pista, si è fatto conoscere per i coloriti team radio col suo muretto box.
Se in Alpha Tauri nessuno ha la minima intenzione di rinunciare a Pierre Gasly, a meno che non sia il francese a decidere di andare via, nel 2022 Tsunoda dovrà dimostrare di meritare non solo la fiducia del team e di Franz Tost ma soprattutto di Helmut Marko, se non ha in pronostico di mollare tutto in Formula 1 e dedicarsi ad altro.
Nel 2021 Alpine ha preceduto in classifica l’AlphaTauri di tredici punti e il principale imputato è stato sicuramente il giapponese che nel 2023, a differenza degli altri, potrebbe vedersi chiudere in faccia le porte della Formula 1.
SEBASTIAN VETTEL
La situazione del tedesco di Aston Martin è molto simile a quella di Alonso. Vettel, dopo i quattro Mondiali consecutivi in Red Bull e gli anni di patimento in quel di Maranello, ha deciso di passare in Aston Martin. Seb ha messo a disposizione del team tutta la sua esperienza e nonostante la modesta competitività della monoposto è riuscito a far emergere tutto il suo talento anche nel 2021.
La mancanza di velocità della AMR21 unita ad altri piccoli problemi e alle difficoltà di adattamento alla monoposto, hanno costretto Vettel a faticare, e non poco, nella prima parte della stagione. Ma non sono mancate le occasioni che hanno permesso al tedesco di brillare come ad esempio il quinto posto ottenuto a Monaco e il podio di Baku.
È altamente probabile che Vettel possa decidere di ritirarsi a termine della stagione 2022 di Formula 1. Solo una ritrovata competitività di Aston Martin potrebbe convincerlo a continuare la sua avventura nella classe regina del Motorsport.
NICHOLAS LATIFI
Un altro pilota, che al pari di Ricciardo, rischia di essere lasciato a piedi a fine stagione è Nicholas Latifi. Il canadese, alla sua seconda stagione di Formula 1, tenendo conto delle scarse prestazioni della sua Williams, ad oggi non ha ancora convinto ampiamente.
Nel 2021 Latifi e Russell sono riusciti in un’impresa non da poco: portare la FW43B in zona punti anche se va sottolineato che in Ungheria e a Spa, il canadese ha potuto godere del bacio della Dea Bendata.
Nel 2022 Latifi dovrà condividere il box della Williams con Alex Albon. Il pilota thailandese, nonostante il grande talento, oltre a trovarsi nel difficile compito di conoscere il team e la macchina, dovrà fare i conti con un anno di inattività. Ma nel caso in cui Albon non abbia alcun problema di adattamento in Williams, Latifi dovrà iniziare a preoccuparsi per il suo futuro.
Nonostante il pesante bagaglio non è detto che questo possa essere sufficiente anche per una riconferma soprattutto se, in caso di mancanza di risultati, si verifichi un fuggi fuggi generale tra i nuovi finanziatori.