McLaren: “Le proteste non fanno bene alla Formula 1”

McLaren Seidl

Credits: McLaren Twitter

Seild ha affermato che le molteplici proteste presentate alla FIA non facciano bene alla Formula 1.

La stagione di Formula 1 è iniziata all’inizio del mese, eppure, sono già numerose le proteste che alcuni team hanno mosso nei confronti degli avversarsi. In particolare, Mercedes e Racing Point sono state le osservate speciali. A inizio campionato la Red Bull ha protestato contro il DAS (sistema di sterzo a doppio asse) portato dalla Mercedes, invece, la Renult ha presentato due proteste contro la Racing Point, che ricorda la W10 dello scorso anno. Il team principal della McLaren crede che queste proteste non stiano favorendo la Formula 1, anche se ammette che le regole sono piuttosto complesse.

Infatti, Andreas Seidl ha così dichiarato: “Quello che sta accadendo al momento, o negli ultimi sei mesi ha generato negatività intorno alla Formula 1 e non credo che in generale non sia positiva per lo sport. – ha poi aggiunto- bisogna però ammettere che si tratta di uno sport complesso. Ci sono regolamenti tecnici, sportivi e finanziari complessi. Ciò la rende speciale, ma allo stesso tempo è importante che la Formula 1 e la FIA si assicurino che tutti rispettino i regolamenti”.

MCLAREN:  “LA FIA SVOLGE UN OTTIMO LAVORO”

Seidl ha poi sottolineato la sua fiducia nel lavoro che la Federazione svolge.
“Penso non ci siano dubbi sul fatto che la FIA svolga un ottimo lavoro, e loro sono le autorità che possono fare i controlli. Ma come ho detto prima, dobbiamo anche accetttare che è molto complesso. Ora è importante che noi squadre daremo il massimo per supportare la FIA e per vedere come possiamo migliorare le politiche perché non tutti abbiamo interesse per ciò che è in corso in questo momento tra proteste e negatività”.

Inoltre, il tedesco ha lanciato l’idea di assegnare steward permanenti  ai team per assicurare il rispetto dei regolamenti. A tal proposito a così commentato: “Saremo anche aperti a discutere ulteriori iniziative per sostenere la FIA e per incrementare il loro ruolo. Ad esempio, al fine di sorvegliare ciò che accade nei team e ciò che accade in termini di cooperazione tra le squadre, si potrebbe pensare a degli amministratori permanenti assegnati ai team, per assicurarsi uno sport equo.

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