Leclerc dopo Istanbul, la forza di chi non si arrende
Mancano sei gare alla fine del mondiale e per il numero 16 della Ferrari ognuna di queste sarà un’opportunità per salire sul gradino più alto
Le battute finali del Gran Premio di Turchia sono state un turbinio di emozioni. Per diversi piloti, il piazzamento finale è dipeso dalla strategia adottata e dalle mescole montate sulla monoposto. Tra questi, sicuramente, Leclerc è stato una delle vittime di una strategia forse non troppo azzeccata. Ma ne siamo davvero sicuri? A mio parere, più che parlare di “strategia sbagliata”, si dovrebbe discutere di come questa strategia è stata messa a terra.
Il monegasco e la Ferrari si sono presi un bel rischio, hanno cercato di dare tutto il possibile per mantenere la leadership della gara e salire sul gradino più alto del podio. Un po’ come era successo in Russia con Lando Norris e la sua McLaren, poi obbligata al quarto posto per non aver montato le giuste mescole su un circuito ormai ingovernabile. Ma del resto, bisognava provare. Anche se, forse, nel momento in cui Valtteri Bottas ha dato inizio al proprio recupero (anche in termini di tempi), il team di Maranello avrebbe dovuto richiamare subito ai box Leclerc, per sostituire gli pneumatici e ritornare all’attacco.
In questo contesto, però, lo sappiamo bene: si è sempre bravi a parlare a posteriori. Tuttavia, nelle numerose interviste tenute dopo la fine della gara di Istanbul, né Leclerc né la Ferrari hanno ammesso degli errori o sottolineato come le cose avrebbero potuto essere diverse. Anzi, entrambi hanno dichiarato di non avere nessun rimpianto per quanto successo durante il GP di Ungheria. Al contrario, lo stesso monegasco è più motivato che mai a vincere almeno una delle ultime tappe del mondiale.
IL BRIVIDO DEL RISCHIO CHE NON PREMIA
“Avevo tutte le informazioni che mi servivano in quel momento e quando Valtteri ha fatto il pit stop, ho chiesto spesso al team quali fossero i tempi sulle intermedie. Per i primi cinque o sei giri eravamo abbastanza in linea con il passo gara. Per cui per me era chiaro che non si trattava solo di tirare i dadi e vedere come andava a finire. Penso che fossimo tutti abbastanza sicuri di quella scelta“.
Tuttavia, ciò che ha sorpreso Leclerc e il team è stata proprio la performance degli pneumatici. “È stata una gara strana, quando abbiamo iniziato a spingere con le nuove intermedie per sei o sette giri“, ha sottolineato. “Avevano una sorta di graining e, generalmente, quando attraversi questa fase con le mescole, poi riesci a trovare molto ritmo. Ed è fondamentalmente quello che è successo. Quindi, non ci sono ripensamenti dal mio punto di vista“.
Poi, però, la monoposto numero 16 ha iniziato a perdere ritmo, venendo infilata in poco tempo da quella di Bottas. A quel punto per Leclerc non c’è più stato bisogno di rischiare, dato che sarebbe stato presto superato anche dalle altre vetture. “Sarebbe stato molto, molto difficile senza un’ulteriore sosta. Sono onesto“, ha dichiarato a Motorsport. “Gli pneumatici posteriori erano difficili da gestire negli ultimi quattro giri prima del pit stop, ed è per questo che poi ci siamo fermati. Ho faticato molto e questo mi ha portato a commettere degli errori. Ma non penso che saremmo riusciti a terminare la gara in un altro modo rispetto a come abbiamo fatto“.
IL DOPO ISTANBUL CHE STIMOLA LECLERC
Nonostante la comprensibile delusione, il monegasco della Ferrari non ha intenzione di mollare il colpo. Mancano sei gare al termine del mondiale e per Leclerc la vittoria è ancora possibile. Ai microfoni di Sky, il pilota ha sottolineato: “Quando ho un’occasione per vincere, io provo sempre a sfruttarla“. Ecco perché dopo il mancato podio di Istanbul, Leclerc non si è lasciato abbattere e, anzi, guarda con curiosità e adrenalina alle prossime tappe.
“[…] Non esistono miracoli in Formula 1, tutti lavorano per migliorare, ma io ho l’impressione che la Ferrari stia crescendo più degli altri team. Sono una persona che prova ad analizzare bene la situazione, solitamente mi fisso degli obiettivi verosimili, ma la verità è che io penso sempre alla vittoria. Sembra irrealistico, ma se mancano sei gare da qui alla fine della stagione, io punterò a fare sei vittorie. Non credo sia realisticamente possibile, ma se c’è l’opportunità io ci proverò, come ho fatto in Turchia. In queste sei gare lavoreremo sicuramente per crescere, per iniziare la nuova era della Formula nel 2022 nel miglior modo possibile“.