La FIA vieta le magliette di protesta sul podio

La FIA vieta le magliette di protesta sul podio

Credits: Twitter Mercedes AMG-F1

La FIA vieta le magliette di protesta già dal Gran Premio di Russia, dopo le polemiche verificatesi al Gran Premio di Toscana

Il comunicato diffuso della FIA che prevede il divieto di indossare magliette di protesta è stato già applicato al termine del Gran Premio russo. Qui i primi tre piloti sono saliti sul podio tenendo le loro tute allacciate. Tutto ciò fino al termine della cerimonia e delle interviste televisive, senza indossare altri capi di abbigliamento. Questo protocollo è stato emanato dopo che Lewis Hamilton ha indossato una maglia di protesta al Mugello. La tuta può essere slacciata quando si scende dalla monoposto, ma deve essere riallacciata e indossata chiusa sia durante le interviste che sul podio.

Questa decisione è stata argomento di un lungo dibattito all’interno della Federazione. Il tutto si è scaturito dopo la maglia che il sei volte Campione del Mondo ha indossato al Mugello. Perciò si è deciso che il podio debba evidenziare solo il risultato della gara e non debba esplicitare nessun altro messaggio. Nel weekend russo il pilota britannico avrebbe potuto eguagliare le 91 vittorie di Michael Schumacher. Ma a causa delle penalità ricevute, a vincere la gara è stato il suo compagno di squadra Valtteri Bottas. Sicuramente non mancherà molto per eguagliare questo leggendario record, ma anche quello dei titoli iridati vinti. E’ solo questione di tempo.

HAMILTON SENSIBILIZZA LE COSCIENZE

Hamilton indossò una maglietta di protesta al Mugello prima della gara e durante la cerimonia del podio. L’obiettivo era quello di chiedere l’arresto degli agenti di polizia che hanno ucciso Breonna Taylor. La donna è deceduta a Marzo a seguito di una sparatoria effettuata dagli agenti che stavano eseguendo una perquisizione. Per questa causa è stato molto attivo sui social negli ultimi sei mesi, perché il suo intento è quello di continuare la sensibilizzazione delle coscienze.