La Ferrari ha scelto chi schiererà nei test di Abu Dhabi
Nei test post-stagionali che si terranno ad Abu Dhabi dedicati ai giovani piloti, la Ferrari ha deciso che schiererà Antonio Fuoco e Robert Shwartzman.
Sia il pilota italiano che il pilota russo si sono recati al quartier generale della Ferrari a Maranello per creare il loro sedile per la SF1000 che guideranno nei test del 15 dicembre ad Abu Dhabi, esattamente due giorni dopo il termine della stagione di F1 2020 proprio a Yas Marina.
IL DEBUTTO DI ROBERT
Per Robert sarà il debutto in una sessione di test collettiva di Formula 1, dopo che il 30 settembre aveva esordito con una monoposto di F1 sulla pista di Fiorano, per il programma #RoadToF1 della FDA. Inoltre, è campione di Formula 3 2019 e in Formula 2 è attualmente in lizza per diventare campione.
Lo stesso pilota ha commentato la notizia, dichiarando: “È emozionante sapere che avrò la possibilità di guidare la SF1000 ad Abu Dhabi subito dopo la fine della stagione di Formula 1. Ho avuto modo di provare la SF71H a Fiorano a fine settembre ed è stato incredibile anche se si trattava di una vettura di quasi tre anni fa”.
Per concludere Robert ha detto: “Non vedo l’ora di poter salire sulla macchina 2020 e di poter scendere in pista insieme a tanti altri piloti con i quali sono abituato a confrontarmi in Formula 2. Punto a godermi minuto per minuto questa bellissima esperienza”.
IL RITORNO DI ANTONIO
Per il pilota italiano Antonio Fuoco, specialista al simulatore del team di Maranello e pilota di supporto ai giovani talenti dell’Academy, quello a Yas Marina sarà il quarto test con il team dopo quello del 2015 a Spielberg e quelli del 2016 e 2019 sul Circuito di Barcellona-Catalunya.
In totale a bordo di una monoposto di Formula 1 ha percorso un totale di 309 giri, pari a 1415 km, e quest’anno avrà una nuova opportunità che servirà a riprendere la mano con una monoposto, e lo stesso ha detto: “Sono molto contento di avere la possibilità di rimettermi al volante della vettura reale dopo aver fatto tanti giri virtuali sulla SF1000 al simulatore“.
“Per chi svolge un ruolo come il mio è molto utile, di tanto in tanto, poter salire sulla monoposto per verificare la correlazione tra lo strumento che uso abitualmente e il comportamento in pista della macchina. Inoltre c’è l’onore di poter vestire la tuta rossa e poter girare con una Ferrari in pista, un’emozione che è sempre difficile spiegare a parole”.