La crisi Mercedes in Bahrain: “Abbiamo grosse difficoltà”

Russell Hamilton

Credits: Mercedes AMG F1, Press Area

Per il team di Toto Wolff è stato un venerdì molto complicato, che conferma le tante problematiche emerse già durante i test prestagionali

Dopo il primo venerdì del 2022 abbiamo già la prima risposta ai tanti interrogativi che ci eravamo posti dopo i test invernali: Mercedes non stava bluffando. Se già in altre occasioni (2019 e 2021), il team di Brackley era partito con il freno a mano tirato, stavolta il film è totalmente diverso. Le difficoltà sono molto più grandi, e a dirlo non è solo il cronometro. Perchè basta semplicemente guardare la vettura del televisore per “ammirare” la fatica con cui Hamilton e Russell provano a domare il porpoising della W13.

Proprio il sette volte campione del mondo ha provato a fare il punto della situazione ai microfoni di Sky Sports F1. “Quest’oggi abbiamo fatto delle analisi comparative, io e George abbiamo fatto programmi di lavoro diversi. Già altre volte in passato abbiamo avuto degli inverni non semplici, con la nuova vettura che spesso ha avuto dei piccoli difetti. Ma quest’anno siamo di fronte a problematiche molto più grandi. Tutto quello che facciamo per provare a migliorare la situazione non sembra funzionare. Quindi sembra che saranno necessari interventi più strutturali, a lungo termine, nulla che possa risolvere le cose nel giro di qualche settimana”.

Già, perchè la cosa più inquietante per Mercedes è che non si son viste migliorie significative nonostante il massiccio pacchetto di aggiornamenti. Anzi, è bastata appena 1h di libere per scartarle, notando che non c’era una valida correlazione tra i dati della pista e quelli della galleria del vento.

LE PREOCCUPAZIONI DI RUSSELL

Dello stesso avviso anche George Russell, che certamente aveva aspettative più alte per il suo agognato approdo in un top team. Il giovane britannico, quarto sia nelle PL1 che nelle PL2, è preoccupato soprattutto dal ritmo mostrato in simulazione gara, dove Mercedes si attesta dietro non solo ai rivali di Ferrari e Red Bull ma addirittura ad AlphaTauri e Aston Martin, in pieno midfield.

“Ovviamente non siamo al livello sperato. Abbiamo bisogno di studiare i dati con attenzione per capire come mai stiamo facendo tutta questa fatica. Siamo molto lontani dal ritmo di Red Bull e Ferrari, ma anche dietro ad AlphaTauri e Aston Martin. Dunque c’è molto da rivedere. Non guardo al quarto posto perchè quello è soltanto il giro singolo. Non si deve valutare la prestazione sulla singola tornata, sono più rappresentativi i giri effettuati con tanto carburante. Siamo sempre un secondo più lento dei nostri rivali. C’è del lavoro da fare. Ma sono sicuro che il team saprà dove intervenire”.

Il team che aveva dominato in lungo e in largo l’epoca turbo-ibrida chiude la prima giornata di lavoro con le vetture di nuova generazione con le certezze scalfite e tanti dubbi sul futuro. Per la prima parte di questo 2022 l’obiettivo sarà verosimilmente quello di limitare i danni. Un ruolo inedito per chi, di questo sport, è stato abituato ad essere cannibale.