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Credits: Mercedes AMG Petronas Press Area

Bottas vince il GP di Turchia prima di migrare in Alfa, ma in casa Mercedes va bene anche così. Forse. AAA lavoro cercasi per Peter Bonnington.

Tutti i preparativi per la vittoria erano già pronti in casa Mercedes. Spumante rigorosamente non Ferrari, palloncini e trombette. Salvo poi accorgersi negli ultimi giri che la gara non era guidata da Hamilton, bensì dal finlandese Bottas. Al danno si aggiunge anche la beffa. O forse dovremmo dire “le” beffe. A condividere il podio con Valtteri c’erano i due Red Bull, stavolta in bianco, Verstappen e Perez ed Hamilton ha chiuso solamente quinto, per di più dietro a Leclerc. In Turchia alla fine la vittoria è di Bottas, ma va bene anche così!

Che cosa è successo in questo GP ottomano? Il tormentone di Vanzini al GP di Ungheria “non è Tsunoda!” ripetuto mentre Alonso ostacolava il sorpasso di Hamilton ha risuonato nelle nostre menti durante il tentativo di rimonta dell’inglese su Perez. Stesso modus operandi, pochi giri prima Hamilton cerca di superare Yuki (che con la testa era rimasto sul Fuji) non trovando particolari ostacoli. Ma dopo una manciata di minuti tenta un sorpasso su Perez che, non essendo Tsunoda, non riesce molto facilmente con il messicano che ha la meglio. 

Ocon resta con le stesse mescole per tutta la gara, rischiando il sinistro, ma si sa, ai francesi piace il pericolo. Nonostante questo, le gomme di Ocon sono riuscite a durare più della pazienza di Verstappen. Fernando Alonso nei giorni precedenti alla gara ha dichiarato che esistono dei favoritismi quando si tratta di assegnare delle penalità ai piloti, suggerendo che i commissari hanno una preferenza per gli inglesi. Totalmente vero. Infatti per accontentare lo spagnolo a Gasly sono stati assegnati cinque secondi di penalità solo perché la Francia ha vinto la Nations League.

INFILTRATI FERRARI NEL BOX MERCEDES. STRATEGIA INCOMPRESA

Una doverosa parentesi anche per le dichiarazioni post gara. In Turchia la vittoria di Bottas e la fallimentare strategia di Hamilton hanno creato non poche incomprensioni all’interno del muretto Mercedes. Dopo la corsa Lewis decide di prendere le distanze da quelle che sono state le decisioni che hanno compromesso il suo risultato. “Le decisioni sul pit stop mi hanno fatto perdere dei punti, dobbiamo parlare. Bono comincia a cercare lavoro all’interno della Ferrari, che forse è meglio“. Poche ore dopo però l’inglese si scusa sui social per come sono state percepite le sue parole. “Io e Bono abbiamo parlato, stanotte ha dormito sul divano e ha capito i suoi errori”

Verstappen nelle consuete interviste a gara terminata si esprime sulle difficoltà che ha dovuto affrontare. “La cosa più difficile è stata rimanere sveglio. Dai Max, per una volta che rimaniamo noi svegli e non abbiamo ceduto a Morfeo dopo la pasta al forno direi che non dovrebbe essere stato così difficile per te. Ora la corsa al mondiale si fa sempre più serrata con sei gare alla fine e con sei punti di distacco tra Verstappen ed Hamilton. Chi la spunterà?