Hamilton compie 36 anni: viaggio tra passato e presente (I)
Sono già stati spesi fiumi di parole per descrivere e raccontare chi è Lewis Hamilton, e certamente non ci spingeremo oltre in questa gara a chi ne dice di più
Hamilton compie 36 anni, l’equivalente di un lungo viaggio dal passato al presente. Sette volte campione del mondo, il pilota che vanta più pole e vittorie in assoluto, simbolo di un’intera era di Formula 1. C’è chi poi lo paragona allo Schumacher dei tempi d’oro, chi lo considera degno erede di Senna, e chi invece fa parte della fazione opposta e non si azzarda nemmeno ad accostarlo a quei due colossi del Motorsport. Ma forse, anche questa volta, è un semplice detto a riassumere perfettamente la storia di uno scontro epocale tra chi vede in Hamilton l’ombra di un passato ricordato con nostalgia, quasi a volerlo riportare in vita attraverso le gesta di questo campione contemporaneo, e chi, al contrario, si rifiuta categoricamente, negandogli l’accesso all’Olimpo dei grandi della Formula 1.
“La verità sta nel mezzo”. Lewis Hamilton è figlio della sua epoca, è dotato di una propria personalità, un proprio trascorso e una storia peculiare che lo contraddistinguono. Il tutto condensato in una singola combinazione irripetibile, esattamente come ognuno di noi. Date le premesse, questa volta, vorremmo invece cimentarci nell’ardua ricerca di qualche originale parola chiave o aggettivo che dipinga Lewis da nuovi punti di vista, non dimenticando mai le due famose facce della medaglia, l’uomo e il pilota. Cosa vi viene in mente leggendo la parola “Hamilton”? Qual è la prima immagine a cui pensate sentendo il suo nome? Proviamo?
H COME… HAMMER
Uomo: la modalità “hammer” è sempre stata dentro di lui, sin da bambino. Quando incontrò Ron Dennis, ebbe la spudoratezza di affermare: “Un giorno io guiderò per lei”. Tutto ciò perché credeva nel suo sogno e voleva ripagare papà Anthony per tutti i sacrifici che aveva fatto. Questo giorno arrivò e il suo debutto fu abbagliante. Nonostante la popolarità lo travolse, Lewis nel corso della sua carriera ha mostrato se stesso. Oggi, ha 36 anni e tanti sono stati gli ostacoli che hanno caratterizzato la sua vita, trasformandolo in chi conosciamo. Con le sue fragilità, le insicurezze ma la voglia e la determinazione nel raggiungere un obiettivo, diventa senza filtri un vero e proprio modello da seguire.
Lewis è l’uomo dai mille interessi, dalla musica, alla moda; dal suo amore incondizionato per il suo cane Roscoe, al suo essere un insaziabile sportivo. Dietro il suo essere sempre coinvolto in diversi eventi e al suo girare il mondo per gli stessi come un martello pneumatico, si cela un ragazzo pacato e comunque umile, legatissimo alla famiglia e ai valori basilari che la stessa gli ha trasmesso. Con la sua positività coinvolge i fan tramite i social, ma questo non vuol dire che non manifesti rammarico o rabbia per altre spiacevoli situazioni delle quali è purtroppo testimone.
Pilota: il suo celebre soprannome in pista; il “Martello” divenuto perfetto emblema della sua costanza e perseveranza in gara, come nella vita. “Lewis, it’s hammer time!”; abbiamo sentito spesso urlare via radio dal suo fedelissimo ingegnere di pista Peter Bonnington, da tutti conosciuto semplicemente come “Bono”. Quando serve un giro perfetto, senza errori né sbavature per fregare l’avversario con un undercut al prossimo pit stop; quando l’obiettivo è il record assoluto nel tagliare la linea del traguardo, basta pronunciare quella parola magica per assistere alla trasformazione di un essere umano in super eroe delle quattro ruote.
C’è anche da dire che il sodalizio tra Lewis e il suo muretto box è un ingranaggio ormai più che collaudato. Sembra esserci un’alchimia quasi perfetta tra i suoi componenti; non che anche i migliori non sbaglino. Durante la passata stagione c’è infatti stato anche qualche incidente di percorso: errori, decisamente evitabili, come quello che li ha visti protagonisti in occasione del GP di Sochi. In Russia, infatti, Lewis ha effettuato delle prove di partenza dove non avrebbe dovuto. Da quello che poi è emerso, sembrerebbe che sia stato tratto in errore proprio dal suo più fedele alleato Bono, che gli ha dato il permesso nonostante il chiaro divieto nel regolamento tecnico. Insomma, anche i più bravi sbagliano e devono accettarne le conseguenze.
I 36 ANNI DI HAMILTON: UN VIAGGIO TRA PASSATO E PRESENTE;
A COME… ANTHONY
Uomo: tutto ebbe inizio da un papà che ha creduto nel sogno del figlio appassionato e determinato. Lewis a cinque anni, dopo aver ricevuto una macchina telecomandata, perse la testa per le monoposto e passava il tempo libero a guardare i video di Ayrton Senna sognando a occhi aperti. Papà Hamilton faceva tre lavori per esaudire il desiderio del figlio, il quale inizialmente partecipava alle prime gare con un kart di seconda mano.
Egli si è fatto in quattro per far felice Lewis che, ancora oggi, consapevole e grato dei suoi sacrifici, porta avanti i suoi obiettivi fino in fondo, con grande forza e determinazione, senza lasciare le cose a metà. Ha creduto in lui e nelle sue capacità, ha coltivato la sua passione insieme a lui. Negli occhi del pilota britannico, suo padre vede ancora il bambino che ha messo sul kart, nonostante la notevole esperienza che ha sulle spalle. Il loro rapporto è sempre stato autentico, seppur a tratti burrascoso. Il sette volte campione del mondo è cresciuto in fretta rispetto ai suoi coetanei, ma ha sempre avuto suo padre al proprio fianco.
The love I have experienced as an uncle has been so special and profound. I am so proud of my sister for bringing these two beautiful angels into the world and I’m so proud to be their uncle. They’ve filled what has sometimes been such an empty year with love and laughter. pic.twitter.com/hOeaPreD65
— Lewis Hamilton (@LewisHamilton) December 30, 2020
Pilota: oltre al fidato “Bono”, un altro angelo custode di Lewis è certamente suo padre Anthony. Tra i suoi primi sostenitori, Papà Hamilton lo ha seguito per le piste di Inghilterra. Ha sfidato confini sociali e pregiudizi razziali, ancora più aspri in quegli anni, per nutrire il sogno di suo figlio. Non è nuova la storia di Anthony impegnato in tre o quattro lavori contemporaneamente per permettere a Lewis di avere i fondi necessari per correre. Come non lo è nemmeno quella che narra di papà e figlio uniti anche nel professionale, oltre le mura domestiche, almeno fino al 2010.
In quell’anno, tra i due c’è stata infatti qualche spiacevole diatriba. Si è saputo solo in un secondo momento che tra Anthony e suo figlio i rapporti si sono interrotti bruscamente quando Lewis ha deciso di non volerlo più al suo fianco in veste di manager. Una sorta di tradimento per il papà che, sin da quando era un piccolo sognatore sui go-kart, lo accompagnava durante ogni weekend di gara. “Mi ha spezzato il cuore”, ha dichiarato quando gli hanno chiesto di commentare quegli anni difficili.
Quel periodo coincide inoltre con uno dei momenti più complicati e controversi per Lewis. Il 2011 è stato l’annus horribilis di un pilota che sembrava perso, arrabbiato col mondo e privo di una meta. Erano più le volte in cui l’inglese prendeva di mira il povero Felipe Massa che quelle in cui terminava una gara senza far danni. Dagli errori si impara, e lo stesso Lewis è divenuto più cauto e lungimirante. Non a caso, è uno dei piloti a sbagliare meno.
I 36 ANNI DI HAMILTON: UN VIAGGIO TRA PASSATO E PRESENTE;
M COME… MERCEDES
Uomo: che Lewis abbia il continuo desiderio di migliorarsi per affermare la propria supremazia a suon di vittorie e record tutti da scrivere non è certo una cosa nuova. Ma l’età irrimediabilmente avanza per tutti e il suo tempo in Formula 1 non è infinito, come magari vorrebbero lui e i suoi sostenitori. Di giovani promettenti ce ne sono parecchi e il timore di essere scavalcato da qualcuno di questi si sarebbe insinuato nella mente di chiunque.
Se poi mettiamo che Lewis ha visto un arrembante Russell al proprio posto, durante la sua assenza causata dal Covid 19, la domanda sorge più che lecita: Hamilton ha temuto Russell durante la sua assenza? Di primo acchito, verrebbe da rispondere un secco no, perché un sette volte campione del mondo non può essere facilmente sostituibile. L’esperienza nel Circus conta e un team come Mercedes lo sa più che bene. Però questo rinnovo che tarda ad arrivare fa pensare…
Pilota: pochi mesi fa sembrava ormai questione di banali dettagli mancanti prima del fatidico rinnovo con le Frecce d’Argento. Oggi però, 7 gennaio 2021, la prospettiva non è certo la stessa. Attualmente, Lewis si trova senza un sedile per la prossima stagione, essendo il suo ultimo contratto scaduto con l’inizio del nuovo anno. In molti si sono chiesti cosa lo trattenga e ciò che gli impedisca di firmare un documento che sembrerebbe essere pronto e in attesa nel cassetto di una scrivania. I più maliziosi, ma non troppo, credono che ci sia lo zampino del giovane George Russell, suo malgrado, che lo ha sostituito durante il secondo weekend in Bahrain, a causa della positività al Covid di Lewis.
Che Mercedes si sia accorta che le pretese economiche del proprio pilota di punta fossero eccessive? O forse i vertici della casa anglo-tedesca vogliono giocarsi la carta “Stai ben attento Lewis, perché c’è già chi avrebbe voglia e potenziale per calarsi nell’abitacolo al posto tuo?” Una contrattazione che sta ormai assumendo tutte le sfumature di una vera e propria partita di “tiro alla fune”. Ma attenzione: la corda, dopo un po’ che la tiri, si spezza.
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Erika Mauri
Emanuela Aceto