GP Spagna-Madrid: mancano gli investitori?

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IFEMA, organizzatore del GP di Spagna a Madrid, non potrà contare sui fondi pubblici: cerca partner che possano soddisfare le richieste della FOM

Giusto qualche mese fa, è arrivato l’annuncio in grande stile dell’ingresso ufficiale di Madrid, quale prossima sede a ospitare il GP di Spagna, a partire dal 2026, prendendo il posto dello storico tracciato di Barcellona. Accordo siglato tra gli organizzatori del Gran Premio e i vertici di Liberty Media, per la realizzazione dell’evento, che nelle ultime ore sembra aver incontrato le prime difficoltà.

Il tracciato, sarà l’ennesimo di tipo cittadino e sorgerà nei dintorni dell’IFEMA, una zona adibita all’intrattenimento, ai congressi e alle esposizioni, dove tra l’altro sorge anche il centro sportivo del Real Madrid. Il 2026 non è lontano, e per organizzare un evento di questo tipo, servono sforzi logistici, e soprattutto economici non indifferenti. A quanto pare, le prime difficoltà che si stanno incontrando, riguarda proprio l’aspetto economico.

S.O.S. investitori cercasi!

L’Amministrazione Comunale di Madrid ha ammesso la difficoltà, parlando della mancanza di investitori privati, per il Gran Premio di Spagna di Formula 1, che si svolgerà nei dintorni del polo fieristico IFEMA.

“Abbiamo constatato la mancanza di partner qualificati, in grado di sostenere i rigorosi requisiti,” ha dichiarato Engracia Hidalgo, Capo dell’Area governativa di Economia, Innovazione e Finanza del concistoro di Madrid, dopo essere stata interpellata nel corso di una seduta plenaria comunale.

“Una volta che IFEMA ha ottenuto i diritti, analizzato e valutato le varie formule di gestione, è vero che abbiamo stipulato il contratto di gestione. Ma, sostanzialmente a causa del numero di clausole aggiuntive che abbiamo messo in atto, non abbiamo trovato la compagnia che inizialmente vuole traferire questo rischio,” ha aggiunto Hidalgo, nel corso di un dibattito sostenuto dall’opposizione di Más Madrid, riportato dalla testata spagnola SoyMotor.com.

“Per cui alla fine, si è optato per definire le prestazioni necessari per ospitare il Gran Premio,” ha poi così proseguito Hidalgo.

A IFEMA le spese di creazione e gestione del GP

In poche parole, quando la FOM ha stipulato l’accordo con la società che gestisce l’area della IFEMA, gli enti pubblici non sono stati inseriti in qualità di finanziatori. Una precisa politica spagnolo, derivata dall’esperienza del Gran Premio di Valencia, che costò molti milioni di euro alla comunità. Motivo per il quale su quel tracciato, non si è più corso un Gran Premio.

Ci sono accordi tra le parti, in quanto un suolo pubblico prevede particolari condizioni di sfruttamento da parte di un privato. Tuttavia a finanziare il progetto, non ci sarà né lo stato centrale né le circoscrizioni madrilene. IFEMA, dovrà quindi accollarsi i costi di creazione e gestione dell’evento. Con qualche rischio e preoccupazione ovviamente, benché ci sia la consapevolezza del grande ritorno economico, che tutto l’area avrà, grazie al Gran Premio di Formula 1.

Lo assicura lo stesso assessore, riconoscendo “un impatto economico importante” che l’evento genererà, e sarà sicuramente proficuo per IFEMA. Tra l’altro, l’evento si svolgerà in un periodo ricco di attività fieristiche.

“I benefici previsti dell’attuale attività di IFEMA, per gli anni 2024 e 2025, andranno a compensare i risultati negativi della Formula 1 in questi ultimi due anni. Dopodiché i prossimi anni, saranno di grande benefici per IFEMA,” ha così concluso il discorso, Hidalgo.

Tuttavia…

Il circuito cittadino si farà, senza ombra di dubbio. C’è soltanto l’aspetto economico da sistemare, con IFEMA, in qualità di ente privato, si muoverà alla ricerca di supporto di altri investitori per raggiungere il budget necessario a soddisfare le richieste della FOM, ma anche per poter realizzare le strutture e la logistica che servono perché la Formula 1 possa far scendere in pista i suoi bolidi, nel cuore di una città come Madrid.

Una vera e propria sfida, considerando che il contratto tra Madrid e la FOM è decennale. Tuttavia non manca molto al 2026, perciò occorrerà un grande sforzo e lavorare duramente, per mettere in moto l’evento, e vederne poi i frutti, in termini economici, visibilità e prestigio.