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GP Qatar, le pagelle: Max III

Quel ragazzo che nel 2015 debuttò in Formula 1 neanche diciassettenne è divenuto campione del mondo per la terza volta. Ed ecco che tutte le attenzioni non possono che essere indirizzate su di lui (e su una McLaren che a Lusail ha dato ancora prova della forza del lavoro).

Dopo il trionfo Red Bull in Giappone, in Qatar è stato il turno di Max Verstappen. Con il pilota olandese che si è guadagnato ufficialmente il titolo di tre volte campione del mondo coronando un’annata straordinaria.

In occasione del GP del Qatar Max Verstappen è stato incoronato ufficialmente campione del mondo in Formula 1 per la terza volta in carriera. Un titolo che chiude un’annata perfetta dall’inizio a quasi la fine (ad eccezion fatta di Singapore) sia per il pilota olandese che per Red Bull. Quasi solo perché di gare al termine della stagione ne mancano ancora cinque, e l’obiettivo, come da lui stesso dichiarato, è quello di vincerle tutte.

Max Verstappen – 10. Commentare le gare del classe ’97 è ormai diventato complicato. Cos’altro dire di un ragazzo che è stato perfetto? Che lo è dal Bahrain, che non è mai scivolato neanche una volta in errori, e che ancora in quest’ultimo fine settimana è stato ineccepibile. Guida una vettura straordinaria è vero, ma che nulla sarebbe senza che alla sua guida ci sia lui.

Sergio Perez – 4. Quella del Qatar è stata per Sergio Perez un’altra brutta gara. A Milton Keynes cominciano a perdere la pazienza, Christian Horner ha detto di aver bisogno di parlare con il messicano per capire i motivi che stanno dietro a questo periodo nero aggiungendo anche: Ha urgentemente bisogno di ritrovare la sua forma migliore. Le penalità prese per i (seppur discutibilissimi) track limits sono solo l’ennesimo segnale di un pilota il crisi.

George Russell – 8. Il contatto con il suo compagno di squadra avrebbe potuto rovinare tutto. In parte è stato così, ma fortuna vuole che l’incidente alla prima curva non lo abbia messo ko come è successo a Lewis Hamilton. E guardando alla classifica dei costruttori Mercedes avrebbe potuto fare un bottino di punti più importante, ma la nota positiva rimane. Ed è la performance che la W14 e l’inglese sono riusciti ad esprimere nella complicata serata di Lusail.

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McLaren – 9. La squadra di Woking è l’emblema che un lavoro fatto per bene può portare a grandi risultati. Il Qatar è solo l’ultima delle gare in cui sia Lando Norris che Oscar Piastri hanno potuto dare il meglio di sé. Con l’australiano capace pure di salire sul gradino più alto del podio nella Sprint. Che dire se non bravi?

Alfa Romeo – 7. Buon bottino anche per quelli di Hinwill, che grazie all’ottavo posto di Valtteri Bottas ed al nono di Zhou Guanyu superano la Haas in classifica. Una buona parentesi, dopo diverse gare negative, frutto di merito e del saper approfittare delle penalità altrui.

Nota neanche così tanto a margine è dedicata alla situazione vissuta dai piloti determinata dalle, come già detto, difficili condizioni che hanno caratterizzato il fine settimana qatariota. È mai possibile correre in queste condizioni così estreme? Che un pilota debba alzare bandiera bianca perché sfinito? Proprio come avvenuto a Logan Sargeant? E non si venga a dire che un tempo le cose erano diverse e che non ci sia nulla contro cui puntare il dito. Perché sì le cose erano diverse, e meno male che sotto questo punto di vista sono cambiate.

Se George Russell parla di un gran premio “oltre a ogni limite”, se lo stesso Lando Norris ha dichiarato di aver toccato il suo massimo, se anche per Max Vertappen è stato “troppo estremo”, le parole di Oscar Piastri – abbiamo bisogno di discutere su una marea di cose legate a questo fine settimana di gara – assumono ancora di più forza.

Silvia Quaresima

Il mio amore per la Formula 1 é sempre stato lì con me, fin da quando ho ricordo delle vittorie di Michael in rosso. Ma con il tempo è cresciuto così tanto che ora c’è voglia di esserne parte e di raccontarla.

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