Formula 1Gran Premio Qatar

GP Qatar: compromessi tra limiti e libertà

In vista dell’esordio del nuovo appuntamento mondiale in calendario, il Presidente della Federazione motoristica del Qatar calma le acque e assicura che i piloti potranno esprimersi come credono

Tra circa tre settimane, il debutto del GP del Qatar sul Losail International Circuit. Sono però ancora numerosi gli scettici

Si avvicina il debutto del Qatar nel mondiale di Formula 1, previsto per il weekend del 19-21 novembre. Inizialmente non prevista, la tappa in Qatar è stata molto contestata dall’opinione pubblica per non essere del tutto in linea con la filosofia che la Classe Regina sta sempre più adottando in materia di rispetto dei diritti umani e delle minoranze. Per questo motivo, con l’aggiunta del GP al calendario, si sono fatte sentire critiche e preoccupazioni; le ultime, ma non certo di minor importanza, quelle a seguito della pubblicazione del dress code in pista e nel paddock durante l’intero weekend.

Insomma, un clima non proprio ottimale a pochi giorni dall’esordio che ha portato il Presidente della Federazione Qatar Motor & Motorcycle, Abdulrahman Al Mannai, a calmare le acque chiarendo la propria posizione e quella del suo Paese.

SPERIAMO NEL TUTTO ESAURITO. SUL PODIO NIENTE BEVANDE ALCOLICHE

Siamo felici di supportare i piloti nell’esprimere le loro opinioni sulle loro piattaforme. Non lo vediamo come un problema in Qatar perché sono liberi di dire quello che vogliono“, ha dichiarato Abdulrahman Al Mannai ad AFP.
Come riporta Soymotor.com, vista l’attuale situazione pandemica, Al Mannai spera inoltre che ci potranno essere tanti tifosi sugli spalti per l’occasione. Nello specifico, sarà consentito, a certe condizioni, il tutto esaurito sulle tribune: “Naturalmente, speriamo che sia pieno, perché da quando abbiamo annunciato che la F1 stava arrivando, la domanda è stata esorbitante. Le procedure attuali in Qatar ci consentono di avere il 100% della capacità purché le persone siano vaccinate o abbiano la prova di avere gli anticorpi contro il Covid-19“, ha infatti aggiunto.

Per quanto riguarda la celebrazione sul podio, non ci saranno bevande alcoliche, come già accade in altri paesi mediorientali che la Formula 1 visita ogni anno, ma ci sarà un’alternativa: “Abbiamo i nostri valori e la nostra cultura e rispettiamo quella degli altri. Non useremo champagne o alcol durante i festeggiamenti, ma useremo un’alternativa per celebrare“, ha concluso Abdulrahman Al Mannai.

Erika Mauri

Metà brianzola e metà romana, ho una Laurea Triennale in Lingue Straniere e una Laurea Magistrale in Linguistica, entrambe conseguite nella Capitale; da sempre amo scrivere e lavorare con la lingua italiana in tutte le sue forme. Mi definisco una persona dinamica, intraprendente, coraggiosa e amante delle sfide, faccio della mia capacità organizzativa e del problem solving due delle mie qualità migliori, insieme alla facilità di collaborare con altri in gruppo e a un pizzico di anticonformismo. Amo viaggiare e sono appassionata di tecnologia, spazio, cinema, musica, lettura e, ovviamente, di Formula 1.

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