GP Francia, pagelle: fuga mondiale

Credits: @ScuderiaFerrari (Twitter)

Per il GP di Francia guarderemo alla parte alta della classifica, dove spiccano diverse brillanti prove ed anche una grande delusione

Negli ultimi appuntamenti di questa stagione, e così al GP di Francia, la Ferrari ha dimostrato più volte di averne di più. In termini di prestazione pura in casa Red Bull è infatti Max Verstappen a fare continuamente la differenza. Un discorso questo tuttavia del tutto inutile se poi non si riesce a concretizzare. Perché in un mondiale conta tutto, e per raggiunge il fine ultimo è fondamentale che tutti i tasselli siano al loro posto. Quando in mezzo ci sono problemi di affidabilità, abbagli nella strategia ed errori del pilota ecco che si arriva ad una classifica che al momento lascia davvero poco alle speranze del tifosi della Rossa.

Verstappen – 10. Come i campioni del mondo (quale é) dimostra di cogliere con freddezza tutte le opportunità che gli concedono gli avversari senza mai sbagliare un colpo. E così che prende con ancora più forza il sopravvento.

Leclerc – 4. Quelli di parte daranno la colpa all’assetto molto puntata della sua F1-75; la verità però è che, senza troppo girarci intorno, il monegasco al Paul Ricard ha commesso un errore pesantissimo. Soprattutto in ottica mondiale dove si è arrivati a 63 punti di distacco. Ma la consapevolezza di aver sbagliato e le proprie capacità riporteranno il ferrarista a rimettere giù la testa in vista dell’Hungaroring per un obiettivo che alla fine è ancora lì.

Hamilton – 9. Dopo un avvio un po’ sottotono l’inglese è tornato al suo ritmo di gara martellante. Anche in Francia i tempi che faceva segnare sono stati impressionanti pure in relazione a quelli che in quel momento faceva il leader olandese, merito anche sicuramente di una Mercedes migliore che ha dato nuova linfa ai suoi piloti.

Perez – 5. Per il messicano il fine settimana era già iniziato in salita evidenziando un ampio divario con il compagno di squadra. Al traguardo non solo finisce dietro alla W13 del sette volte campione del mondo, ma anche dietro a quella di George Russell. Colpa – si può dire? – di un vero e proprio colpo di sonno alla ripartenza dopo Virtual Safety Car.

Sainz – 9. Se non fosse stata per la penalità il fine settimana dello spagnolo avrebbe potuto prendere una piega decisamente differente. Questo lo avevamo capito già da quel giro superlativo al sabato in Q2. In gara dalla diciannovesima piazza è stato capace di arrivare fino alla quinta. Ma non è la sua posizione d’arrivo quella che ha impressionato, piuttosto i sorpassi messi a segno contro Russell e Perez. Aimé vani per la successiva chiamata ai box.

Ferrari – 5 1/2. La Scuderia mette in pista un’auto veloce, il problema è tutto il resto. A Le Castellet l’unsafe realese costa a Carlos Sainz una penalità di cinque secondi, e poi c’è la questione sul secondo pit stop. Forse sarebbe stato troppo azzardato andare così lunghi con la media, ma chi non risica non rosica. Si dice ancora così, giusto? Si aggiunge anche la chiamata ai box nel momento meno opportuno.