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GI volti che hanno segnato gli ultimi due decenni della Formula 1 salgono sul podio a Montreal: in Canada viene premiata la stoffa del vero campione

L’ultima gara del mese di giugno è stata archiviata, e ormai siamo sempre più vicini alla metà del campionato (e alle pagelle del GP del Canada). Sul circuito di Montreal dedicato a Gilles Villeneuve si è disputata una gara non eccessivamente avvincente, ma che ancora una volta segna il trionfo dei grandi leoni che si danno battaglia in pista. Sul podio ieri sono saliti 34 titoli mondiali, come ricorda su Twitter l’account ufficiale della Formula 1, contando i successi di Adrian Newey.


Un’istantanea della Formula 1 di questo periodo, un elogio ai campioni pluripremiati che ancora sfidano i propri limiti nel più adrenalinico degli sport. Eppure, la gara di ieri ha mietuto anche delle vittime, nei confronti delle quali non possiamo essere tanto clementi quando vengono tirate le somme. Ecco le pagelle del GP del Canada.

PAGELLE GP CANADA: I MIGLIORI DELLA CLASSE

10 – MAX VERSTAPPEN. Nel weekend che lo ha reso uno dei piloti più vincenti di sempre, a pari merito con l’indimenticabile Ayrton Senna a quota 41 vittorie, Verstappen ha regalato un’altra prestazione coi fiocchi. Continua ad essere inarrivabile in gara, macinando secondi sugli avversari con una perfezione chirurgica nei tempi sul giro. Ma la vera magia l’ha fatta in qualifica, regalando immagini sul bagnato degne dei più grandi nomi di questo sport.

9 – ALONSO E HAMILTON. Sembra essere tornati quindici anni indietro. Questi “ragazzini” rubano la scena ai loro avversari più giovani, confrontandosi in duelli emozionanti. In effetti, però, l’asturiano sembra ancora un passo avanti: Hamilton è riuscito ad avvicinarsi solo nella parte di gara in cui Alonso faceva fuel saving. Una volta ottenuto dal muretto Aston Martin il permesso di spingere, per il sette volte campione del mondo non c’è stata storia.

LE ALTRE STAR DEL GP DEL CANADA

8 – ALEXANDER ALBON. In assoluto, il fine settimana porta il nome di questo pilota fenomenale. Alcune scelte un po’ precipitose hanno forse inciso in maniera negativa sull’inizio della sua carriera, ma il talento c’è e si è visto. Prima con quell’incredibile tempo in qualifica, dovuto soprattutto alla decisione del muretto, che però gli è valso l’ingresso nel Q3. Ma la gara è stata senza dubbio la ciliegina sulla torta: ha difeso la sua posizione da monoposto potenzialmente più performanti della sua, portando tre punti alla scuderia. Torna a casa da pilota del giorno.


7 – FERRARI. A partire dai piloti fino alla strategia del muretto, nulla da dire per quanto riguarda la gara. Ottima la gestione della corsa, delle strategie e delle tempistiche. Ottimo il comportamento della monoposto, molto meno aggressiva sugli pneumatici di quanto fossimo abituati (dovuto però, forse, soprattutto alle basse temperature a Montreal).

I tempi dei due piloti erano al pari dei primi tre: Leclerc e Sainz chiudono meritatamente la top 5. E anche l’ordine di non lottare da parte della scuderia mostra una crescita in casa Ferrari: si pensa prima alla monoposto, al risultato. A raccogliere punti e dati. La questione qualifica è invece più complicata: pasticci sia dal lato muretto sia da parte di Leclerc.

LE INSUFFICIENZE SUL CIRCUITO DI MONTREAL

5 – SERGIO PEREZ. Ancora una volta il messicano è fuori dal podio. Sembra inconcepibile, a guardare quel miracolo di tecnologia e aerodinamica che è la monoposto di Adrian Newey. Fuori ancora una volta anche dal Q3, e in gara non riesce a stare al passo con i rivali (in vetture decisamente inferiori). Alla vigilia del Gran Premio aveva detto che c’era stato tanto lavoro a Milton Keynes: forse non è andato tutto nel verso giusto.

4 – GEORGE RUSSELL. Un errore fatale e da principiante ha compromesso la corsa del pilota inglese. Se Verstappen negli ultimi giri ha scherzato sull’eventualità che si eliminasse da solo, Russell l’ha fatto per davvero. Un colpo durissimo per la Mercedes e per la lotta contro Aston Martin.

Malissimo Lance Stroll, nel suo Gran Premio di casa. Il suo compagno di squadra è al sesto podio stagionale, mentre lui ha faticato non poco per raccogliere l’unico punticino che ha portato alla scuderia. Buona la prestazione di Norris, che però si fa fregare per aver rallentato eccessivamente per permettere al compagno di squadra di effettuare il pit-stop. Male anche l’AlphaTauri: non pervenuta la scuderia sorella dell’attuale campione in carica.